Arresto Toti, "il governatore ricevette un finanziamento illecito da Esselunga". L'azienda: "Noi sempre corretti"

7 Mag 2024, 12:39 | a cura di
Nell'ambito dell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il governatore della Liguria, finisce anche la nota catena di supermercati. Repubblica parla di "scorciatoie" per l'apertura di un esercizio nel quartiere di San Benigno a Genova. La replica dell'azienda: "Il nostro management ha sempre agito correttamente"

Il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, è finito agli arresti domiciliari nell'ambito di un'ampia indagine che coinvolge anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga Spa. Secondo quanto riportato da Repubblica, l'accusa mossa al governatore è di avere ricevuto «74mila e 100 euro cash, oltre a varie promesse di finanziamenti» da diverse aziende ed imprenditori. La stessa sorte di Toti è infatti toccata al terminalista Aldo Spinelli, mentre l'ex presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, oggi amministratore delegato della holding multiservizi Iren, Paolo Emilio Signorini, è finito in carcere.

Nel mirino i punti vendita a Genova e Savona

Nel caso specifico di Esselunga, si parla di «scorciatoie» - secondo quanto riportato da Repubblica - che sarebbero state utilizzate per arrivare all'installazione di un supermercato nel quartiere di San Benigno, a Genova, che ha fatto seguito all'apertura di un primo esercizio nel quartiere di Albaro. Eventuali favoreggiamenti, scrive ancora Repubblica, coinvolgerebbero anche il punto vendita di Savona. L'intera vicenda, tra l'altro, era stata oggetto del libro Falce e carrello, pubblicato dal fondatore della catena, Bernardo Caprotti.

Secondo quanto scrive la Stampa, le tangenti, sempre nella tesi dell’accusa oggi accreditata dal giudice, si sarebbero materializzate sotto forma di campagne di pubblicità politica, fatturate come ordinarie inserzioni commerciali perlopiù dall'emittente televisiva Primocanale, il cui editore Maurizio Rossi risulterebbe indagato. «Il presidente della Regione Giovani Toti e il capo di Gabinetto Matteo Cozzani – rimarcano gli inquirenti – hanno accettato la promessa di Francesco Moncada (manager Esselunga) d’un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12 giugno 2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche Esselunga pendenti in Regione relative all’apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona».

"Sempre agito correttamente", la replica di Esselunga

Moncada, secondo quanto riporta l'Ansa, è al momento sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale. L'accusa è quella di corruzione. «Esselunga dichiara che il proprio management ha sempre agito correttamente ed esprime fiducia nell'operato della magistratura auspicando che si faccia tempestivamente chiarezza sui fatti», è la replica, in una nota, della catena di distribuzione.

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