Top Italian Restaurants del Gambero Rosso. La guida dei migliori locali italiani all'estero

21 Ott 2017, 10:10 | a cura di

Continua il percorso di internazionalizzazione del Gambero Rosso. Per la prima volta, arriva la guida che dà i voti ai migliori ristoranti italiani all'estero, le insegne che più di tutte portano in alto la bandiera del gusto made in Italy nel mondo. 


Gli italiani all'estero

I punteggi sono ancora quelli, Forchette, Gamberi, Spicchi e Bottiglie, simboli ormai riconosciuti a livello internazionale, e che da sempre accompagnano il nostro lavoro. Ma questa volta siamo andati alla ricerca dei migliori chef italiani all'estero, quelli che con estro e creatività trasformano e promuovono le nostre eccellenze, facendolo conoscere al pubblico straniero. Con la stessa sensibilità e lo stesso rispetto per le materie prime che contraddistinguono la tavola italiana nel mondo. Perché che si trovi a Hong Kong o Tokyo, a San Francisco o Seul, un cuoco italiano porterà sempre con sé il culto del cibo e quel senso di convivialità che hanno fatto la storia della gastronomia italiana all'estero. La guida Top Italian Restaurants del Gambero Rosso, online da fine ottobre, nasce proprio per rimarcare un’autenticità d’intenti, e riconoscere il lavoro di chi, fuori dai nostri confini, fa ricerca, dà valore al prodotto d’origine, lo abbina, lo comunica. Per valorizzare la ristorazione nostrana in terra straniera, in barba all'italian sounding. Una guida digitale in lingua inglese che si impegna a valutare e recensire i migliori locali italiani nel mondo, dagli Stati Uniti all'Australia.

La guida

Sono più di 100mila gli esercizi stimati nel mondo che si rifanno alle nostre tradizioni. 370 circa (al momento), fra ristoranti e pizzerie, sono quelli che abbiamo selezionato in guida. Un manuale per tutti gli appassionati di gastronomia che si ritrovano a viaggiare per lavoro o per passione, e che a tavola vogliono ritrovare i sapori nostrani; un volume per tutti gli italiani all'estero, che potranno sentirsi un po' a casa, ma anche e soprattutto per i buongustai stranieri, che grazie alla mappa del Gambero Rosso potranno scoprire il carattere della cucina italiana, senza necessariamente passare per la Penisola. Materie prime d'eccellenza, prodotti freschi, piatti antichi e altri più moderni, reinterpretati cercando di andare incontro al gusto del Paese ospitante: queste le caratteristiche delle insegne segnalate dalla guida, un vademecum in continuo aggiornamento e pronto ad arricchirsi sempre di nuovi indirizzi.

 

Gli chef imprenditori

Non c'è storia: i prodotti made in Italy continuano a essere fra i più richiesti a tutte le latitudini. L'export agroalimentare italiano, infatti, ha visto una crescita del 6,7% nel primo semestre del 2017, dimostrando ancora una volta la potenza inarrestabile delle materie prime del Bel Paese. Gli chef e i pizzaioli premiati nella guida sono la rappresentazione della cucina più autentica, quella in grado di trasformarsi e adattarsi alle esigenze del luogo, mantenendo salda la propria identità. I protagonisti di quest’età d’oro della ristorazione italiana all’estero sono, nella maggioranza dei casi, professionisti giovanissimi: attenti, preparati, con esperienze internazionali alle spalle, e con una creatività capace di esaltare le materie prime e incuriosire anche i palati più esigenti. E una mentalità imprenditoriale che ha permesso loro di farsi notare. “Per troppo tempo il primo settore per dimensioni e occupazione della nostra economia è stato affidato alla spontanea imprenditorialità, che è una della grandi caratteristiche italiane, ma poco assistita nell’esigenza di crescita manageriale, commerciale e comunicativa”, commenta il presidente del Gambero Rosso Paolo Cuccia.“Gambero Rosso è grato agli imprenditori e professionisti del settore, a cui conferma il supporto e la promozione”.

 

La presentazione

È il Chorus Café di Roma a ospitare oggi, 21 ottobre 2017, la cerimonia di presentazione della guida Top Italian Restaurants, a cui seguirà un pranzo d'eccezione con un menu studiato su misura dai giovani chef Alessandro Cozzolino del Grissini Grand Hyatt di Hong Kong e Antonio di Criscio di Era Ora di Copenaghen, insieme al pizzaiolo Gennaro Nasti, proprietario di Bijou. Ad accompagnare le portate, una grande cuvéè Ferrari lanciata in anteprima, e altre bottiglie italiane d'annata, proveniente dalle cantine dei migliori ristoranti internazionali.

