L'amore per Montalcino e la nuova giovinezza di Ridolfi

5 Giu 2019, 16:02 | a cura di
La storia recente della cantina Ridolfi a Montalcino. Intervista al proprietario Giuseppe Valter Peretti, che è anche patron della tenuta Rocchetto a Larciano in Chianti.

Località Mercatali, Montalcino: è qui che sorge Ridolfi. La tenuta, già appartenuta alla famiglia fiorentina di cui porta il nome e il blasone in etichetta, è stata acquistata nel 2011 dall’imprenditore Giuseppe Valter Peretti, proprietario della tenuta Rocchetto a Larciano in Chianti, una ventina di chilometri a sud di Pistoia.

Dall’industria conciaria al vino il passo è breve

Già da tempo stavo valutando alcune aziende della zona che mi erano state proposte – spiega Peretti – ho scelto questa perché aveva le giuste dimensioni, né troppo grande, né troppo piccola. Mancava però di strutture adeguate; per questo fin da subito mi sono attivato per progettare una nuova cantina, cercando di ampliare un po’ anche la superficie vitata”.

Giuseppe Peretti è a capo di uno tra i gruppi più importanti dell’industria conciaria italiana: il gruppo che porta il suo nome che ha base nel distretto della Valle del Chiampo, in Veneto. Come è arrivato a Ridolfi ? “Il vino è una passione che coltivo da tanto e Montalcino è un amore che risale già agli anni Settanta. Non è solo un territorio: ormai è divenuto un brand conosciuto al livello mondiale. Quando ho deciso di diversificare le mie realtà imprenditoriali, scegliere questa porzione di Toscana è stato naturale”.

L’azienda Ridolfi sorge sul versante nord di Montalcino

L’azienda sorge sul versante nord di Montalcino, quello generalmente più fresco, a circa 300 metri d’altitudine nei pressi della Strada del Brunello: sono 35 ettari, di cui 19 vitati, a cui vanno sommati i 22 della Tenuta Rocchetto, in provincia di Pistoia, dove il vigneto si estende per cinque ettari e l’uliveto per undici. Le uve sono poi trasformate dalle sapienti mani di Gianni Maccari, in azienda dal 2014 dopo una lunga esperienza a Poggio di Sotto: “Il nostro è uno stile tradizionale che cerca di esaltare le caratteristiche delle uve che portiamo in cantina – racconta l’enologo – uve sempre sanissime che provengono da vigneti coltivati con particolare attenzione all’ambiente: rame e zolfo per i trattamenti, confusione sessuale contro i parassiti, semine e sovesci tra i filari”.

I vini di Ridolfi

La gamma dei vini parte dal Rosso di Montalcino: “Per noi è un vino molto importante, perché rappresenta il biglietto da visita per il Brunello; così, dopo otto mesi di legno di medie dimensioni, scegliamo la botte migliore, quella che si dimostra più pronta per la tipologia”. Poi si passa al Brunello, tradizionale nella tecnica – vinificazione in acciaio con lunghe macerazioni sulle bucce, botti di rovere dai 25 ai 35 ettolitri per 36 mesi – e nel tratto. Più moderno il Donna Rebecca, Brunello che guarda alla Borgogna: macerazione e fermentazione in barrique nuove non tostate, poi maturato sempre in barrique per 28 mesi. Infine il Mercatale, per ora una selezione da botte, ma è l’etichetta che dall’annata 2015 sarà destinata alla Riserva.

Ridolfi Montalcino - Montalcino (SI) - Località Mercatali, 1 - 0577169 8333 - ridolfimontalcino.it

Articolo uscito nel mensile di maggio del Gambero Rosso. Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store
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