Kenko e Sambamaki. Ai romani piace il Giappone
Roma, panoramica di inizio dicembre. Nella settimana che vede concretizzarsi un'infilata di interessanti aperture - Sogno Autarchico, Madeleine - preceduta da battesimi altrettanto significativi – Per Me di Giulio Terrinoni e la nuova avventura di Marzapane al Teatro dell'Opera – la città gastronomica ferve di attività, tra riaperture, inaugurazioni e progetti in via di realizzazione. A cominciare dal capitolo cucina etnica.
Non nomi nuovi, ma due insegne che già hanno saputo imporsi tra le tavole esotiche della Capitale, per qualità e originalità della proposta. In ordine di apparizione, la cucina giapponese di Kenko (quartiere San Lorenzo) ha da poco festeggiato due anni di attività nel segno di un'interpretazione autentica e contemporanea della cultura del Sol Levante, che gli è valsa Due mappamondi sulla guida del Gambero Rosso. Un piccolo approdo moderno con pochi coperti (non si raggiungono i trenta posti) nel cuore del quartiere giovane e popolare della Capitale; con una novità in arrivo: il bis è dietro l'angolo, e a gennaio si inaugura un nuovo locale in centro città, zona Pantheon.
Mentre ha già raddoppiato – solo una settimana fa – Sambamaki, fusion nippobrasiliana come tendenza comanda, aperto dall'estate 2014 in viale Regina Margherita. Una temakeria/sakeria che ha fatto breccia scommettendo sul sushi brasiliano in versione elegante e colorata, grazie al sodalizio tra lo chef brasiliano Ricardo Takamitsu, il sake sommelier Riccardo di Salvo e l'imprenditore romano Antonio Brancaccio. Storia di un successo annunciato, che a poco più di un anno porta Sambamaki a calcare un terreno già presidiato dal suo diretto competitor, Prati, che si conferma meta particolarmente ambita dall'imprenditoria della ristorazione capitolina. Solo qualche mese fa, il quartiere all'ombra del Cupolone salutava l'arrivo di Temakinho nel palazzetto liberty di Borgo x. Il 24 novembre Sambamaki ha aperto i battenti in via Vittoria Colonna, al banco il bartender Laercio Zulu. Sarà interessante seguire il confronto a (breve) distanza.
Me Geisha. Luxury Japanese Fusion Food
Ambizioni importanti per Me Geisha, ennesimo tentativo di importare una proposta fusion di qualità a Roma. Il ristorante che aprirà il 2 dicembre nella centralissima piazza dell'Orologio (il fondatore è Giuseppe Tuosto, già proprietario di un sushi bar a Salerno che condivide il nome con il locale capitolino) si affida allo chef Rodelio Aglibot, alias The Food Buddha: cresciuto alle Hawaii, vissuto in California, arriva in città portando con sé un approccio zen alla cucina giapponese. Tradotto, un menu che spazia dal Ramen di brodo di maiale, pollo e prosciutto al Branzino glassato al Mirin, al Ponzu al mandarino.
Il restyling di Bompiani, l'arrivo di Nero Vaniglia
Buone nuove anche sul fronte pasticcerie di qualità. È tutto pronto, con ottimo tempismo in vista delle feste natalizie, per il ritorno in pista di Walter Musco, anima della pasticceria Bompiani. La pasticceria di Tor Marancia si è rifatta il look con l'aiuto dello studio Piutrentanovesei Architetti Associati, con l'idea di realizzare un ambiente moderno dove il prodotto – ispirato al mondo dell'arte, del design, della moda tanto caro a Musco - sia protagonista assoluto. Reopening in grande stile giovedì 3 dicembre alle 18.
Non molto distante, la circonvallazione Ostiense saluta un passaggio di consegne al sapore di crema pasticcera e lieviti fragranti. Al civico 201 del vialone che lambisce lo storico quartiere Garbatella nel 1959 si alzava per la prima volta la saracinesca della Pasticceria Gori, destinata a diventare un indirizzo di riferimento per gli abitanti del quartiere. Da qualche mese il laboratorio di Enzo Gori e sua moglie ha cessato l'attività; ma dal 18 novembre scorso i macchinari sono tornati a lavorare a pieno ritmo sotto la guida di Giorgia Grillo, giovane talento della pasticceria capitolina in arrivo dalla scuola di Cristalli di Zucchero (Tre torte del Gambero Rosso). È lei la mente (e il braccio) di Nero Vaniglia, che ha trasformato lo spazio della vecchia pasticceria Gori in un locale in stile vecchia Parigi, linee retrò, laboratorio a vista e un banco che scommette sulla dolcezza, tra preparazioni tradizionali – già in produzione i panettoni con lievito madre – e proposte contemporanee. Materie prime selezionate e un angolo caffetteria per godere di un'ottima pausa merenda o colazione. Come individuarlo? L'insegna è rimasta quella storica: Pasticceria!
Naturale a Garbatella
Ancora Garbatella, quella storica, per una pausa pranzo all'insegna del benessere e dei prodotti stagionali. Da qualche mese via Luigi Traversi ha accolto l'insegna di Massimo e Rossana, un nome che parla chiaro: Naturale. Una dichiarazione di intenti che si materializza in tavola con proposte “fast casual”, zuppe, tante verdure dell'orto (dalle aziende del territorio, e i Fratelli Nesta per latticini e carne), combinazioni leggere e sfiziose che attingono anche al panorama etnico, si veda il Bunny Chow - una tasca di pane ripiena di verdure, carne, legumi, popolare in Sudafrica – il goulash o il pollo al curry. E poi insalate d'inverno, zuppa di lenticchie e grano saraceno, cous cous con tonno di coniglio e molto altro. Anche take away e a domicilio, apertura 10-18 per pranzo e merenda.
Alla Casa del Cinema arriva Alessandro Cecere. Dolciotti trasloca
Tutt'altro filone narrativo ci porta a Villa Borghese, all'interno della Casa del Cinema, dove tra poche ore prenderà servizio il nuovo chef del ristorante Vyta Santa Margherita. Lui è Alessandro Cecere, già alla guida della cucina di Baccano e della Zanzara. Mentre un altro nome noto ai gourmet capitolini è in odore di trasferimento. Andrea Dolciotti chiude Inopia, così come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi (in via del Fontanile Arenato, zona Bravetta): il futuro dell'insegna di cucina contemporanea sembra puntare verso il Pigneto. Ma solo tra qualche settimana avremo la conferma definitiva, i lavori sono già in dirittura d'arrivo. E così in via della Stelletta, dove cresce l'attesa per l'apertura di Retrobottega, prevista per la metà di dicembre, ci assicura il giovane team formato da Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice. Intanto, sempre dal cuore della città, in Piazza Sant’Eustachio, cambia insegna la Caffetteria (aperta un annetto fa al posto dello storico Camilloni) che diventa Platz tra qualche giorno: ristorante, bistrot, aperitivi e cocktail.
a cura di Livia Montagnoli
Kenko | Roma | via degli Irpini, 8 | www.kenkoroma.it
Sambamaki | Roma | via Vittoria Colonna, 17-19 | www.sambamaki.it
Pasticceria Bompiani | Roma | largo Bompiani, 8 | www.pasticceriabompiani.it
Nero Vaniglia | Roma | Circonvallazione Ostiense, 201 | dalle 6 alle 20 | www.facebook.com/Nero-Vaniglia-814247182024418/?fref=ts
Naturale | Roma | via Leopoldo Traversi, 35 | dalle 10 alle 18 | www.naturalefood.it