Il re di Madrid a Londra
L'annuncio era arrivato da tempo. E d'altronde che il più internazionale degli chef spagnoli dell'ultima generazione possa rivendicare mire espansionistiche non desta troppo stupore. Almeno non in chi l'ascesa fulminante del controverso chef madrileno l'ha seguita sin dall'inizio, quando la cucina di DiverXo cominciava a far parlare di sé per quella sperimentazione spinta all'estremo, presto riassunta nel motto “vanguardia o morir”. Una sfida alle certezze dell'alta cucina che ha finito per dimostrarsi fin troppo sensazionalistica e poco empatica con le esigenze del commensale – la voglia di suscitare scalpore a tutti i costi è la pecca che gli rimproverano i detrattori - ma pure ampiamente ripagata dalla critica internazionale. E così, ancor prima di trasferire il format all'interno dell'esclusivo NH Madrid, David Muñoz è riuscito ad appuntarsi sul petto le Tre stelle Michelin. Unico chef della capitale iberica a detenere attualmente il riconoscimento. E non solo chi ne stima l'ambizione e il coraggio di rompere gli schemi, dovrà ammettere che il progetto parallelo StreetXo - l'alternativa informale, fusion e veloce alla tavola di DiverXo – rappresenta uno degli incontri meglio riusciti al mondo tra cucina d'autore e cultura di strada. Un'intuizione felice, che per molti cultori dello street food contemporaneo vale il viaggio a Madrid. Ecco perché, tra poco più di un mese, StreetXo aprirà anche a Londra, distretto Mayfair. E l'incursione londinese potrebbe essere solo la prima di una lunga serie di aperture nel mondo, secondo un progetto di espansione nei piani dello chef – che tiene particolarmente a questo “Cirque du Soleil gastronomico”, come l'ha ribattezzato - dal 2014.
StreetXo London. Appuntamento a novembre
Perché proprio Londra per cominciare? Agli inizi della carriera Muñoz ha trascorso 5 anni nelle migliori cucine della città, da Nobu ad Hakkasan, e conserva un ottimo ricordo di quel periodo. Ma certo pesa anche l'internazionalità del panorama gastronomico locale, che in passato ha già spinto tanti grandi chef, da Virgilio Martinez e Inaki Aizpitarte a tentare la strada londinese, non sempre con il successo sperato. Intanto dal cantiere work in progress trapelano le prime indiscrezioni: luci al neon, tubature a vista, marmi rossi, salvagenti e tutt'intorno esempi di quell'arte espressiva e dissacrante che piace tanto allo chef. Tutto per ricreare l'atmosfera di un “mercato” di strada sui generis, con cucina a vista e chef che interagiscono con i commensali.
L'offerta gastronomica si preannuncia, secondo abitudine della casa, “sorprendente e deliziosa”, tra orecchie di maiale croccanti, dumpling alla pechinese, crocchette di kimchi con bistecca di tonno e burro bruciato, club sandwich al vapore e tanto altro. Insomma, quella cucina fusion “para compartir” tanto debitrice ai prodotti e alle tecniche di cottura orientali (ma in menu c'è posto anche per suggestioni sudamericane). Da bere una carta dei cocktail che asseconda la creatività del cibo, dal Liquid DiverXo - con gelsomino, olio di cocco, lime, zenzero ed essenza di violetta – allo Smoker Usa, che mixa rum invecchiato e tè al mandarino. Postilla informativa per chi già pregustasse l'esperienza: il ristorante accetterà le prenotazioni, ma gli sgabelli al bancone spetteranno al primo arrivato. C'è posto per tutti.
Streetxo | Londra | Old Burlington street, 15 | da novembre | www.streetxo.com
a cura di Livia Montagnoli