Scommesse

I trend del cibo 2023: le nostre scommesse per il nuovo anno

Con l'arrivo del nuovo anno vogliamo dare le nostre previsioni per i prossimi mesi, con le scommesse del 2023.

  • 01 Gennaio, 2023

L’anno appena passato ha portato via mode, manie e vere ossessioni, tante belle sorprese e qualche delusione. Del meglio del 2022 abbiamo giร  raccontato. Ora รจ il momento di esporci e fare le nostre scommesse per il 2023, qualcuna l’abbiamo giร  suggerita, per esempio il moltiplicarsi nei grandi ristoranti di secret room con menu e servizio differenziati. Di altre si ragionerร  nei giorni a venire, con tanti nodi da sciogliere, per esempio sulla fruizione dei menu: lunghi o corti? Obbligati o liberi? Guardando fuori dall’Italia, a Madrid, uno dei nomi piรน osannati della scena contemporanea, Dabid Muรฑoz (conquistato per il secondo anno consecutivo The Best Chef Award), รจ famoso per i suoi degustazione che sfidano la resistenza dei commensali, spesso fermi anche piรน di 5 ore al suo tavolo, mentre a poca distanza, nei Paesi Baschi,ย Elena Arzak proclama che il cliente torna sovrano, mettendo in crisi il predominio del menu degustazione come espressione del cuoco (e del suo ego). Non รจ invece una scommessa, ma una certezza, la โ€œsvolta greenโ€ che porta i grandi cuochi a confrontarsi con il mondo vegetale, non piรน limite obbligato dal diffondersi di scelte nutrizionali cruel free, ma stimolo e ispirazione, foriero di felici risultati, come nel caso di Niko Romito, che ha messo a segno un menu potente, elegante, espressivo, per noi la migliore esperienza a tavola.

I trend del cibo 2023

Piattini e piccoli pairing

Carte piccole, smilze, versatili, che cambiano spesso secondo fantasia e mercato e infilano piatti e piattini, smarcando la vecchia distinzione tra antipasti primi e secondi in virtรน di una piรน disinvolta e libera fruizione, senza obblighi e restrizioni, seguendo solo desideri e appetiti. Piatti spesso piccoli, che consentono di provare, assaggiare, condividere. Senza impegno e senza stress. A fare questa scelta sono spesso locali molto informali, “giovani” se non anagraficamente almeno nello spirito, che giocano la combo piattini + viniย naturali (quando non funky wine), talvolta cocktail, ma non manca anche qualche insegna piรน strutturata. Se ne trovano nelle grandi cittร , Milano, Roma, ma non solo.

Dialogo e aggregazione

Giovani e meno giovani si incontrano, si uniscono, organizzano cene a piรน mani sul filo di sintonia e condivisione di intenti. Scambiano esperienze, riflessioni, si ospitano l’un l’altro per cucinare e talvolta anche per condividere una parte di percorso in virtรน di una fratellanza piรน o meno dichiarata. Cosรฌ per Francesco Vincenzi, Tommaso Tonioni, Jacopo Ticchi, Franco Franciosi & Francesco D’Alessandro, Giuseppe Lo Iudice & Alessandro Miocchi, Gabriele Bonci, Simone Caponnetto, Lorenzo Costa & Lorenzo Vecchia, e ancora Francesco Capuzzo Dolcetta e Guglielmo Chiarapini e molti altri. Capita poi che questa affinitร  elettiva metta in pista dei pop up, che annidano ristoranti temporanei in altri locali, siano i pochi metri quadrati de L’Antidoto di Roma o i tre piani di Ronin a Milano. L’importante รจ vitaliziare un panorama per far emergere i rivoli sotterranei che lo animano ben al di fuori delle classiche impostazioni e ritualitร . Sempre contando su un sentire comune che esprime poi in diverse traiettorie. E non ci sono solo i cuochi, ma anche ristoratori, sommelier e โ€œteste pensanti e attenteโ€ provenienti da altri mondi, come nel Collettivo Mediterraneo di Marco Ambrosino.

