"Polvere rosa e nastrini. Ecco perché il prezzo del pandoro Ferragni era più alto". Balocco risponde al Codacons

15 Gen 2024, 17:54 | a cura di
L'azienda ha risposto all'associazione di consumatori che aveva chiesto spiegazione sul prezzo del "Pink Christmas", realizzato con l'influencer e venduto a quasi sei euro in più rispetto a un normale pandoro Balocco

Il pandoro “Pink Christmas” di Chiara Ferragni e Balocco costava quasi sei euro più di un prodotto analogo, ma non griffato dall’influencer, per via della polvere rosa, dello stencil per la decorazione e di altri elementi del packaging, studiati ad hoc per il dolce rosa da cui è nato l’ormai celebre Pandoro-gate. 

La comunicazione del Codacons

Questa spiegazione sulla differenza di prezzo tra il “Pink Christmas” e gli altri pandori è stata fornita dai legali di Balocco al Codacons, in risposta all’associazione dei consumatori, che nei giorni scorsi aveva avviato un’azione inibitoria verso l’azienda dolciaria, «finalizzata a far ottenere a tutti gli acquirenti del pandoro griffato Ferragni il giusto risarcimento per i danni subiti» ha spiegato il Codacons. 

Ora è arrivata la risposta di Balocco, tramite i suoi legali: il prezzo di 9.37 euro del pandoro brandizzato Ferragni (a fronte del costo di 3.68 euro per un normale pandoro Balocco) sarebbe giustificato dall’utilizzo di elementi peculiari, quali il «nastro di chiusura», il «sacchetto contenente il pandoro ed il cartone espositore personalizzati con la grafica su licenza», nonché  «una bustina di polvere rosa ed uno stencil in cartoncino alimentare da utilizzare per la decorazione del pandoro».

I dubbi sulla risposta

La risposta non ha convinto il Codacons, che ha chiesto a Balocco di fornire tutti i dettagli sui maggiori costi sostenuti per lo zucchero a velo rosa, per la grafica diversificata, per il nastro di chiusura, «così da capire se tali elementi possano giustificare un rincaro di prezzo al pubblico del +154%».

E sulla questione beneficenza, per cui Ferragni e Balocco sono stati già multati dall'Antitrust, l'azienda sostiene che «né sulla confezione, né sul cartiglio, né tantomeno sul materiale espositivo erano presenti indicazioni relative alla destinazione di una percentuale del ricavato (o di un importo fisso) a favore della ricerca terapeutica».

Parole, ancora una volta, contestate dal Codacons: Balocco, si chiede l’associazione, ha quindi messo in commercio oltre 360 mila pandori “Pink Christmas” ignorando che sul biglietto di cartone legato al dolce ci fosse scritto che l’azienda e Ferragni sostenevano l’ospedale Regina Margherita di Torino e avrebbero comprato un nuovo macchinario per i bambini malati?

Una collaborazione «deludente»

Nella lettera inviata al Codacons, i legali di Balocco sottolineano anche che la campagna natalizia 2022 «è stata deludente e ha prodotto una perdita in termini di marginalità». Intanto l’influencer, ora in vacanza in montagna con la famiglia ha ribadito in una nota la propria fiducia negli inquirenti e è detta «a disposizione» delle autorità competenti. Ferragni è infatti indagata per truffa aggravata nell'ambito dell'indagine della Procura di Milano. 

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