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Pasta fatta in casa con i consigli degli esperti: la ricetta degli strangugliaprieviti

Acqua e semola, sughi corposi e saporiti e un ferretto per la lavorazione: ecco come realizzare gli strangugliaprieviti calabresi.

  • 26 Luglio, 2020

La pasta in Calabria e la ricetta degli strangugliaprieviti

Ricca di sfumature e contrasti, la cucina calabrese รจ il frutto della capacitร  di sopravvivenza dei contadini, del loro innato spirito di adattamento che ha permesso loro di creare ricette sostanziose e golose divenute oggi simbolo della tavola locale. Tutte accomunate dalla stessa origine umile, dettata da condizioni economiche avverse e complicate. Caratteristica che si rispecchia soprattutto nei primi piatti, nei tanti formati di pasta della tradizione, ritratto unico di una terra sfaccettata, divisa fra mare e montagna. Fra i primi piatti piรน famosi, gli strangugliaprieviti (strozzapreti), una pasta acqua e farina ideale per accogliere anche i sughi piรน robusti.

Gli strangugliaprieviti o scialatielli calabresi

Inย Campania, gli scialatielli sono delle striscioline di sezione rettangolare, piรน corte e larghe rispetto agli spaghetti classici, preparate con farina, acqua o latte, sale e formaggio grattugiato. La leggenda fa risalire lโ€™origine di questa pasta al 1978, per opera dello chef Enrico Cosentino, che preparรฒ questi spaghettoni โ€“ oggi fra i prodotti simbolo della Costiera Amalfitana โ€“ in occasione di un concorso culinario. In Calabria, invece, il termine รจ sinonimo di stranugliaprieviti, ovvero gliย strozzapreti, antica pasta corta caratteristica dellโ€™Italia Centro Meridionale citata piรน volte nella letteratura romanesca, in particolar modo nei Sonetti di Gioachino Belli.

Le variazioni degli strangugliaprieviti

Detti ancheย salatielli,ย scilatelliย oย scivadeddi, gli strangugliapreviti sono delle tagliatelle di acqua e semola arrotolate su ferretto e strofinate sulla spianatoia fino a ottenere un lungo bucatino. Il nome allude alla proverbiale golositร  dei preti, ma a consumare questa pasta un tempo erano tutte le famiglie di contadini piรน umili. In alcune aree della Calabria, con lo stesso termine si indica invece uno gnocchetto trascinato sulla spianatoia con una o due dita, oppure un fusillo ottenuto arrotolando una fettuccina di pasta sul tradizionale ferretto chiamatoย roncu.

La ricetta degli strangugliaprieviti

400 g. di farina di semola
1 pizzico di sale
210 g. di circa acqua tiepida

Mescolare la farina con il sale e formare la classica fontanella con buco al centro. Aggiungere lโ€™acqua un poโ€™ alla volta e impastare fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo. Dividere lโ€™impasto in otto parti e lasciarlo riposare per mezzโ€™ora a temperatura ambiente. Prelevare un pezzo di pasta e ricavarne un cordoncino del diametro pari a quello di una matita. Tagliare lo spaghetto in pezzi di circa 3,5 cm di lunghezza. Posizionare la pasta sul ferretto e, poggiando una mano sullโ€™estremitร  del ferretto, esercitare una pressione leggera sulla pasta. Sfilare delicatamente la pasta dal ferretto e disporre gli strangugliaprieviti su una teglia infarinata.

a cura di Michela Becchi

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