ein prosit

Eventi

Che sia il frutto di una rivoluzione operata dai lunghi mesi della pandemia, o di un’organica evoluzione, รจ questione aperta e forse non cosรฌ pregnante, fatto sta che negli ultimi mesi (12 ma anche di piรน) abbiamo assistito a un cambiamento negli eventi gastronomici. Sempre meno carrellate di cuochi piรน o meno famosi, sempre piรน appuntamenti strutturati, con radici forti e ancor piรน forti concept a sostenere il programma. Ci sono e ci saranno ancora, ovviamente, incontri-vetrina, show cooking e bagni di folla, ma qualcosa sta cambiando. Piรน di qualcosa.

Lo abbiamo visto, con Genesis,ย arrivato dopo il numero zero dello scorso anno, alla sua prima edizione ufficiale. Un evento arrampicato sulla montagna di Cortina (che si accredita sempre piรน come the place to be in attesa delle Olimpiadi, tra investimenti, inaugurazioni di rango e appuntamenti di alta caratura,ย come pure il recenteย Cocktail Weekend) in cui vivere la natura in modo autentico โ€“ per recuperare radici e nuove prospettive – e dove la cucina รจ solo uno degli elementi portanti. Uno insieme ad altri, dove sempre รจ la vita all’aria aperta la protagonista con la serata finale nell’accampamento sotto al monte Cristallo. Lo abbiamo visto con la veteranaย Ein Prosit,ย da qualche edizioni spostatasi a Udine generando un impatto enorme su un territorio periferico, trasformato per diversi giorni nell’epicentro dell’alta ristorazione mondiale con un parterre de roi da mozzare il fiato. Cene a due, quattro e sei mani dai veri guru della cucina internazionale, incontri pomeridiani, serate di miscelazione stellare e grandissimi djset. Perfetto in ogni elemento: degustazioni, musiche, colazioni.ย A raccontare al grande pubblico (ebbene sรฌ: la partecipazione รจ del tutto trasversale e non si ferma al solito ristretto circolo degli addetti ai lavori) quali sono le coordinate della ristorazione contemporanea. Qui รจ il mondo 50 Best โ€“ per semplificare โ€“ che colonizza la cittร  a ogni ora e si mette alla prova, e chi siede a queste tavole vi si affaccia e vive uno spirito di grande entusiasmo e condivisione. Gli ospiti ringraziano una performance che non sarร  mai replicabile.

reggia venaria buonissima

E poi c’รจ Buonissimaย firmata dal trio Luca Iaccarino, Stefano Cavallito e Matteo Baronetto,ย che punta sull’incontro tra arte, cibo, cultura e cittร , un mix stretto, strettissimo, fecondo e sorprendente. Che parla a ognuno, declinando la cucina in linguaggi, stili e performance capaci di coprire ogni tipo di esperienza – dalla piรน pop alla piรน esclusiva – con tanto di piole da antologia e pranzo della domenica al Castello di Rivoli in una giornata di vera festa e bontร . E una manciata di eventi speciali di straordinaria visionarietร . Non solo la cena con uno dei piรน rivoluzionari chef al mondo, Andoni Luis Aduriz nel ristorante-monumento di Torino, Del Cambio, ma anche le due serate di incontro tra arti diverse: alla Mole con la complicitร  di Roy Paci, ma ancor piรน alla Reggia di Venaria con Alain Ducasse, Davide Oldani e Samuel Romano, di cui vi abbiamo parlato nel The Best Of.

