Il gran pasticcio dei fondi promozione. Cento cantine portano il ministero in tribunale

19 Gen 2024, 14:51 | a cura di
Il Masaf boccia parte dei progetti sulla diffusione del vino italiano all'estero, lasciando decine di aziende senza sostegno. L'Italia rischia di perdere oltre 6 milioni di euro di fondi Ocm

Il primo bando Ocm Promozione del Ministro dellโ€™Agricoltura Francesco Lollobrigida รจ una dรฉbรขcle di tutto il settore vino. Su 21 milioni di fondi dellโ€™Omc Promozione Paesi Terzi per i progetti nazionali, il Ministero dellโ€™Agricoltura ne ha assegnati solo 14, lasciando fuori 7 milioni โ€“ di cui 679mila ridistribuiti poi ai progetti multiregionali - e soprattutto tagliando oltre 100 cantine.
Tra gli esclusi, sia chiaro, ci sono nomi di un certo peso: da Argea a Terre Moretti, da Ruffino a Frescobaldi, da Masi ad Antinori, inseriti dentro a progetti collettivi, come ad esempio quelli di Istituto Grandi Marchi. Non certo delle cantine alle prime armi o con poca dimestichezza con la burocrazia e con i mercati esteri. Ma ci sono anche piccole aziende che avevano partecipato allโ€™interno di Ati- Associazione temporanea di imprese, sperando cosรฌ di poter avere accesso alle piazze internazionali.
Complessivamente il valore dei progetti bocciati ammontava a 20 milioni di euro, tra contributo europeo e contributo aziendale. E adesso agli esclusi non resta che la via del ricorso al Tar.

Che fine faranno i fondi non spesi

Sulla ridestinazione dei fondi, invece, รจ tutto da vedere. Intanto, il Masaf, lo scorso 17 gennaio, ha pubblicato un nuovo decreto con cui riassegna parte dei fondi - 679mila euro - ai progetti multiregionali, ma mancano ancora allโ€™appello gli altri 6,3 milioni. Per non rischiare di restituirli a Bruxelles, con tanto di multa da pagare per non averli spesi, รจ probabile che vengano destinati ad altri progetti.
Comunque vada, la promozione puรฒ attendere. Mentre i ricorsi al Tar rischiano di bloccare tutto.

Aziende pronte al ricorso al Tar

Cosa รจ successo, dunque? ยซUn disastroยป รจ il commento riepilogativo del produttore pugliese Sebastiano de Corato ยซNel bando nazionale, sono state assegnate solo il 65% delle risorse. Visti i nomi e lโ€™esperienza di chi รจ rimasto fuori, mi chiedo: di chi รจ la colpa? Delle aziende o di chi ha fatto il bando? Se il Ministero, dopo aver detto di voler spingere le aziende nel mondo, non riesce a spendere i fondi che lโ€™Unione europea mette a disposizione, puรฒ chiamarlo un successo? No. Perchรฉ รจ un vero disastroยป, ribadisce il produttore, che poi, rivela come, nelle scorse settimane, i gruppi esclusi abbiano chiesto al Ministero lโ€™accesso agli atti, presentando, allo stesso tempo, istanza di revisione dei punteggi in autotutela. Ma ancora una volta รจ arrivata una porta in faccia: bocciati tutti i ricorsi.
ยซA questo puntoยป conclude de Corato ยซlโ€™unica speranza รจ il ricorso al Tar, che perรฒ andrebbe ad annullare lโ€™intera graduatoriaยป. Ricorso a cui, tra gennaio e febbraio, ricorrerร  gran parte dei bocciati, sperando che il riscontro sia rapido, come previsto in questi casi dalla normativa.

Spunta il criterio di coerenza

Sugli esiti del ricorso รจ chiaramente tutto da vedere. Anche perchรฉ, fa notare de Corato a creare scompiglio, tra gli altri, sarebbe stato il cosiddetto criterio di coerenza (ยซche per forza di cose ha finito per penalizzare soprattutto i progetti collettivi, rispetto alle cantine singoleยป, ci spiegano i progettisti): ยซUn criterio introdotto nel bando che perรฒ, per sua natura, non puรฒ che avere una connotazione molto astratta: difficile da quantificare cosรฌ come difficile da contestare. In base a cosa decidi se una tale azienda sia coerente o meno? Eยป conclude ยซรจ coerente un Governo che parla dellโ€™importanza della promozione allโ€™estero e poi tarpa le ali alle imprese? Alla fine, sono i numeri che contano. E i numeri ci dicono che milioni di fondi europei non saranno utilizzati per la promozione perchรฉ il Ministero non รจ stato in grado di assegnarliยป.

Istituto Grandi Marchi: โ€œEsclusione ingiustaโ€

ยซLโ€™esclusione di gran parte delle cantine dalla graduatoria Omc equivale a dire che grandi brand conosciuti in tutto il mondo non sono in grado di promuovere il Made in Italy. Come se alla Ferrari venisse detto di non avere esperienza in fatto di motori sportiviยป รจ la metafora utilizzata da Piero Mastroberardino, presidente dellโ€™Istituto Grandi Marchi (gruppo che conta 18 iconici brand italiani del vino per un fatturato di 610 milioni di euro), che questโ€™anno si ritrova tra i grandi esclusi e pronto al ricorso. ยซรˆ chiaroยป continua ยซche con o senza programma di sostegno, non possiamo rinunciare ai mercati esteri e al nostro programma di promozione, ma senza i fondi diventa tutto piรน complicatoยป.
Le complicazioni, sia chiaro, erano giร  evidenti al momento della pubblicazione del bando (come giร  denunciato dal settimanale Tre Bicchieri nel pezzo il Gran Casino dellโ€™Ocm Promozione), tra ritardi accumulati, obbligo di presentare tre preventivi, poca flessibilitร  in fatto di mercati. Tanto da aver spinto le principali sigle di settore a chiedere, invano, chiarimenti al Ministero e aver convinto varie aziende ad un passo indietro, rinunciando a partecipare al bando per non rischiare di rimetterci dei soldi in caso di modifiche dei progetti in corso dโ€™opera (vedi lโ€™intervista della cantina Suavia).

Un sistema gratta e vinci

ยซQual รจ lo scopo di rendere sempre piรน complicati i bandi promozione?ยป si chiede Sandro Sartor, presidente e amministratore delegato di Ruffino ยซquestโ€™anno, oltre ai soliti ritardi, si sono aggiunti dei criteri incomprensibili che hanno portato allโ€™esito finale e ai relativi ricorsi che ne deriveranno. รˆ chiaro che il prossimo anno le cose dovranno cambiare: se quasi tutti abbiamo sbagliato o interpretato male il bando, allora deve esserci uno sportello del Ministero che ce lo dica o a cui chiedere delucidazioniยป.
Ma Sartor va anche oltre, analizzando il senso di tutto il sistema dellโ€™Ocm Promozione e del suo futuro: ยซIn generale i fondi promozioni dovrebbero essere strategici. Ciรฒ significa che non si puรฒ arrivare a settembre, o addirittura a novembre-dicembre non sapendo se ci saranno o meno. Cosรฌ diventa un gratta e vinci: o va bene o va male. In ballo, perรฒ, ci sono quote di mercato ed investimenti strategici che non possono essere lasciati allโ€™improvvisazione. Questโ€™anno, poi, con i ricorsi si rischia di andare ancora oltre. Ma i mercati non aspettanoยป.

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