Come le città universitarie più a misura d’uomo – anzi di studenti – Bologna convive con aspirazioni e problematiche tipiche dei giovani: da un lato la voglia di scoprire, di fare esperienze e di divertirsi, dall’altro le ristrettezze economiche con cui gli studenti (soprattutto fuorisede) convivono quotidianamente e che vengono tradotte a livello gastronomico nella celebre “pasta col tonno”. Non fa eccezione a questa logica la scelta dei locali dove concedersi un drink seguendo l’eterno ed errato tentativo di “bere tanto e spender poco”.
I tre cocktail bar che non ti aspetti
Anche questa tendenza, però, pare essersi negli ultimi anni sradicata dalle abitudini di tanti giovani (e non solo) che preferiscono bere meno ma meglio. Sarà anche per questo che oggi, nella città felsinea, possiamo raccontarvi di tre locali tra i più intriganti del panorama nazionale: non te li aspetti e li trovi nascosti tra i vicoli del centro.
Ruggine
vicolo Alemagna, 2c
tel. 0514125663
Ruggine.bo.it
È stato il primo a dare impulso all’ondata di rinnovamento della mixology bolognese, quasi dieci anni fa: parliamo di Ruggine, un High Volume Bar nascosto in un piccolo vicolo nel cuore di Bologna ricavato da una vecchia officina degli anni ’40. Aperto nel 2014, si è distinto fin da subito per l’accoglienza informale e la capacità di proporre cocktail che fossero al contempo semplici ma ricercati, permettendo a tanti di avvicinarsi al mondo del bere miscelato senza timori, capirlo e innamorarsene. A tutt’oggi, Ruggine è tra i locali più divertenti d’Italia, come si evince anche dalla nuova drink list stampata su una vera musicassetta (incisa da alcuni amici musicisti di professione) e visivamente ispirata a due album immortali quali Nervermind dei Nirvana e London Calling dei Clash. Il successo di Ruggine ha portato all’apertura di un altro locale gemello poco distante chiamato Ragū & