Il profumo (e le carte) dell'olio

21 Feb 2012, 13:08 | a cura di Gambero Rosso

"Il profumo dell'olio, e i suoi sapori, sono fondamentali per giocare in cucina... Io, personalmente, mi diverto molto a farli provare sul pesce o sulla carne non troppo cotta o cruda: qui si esalta al massimo il carattere dell'extravergine buono. Gli ospiti si incuriosiscono... Ma del resto credo che noi ristoratori siamo i primi a dover

trasmettere la passione e la consapevolezza di cosa sia davvero un ingrediente prezioso come l'olio d'oliva".

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Parola di Massimo Mion (foto), chef e patron dello Zero7Cinque di Perugia, grande locale di tendenza della nuova Perugia gourmet. Lui, come Marco Bottega di Aminta Resort di Genazzano, sono venuti alla Città del gusto per dare i voti ai migliori oli ed eleggere il non plus ultra secondo gli chef.

Al possibile gioco e alle tante flessibilità del prodotto. però, non corrispondono spesso purtroppo le pratiche dei distributori e dei produttori di extravergine: "Loro vorrebbero inondarti di bottiglie... Ma io non posso avere 25 campioni della stessa etichetta - spiega Mion - Io devo poter cambiare, far girare gli oli... Il divertimento è proprio qui, nella grande varietà e diversità dei prodotti. Ed è questo che intriga i miei ospiti, il divertimento legato alla curiosità verso le differenze". Proprio per questo, ad esempio, Unaprol e Uliveti del Lazio stanno lavorando a un progetto insieme a Dol (Di Origine Laziale, il negozio di chicche della regione portato avanti da Vincenzo Mancino) che renda flessibile e fruibile una vera distribuzione degli oli extravergine del Lazio fatta a misura delle esigenze dei ristoratori.

Per Marco Bottega, poi, l'extravergine non potrà non avere un grande futuro, proprio nell'ambito dei processi di globalizzazione che rischiano di appiattire tutto.

"I nostri migliori prodotti possono confrontarsi con i grandi oli del Mediterraneo - spiega lo chef (foto in basso) - e mettere in evidenza le differenze legate ai territori, alla ricchezza delle centinaia di cultivar che abbiamo e che hanno davvero migliaia di possibilità nella nostra gastronomia".

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Stefano Polacchi

22 febbraio 2012

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