Fatmata Binta-2

La nuova cucina africana

Una scommessa per il prossimo anno? La cucina africana, pronta a conquistare il proprio posto sul palcoscenico della ristorazione contemporanea internazionale. Giร  corteggiata (ma solo per quanto riguarda gli ingredienti) da Jeremy Chan e Irรฉ Hassan-Odukale di Ikoy di Londra (uno dei ristoranti rivelazione degli ultimi anni che ha appena trasferito a Northbank dove approda con piatti e menu rinnovati), trova nella capitale britannica diverse insegne interessanti (tra le altre Stork, Pitanga, Akoko, e i nuovissimi Tatale all’Africa Centre e la food hall africana Alkebulan) mentre a Marsiglia, cโ€™รจ AM di Alexandre Mazzia, di origini congolesi (Tre Stelle e One to Whatch nella 50 Best 2022). Ma oggi i tempi sono maturi per guardare direttamente al continente africano dove emergono nuove realtร  da tenere dโ€™occhio, come Nok by Alara in Nigeria, dello chef Michael Elรฉgbรจdรฉ (nome segnalato nella 50 Next), che lavora sulle culture alimentari emarginate, mentre la zimbabwese Nicola Kagoro aka Chef Cola promuove la cucina vegetale e Dieuveil Malonga (del Meza Malonga in Ruanda) รจ deciso a scrivere una nuova pagina nella storia della gastronomia africana, anche grazie al sostegno ai giovani talenti con il progetto Chefs in Africa.ย Insomma i riflettori sono tutti per il continente africano, di cui si parla sempre piรน, in cucina e fuori: a vincere il premio Icon Award 2022 della 50 Best รจ stata la keniota Wawira Njiru con il suo Food for Education, mentre il Basqueย Culinaryย World Prize รจ andato al progetto Dinner on a mat di Fatmata Binta, pop-up itinerante che vuole diffondere la cultura gastronomica nomade.

libro appunti di un giovane chef nero

Il memoir di Kwame Onwuachi contribuisce a fornire un apparato narrativo ricco di fascino.

Castelli Romani

Alle porte della Capitale, i Castelli romani sono un’area che – gastronomicamente – ha vissuto alterne vicende: territorio vulcanico ad alta vocazione vitivinicola, zona di tradizioni norcine e grande valore agricolo, ha legato il suo nome alle fraschette e alle osterie alla buona, pur non mancando di locali di tradizione che, qualche stagione fa, hanno acceso i riflettori di questa zona ricca di aree verdi, specchi d’acqua e borghi affascinanti che offrono una vista spettacolare, su Roma e oltre. Ma se fino a poco tempo fa i Castelli sembravano fermi in una proposta con pochi slanci di fantasia, negli ultimi tempi ย abbiamo assistito alla nascita di nuove insegne, locali dall’impronta contemporanea che si pongono a metร  tra casual e fine dining, a opera di giovani chef dal passato illustre e dalla voglia di mettersi alla prova anche come imprenditori, con intelligenza. Ognuno con una sua precisa identitร , idee chiare e la capacitร  di smarcarsi da certe ritualitร  โ€“ talvolta stantie – dell’alta ristorazione senza venir meno alla ricerca in cantina e in cucina. A contribuire ad attirare l’attenzione su questa zona, i ragazzi di Sintesi, che hanno aperto a un soffio dalla pandemia, affrontando non poche difficoltร , ma portando una ventata di aria fresca sul territorio. Ci sono poi DLR – Dopo Lavoro Ricreativo, ConTatto, Portale 21 e molti altri. Ognuno con una propria identitร , ma pronti a fare rete e costruire un nuovo polo gastronomico.

Mercato Civico di San Benedettoย di Cagliari

Scommettiamo che nel 2023 sentiremo parlare molto del Mercato Civico di San Benedetto a Cagliari? Se non altro per l’annuncio del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che ha ufficializzato il progetto di riqualificazione e lโ€™ottenimento delle risorse necessarie: 41 milioni di euro dei fondi PNRR della Cittร  Metropolitana. Le premesse/promesse sono: un nuovo mercato a basso consumo energetico, l’apertura al pubblico del terrazzo allโ€™ultimo piano, nuove aree esterne, un mercato bello, moderno, piรน accessibile e sostenibile, aperto anche di sera. Una bella sfida per uno dei mercati piรน grandi dโ€™Europa.

a cura di Antonella De Santisย 

 

ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.

Made with love by Programmatic Advertising Ltd