Agosto, si sa, per il popolo calcistico italiano è tempo di previsioni e scommesse sugli acquisti della squadra del cuore. Ma mentre i più si concentrano sugli scoop del calciomercato estivo, nel settore dell’industria alimentare si aprono scenari nuovi, si consumano acquisizioni importanti. È un colosso della salumeria italiana come Rovagnati ad aggiudicarsi la proprietà delle macchine da taglio dello storico marchio inventato più di un secolo fa dal macellaio Whilelmus Van Berkel, a Rotterdam. Le grandi affettatrici a volano di design dal fascino d’altri tempi (e dal tipico color rosso ciliegia) che fanno bella mostra di sé in gastronomie e ristoranti del mondo, per intenderci. Oggetti da collezione per intenditori, potremmo definirli.
L’azienda brianzola (con sede a Biassono), oggi in mano agli eredi di quel Paolo Rovagnati che ha portato il marchio all’apice del successo, può contare su un fatturato di trecento milioni e cinque stabilimenti. L’impresa lombarda è riuscita così ad aggiudicarsi la Van Berkel in liquidazione – già passata per le proprietà di Avery e General Electric – strappandola ad agguerriti concorrenti come Beretta, Montorsi-Negroni, Grandi Salumifici e Ferrarini; in lizza anche Sambonet, l’azienda bavarese Certina e la svizzera Brunner. Ma l’offerta della famiglia Rovagnati - i fratelli Ferruccio e Lorenzo e la mamma Claudia Limonta, presidente del gruppo con pieni poteri - che ha già versato il prezzo di 2,8 milioni (cui si aggiungerà a breve il corrispettivo per il valore di magazzino), è riuscita ad avere la meglio.
L’obiettivo è quello di tentare il rilancio di un marchio che negli ultimi anni non è riuscito a garantire il recupero degli investimenti promossi.