La famiglia Gentile, Fabbricante di Maccheroni a Gragnano, ha messo le mani nel riso. Ma lo fa a modo suo, impiegando il Senatore Cappelli, la varietà di grano duro impiegata per tutti i suoi formati, che sia uno spaghetto o un pacchero. Una pasta a tutti gli effetti ma sagomata a chicco di riso: il riso di grano duro, appunto. “L'idea è nata dalla linea per i bambini, dai semini”spiega con un bell'accento napoletano e un affascinante accenno di erre alla francese Alberto Zampino, che cura le pubbliche relazioni del pastificio “e dal desiderio di poter realizzare un risotto con la semola di grano duro, da cuocere seguendo gli stessi passaggi: si fa il soffritto, si tosta, si allunga con brodo, si manteca, si spadella, si condisce esattamente come un risotto”.
L'esclusivo formato del pastificio Gentile è nato dalla stretta collaborazione tra uno dei due fratelli della famiglia Zampino, Pasquale, che si occupa della produzione insieme al padre Natale, e lo chef ischitano Nino Di Costanzodopo diversi tentativi e perfezionamenti. Il riso di grano duro, un perfettochicco di riso all'altezza di tutta la produzione del pastificio Gentile, è stato presentato in anteprima assoluta all'ultima edizione di Taste, salone dedicato alleeccellenze del gusto e del food lifestyleche da 9 anni si tiene nella Stazione Leopolda di Firenze. Ed è stato protagonista di una delle cene Fuori di Taste, domenica 9 marzo presso Il Borro Tuscan Bistro,nel corso della quale lo chef Nino Di Costanzo ha usato per realizzare un piatto di mare. Le differenze tra il riso convenzionale e quello di grano duro ci sono e non si possono negare. Il secondo manca di amido e assomiglia a un riso superparbolizzato: ci guadagna nella tenuta, è perfetto in insalate di riso e si presta a condimenti anche impegnativi.