Parlare di successo nel caso degli eventi Usa di febbraio è probabilmente limitativo. Gli eventi del Gambero Rosso a New York, Chicago e San Francisco sono ormai dei bagni di folla. Il coronamento di una storia d’amore con un pubblico ormai consapevole della qualità, che consuma 12,3 litri di vino procapite all’anno, e costituisce il più importante mercato del mondo. Che il vino italiano sia la realtà più importante su questa piazza non è più una novità. Abbiamo chiuso il 2014 con un fatturato di 1,3 miliardi di dollari, e distanziamo di un milione di ettolitri e 950 milioni di dollari il più agguerrito concorrente, l’Australia.
MIAMI
Il nostro tour si è aperto a Miami, dove abbiamo scaldato i motori con la carovana del Vini d’Italia Tour, forte di ben 50 aziende, per il primo evento in calendario. Nel salone del Coral Gables Country Club oltre 500 persone - importatori, distributori, professionisti del settore e appassionati - hanno potuto incontrare i produttori e assaggiare oltre 150 vini selezionati da Vini d’Italia. La Florida - e Miami in particolare - sono ormai un mercato di riferimento in Usa. “Molti americani e canadesi, come me, amano trascorrere i mesi freddi dell’anno in Florida” ci racconta Waifro Cavaliere, giornalista enogastronomico di www.elitewinefoodtravel.com “e questo fa di questo stato un mercato speciale, in grande crescita”.
NEW YORK
La seconda tappa, il 5 febbraio al Metropolitan Pavillion sulla Diciottesima strada, nel cuore di Manhattan, a New York, ha visto un’affluenza senza precedenti, e la cifra record di 2500 partecipanti. “La Guida del Gambero Rosso è ormai un riferimento fondamentale per i vini italiani” commenta Lana Bortolot, giornalista di The Somm Journal e Tasting Panel, due affermatissime riviste statunitensi sul vino “e non ci sono altri eventi che permettano di incontrare 180 produttori top come questo. E forse farne uno l’anno è poco...”.
LE PROSPETTIVE PER IL 2015
“Quello Usa è un mercato maturo, competente” dice Christian Maddalena, export manager delle friulane Schiopetto e Volpe Pasini “ma va presidiato, e con iniziative di qualità, come questa. A volte noi italiani disperdiamo risorse in iniziative inutili...”. Leonardo Locascio, presidente di Winebow, uno dei più importanti importatori di vino italiano (e non solo) in Usa: “La ripresa economica americana è ormai un fatto tangibile, e l’apprezzamento del dollaro sull’euro sta favorendo l’export italiano. Siamo davanti ad un periodo di grande crescita”. Le proiezioni economiche parlano di un 2015 da primato, con un export del vino italiano che potrebbe arrivare a 1,7 miliardi di dollari, con un discreto aumento del valore medio. Ormai, dicono le indagini di mercato, il 40% degli americani beve vino regolarmente, e il 33% lo consuma occasionalmente. Dati impensabili solo venti anni fa. “C’è sempre stata attenzione sui vini italiani in Usa” dice Massimo Alois, dalla Campania “ma era sempre concentrata su Piemonte e Toscana. Oggi gli operatori, i consumatori e i sommelier sono interessatissimi anche alle altre regioni, come la Campania, con la loro ricchezza di vitigni autoctoni, e sono attenti a cogliere le loro diversità”. Con la ventottesima edizione in libreria, Vini d’Italia - tradotta in inglese, tedesco, giapponese e cinese - è ormai il riferimento mondiale per il rating del vino italiano, e una garanzia fondamentale per il consumatore evoluto che vuole conoscere da vicino un panorama così complesso come quello del vino italiano, con valutazioni precise in fatto di qualità, e autorevoli.
CHICAGO
Anche la tappa di Chicago è stata un trionfo: 2100 partecipanti nella storica Union Station, il 10 febbraio, con 120 produttori e circa 400 vini in degustazione. “Il più grande evento del vino qui a Chicago” commenta Woody MosgersÂÂÂÂÂ (www.woodythewineguy.com), seguitissimo blogger “fondamentale per noi professionisti, in un momento in cui c’è molto interesse di pubblico sul vino italiano e i suoi mille vitigni. Un vino che va davvero bene con il cibo, un’arte, quella dell’abbinamento, che stiamo sempre più perfezionando...”.
IL MERCATO USA
Parlare con gli operatori e i gli appassionati americani è importante, ci fa capire dove sta andando il mercato. Gli studi di settore ce lo dipingono il come il più esigente del mondo. Il 16%, ad esempio, è interessato ad acquistare vini “verdi”, che siano biologici, biodinamici o provenienti da aziende sostenibili, ed è un percentuale in veloce crescita. È un mercato dominato dai “baby-boomers”, i consumatori tra i 49 e i 66 anni d’età, che hanno cultura e capacità di spesa. Ma dove le fasce più giovani, come i “millennials”, quelli che vanno dai 21 ai 35 anni, fanno registrare consumi importanti nel segmento di alta qualità. Con un’economia in veloce ripresa non sorprende che la fascia dei vini sfusi e di quelli fino a 8 dollari sia in calo, mentre in quella dai 12 ai 20 si cresce molto, con incrementi importanti anche nel segmento dei vini oltre 20 dollari e nelle fasce top dei super-premium.
SAN FRANCISCO
Il 12 febbraio abbiamo chiuso in bellezza con un altro evento memorabile, quello di San Francisco. Esaurita negli scorsi anni la capienza dell’Herbst Pavillion, nel complesso di Fort Mason, sulla baia, quest’anno abbiamo allestito il Tre Bicchieri nella più grande delle strutture di questa ex base navale della marina a stelle e strisce, il Festival Pavillion. Anche qui una massa impressionante di pubblico – enotecari, importatori, distributori ma anche produttori di vino da Sonoma e Napa Valley, entusiasti di confrontarsi con i colleghi Italiani. Si parla di almeno 2500 persone. Impressionante.
IL FENOMESO SPUMANTE
“Lo spumante va forte in Usa, e il Prosecco guida le danze” ci confida Silvia FrancoÂÂÂÂÂ della Nino Franco “potremmo vivere di rendita, oggi, ma sarebbe un errore. Questo successo è il frutto di una qualità certificata, tangibile, e di tanti anni di promozione. E il successo va coltivato. Bisogna essere presenti sui mercati, organizzare eventi come questo, visitare le città importanti. Mai fermarsi!”. Per il 2015 le stime parlano di una crescita prevista del 7% per questa tipologia, ma il Conegliano Valdobbiadene dei produttori d’alta gamma potrebbe spuntare performance ben più significative. “Oggi sono venuti operatori anche dalle altre città importanti della California, come Los Angeles e San Diego, e degli stati vicini, molti li ho riconosciuti” ci dice Floribeth KennedyÂÂÂÂÂ della Coravin, sponsor dell’evento “e per noi è stato utilissimo partecipare a questo tour. Il marchio Gambero Rosso per il consumatore vuol dire grandi vini. È qui che Coravin vuole essere presente». Una media di 500 copie della Guida dei Vini vendute ad ogni evento ci fa capire la maturità di questo mercato, dove non si acquista per impulso ma per scelta ponderata. Guide, riviste ed App qui sono strumenti ormai familiari per chi compra vino, ne fa uso oltre il 35% di chi acquista. E gli americani lo sanno: con Vini d’Italia non si sceglie a caso...
a cura di Marco Sabellico
Questo articolo è uscito sul nostro settimanale Tre Bicchieri del 19 febbraio
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