 

I premiati

Ristorante dell'Anno – Era Ora, Copenaghen

Si trova tra i canali di Copenaghen il Ristorante dell’Anno, la più completa esperienza gastronomica che abbiamo fatto nel 2017. Tradizione e ingredienti ricercati rimessi in gioco, riattivati un cucina complessa e di straordinaria pulizia dei sapori. Il team di cucina è tutto italiano, tutti sotto i 30 anni. Qui i dettagli fanno la differenza, a cominciare dal superbo olio umbro dagli aromi pungenti e profumati, e una bellissima mano sul piccante. Senza contare la carta dei vini da 90.000 bottiglie di solo vino italiano, frutto di una passione viscerale: la creazione dei piatti, infatti, parte dall’abbinamento con il vino. Infine, il cestino del pane, prodotto nel forno proprio, che regala sensazioni d’altri tempi e luoghi, riportandoci in piccole città di provincia.

Chef dell'Anno – Alessandro Cozzolino, Hong Kong

Hong Kong, Victoria Harbour, all’interno del lussuoso Grand Hyatt Hotel. Il premio se lo aggiudica Alessandro Cozzolino, Executive Chef del ristorante Grissini. Ha iniziato giovanissimo, tra le tante esperienze in Italia, Gaetano Trovato a Siena e Nino Di Costanzo a Ischia. A soli 25 anni ha preso il pallino dello storico ristorante italiano a Hong Kong. E in due anni l’ha rivoluzionato a colpi di sapori campani, carrello delle mozzarelle, pomodorini del piennolo, cottura e mano felice, piatti incisici ed equilibrati. Ventisette anni, tanta esperienza e un talento unico. Siamo convinti che prima o poi tornerà in patria ad aprirsi il suo di locale.

Carta dei vini dell'Anno – Acquerello, San Francisco

Da Hong Kong a San Francisco. La Cantina dell’Anno va al ristorante Acquerello, aperto nel lontano Luglio del 1989 dal bolognese Giancarlo Paterlini e Suzette Gresham. A Sacramento Street c’è un carta da vini che viene voglia di portare a casa per quanto è curata e ben scritta, con tanto di data sboccature per singola cuvée. Una selezione completa, e non solo per i numeri enciclopedici, fatta con amore, con grandi classici e produttori meno noti che stuzzicano. Bellissima anche la selezione di bollicine francesi, impressionante la collezione di Barolo e vecchi millesimi anche su denominazioni meno note. In più, tanti grandi formati e servizio del vino stellare, coordinato dal figlio Gianpaolo, e ricarichi corretti visti il contesto. Suzette reinterpreta i sapori italiani con una mano deliziosa e raffinata; francese, direbbe lei sottovoce.

Pizza dell'Anno – Bijou, Parigi

L’ultima fatica di Gennaro Nasti. Ha avuto il coraggio di osare e l’ambizione di proporre qualcosa di diverso. Cucina sulla pizza e si diverte non poco. Ha preparato 6 tipi d’impasti, tranci gourmet proposti a spicchi, carta da 150 etichette di vini con tanto di sommelier. Cotture puntuali e materie prime d’eccellenza, quasi tutto rigorosamente importato dall’Italia, anche il basilico, per un’esperienza divertente che ci ricorda che la pizza è cultura, gioco e voglia di stupire.

Apertura dell'Anno – Rigò, London

Siamo a Londra, nel quartiere di Fulham. È partita sotto un’ottima stella l’avventura dello chef Gonzalo Luzarraga e il coofandotore Francesco Ferretti. Il ristorante non si vuole connotare come italiano, guarda a influenze francesi e anche orientali. Ma basta assaggiare i piatti per capire quanto ci sia di sensibilità italiana, con una straordinaria ricerca che porta nel piatto piccolissimi artigiani, soprattutto piemontesi. La carta dei vini è semplicemente brillante, con viticoltori italiani poco noti e di grandissimo valore. E anche nell’abbinamento c’è un’identità e una sensibilità tutta tricolore. Una cucina italiana che guarda il mondo e che esce, con successo, da tutte le etichette.

 

Top Italian Restaurants | Roma | 21 ottobre 2017, ore 12.00 | via della Conciliazione, 4 | www.gamberorosso.it/restaurants

 

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a cura di Michela Becchi

 

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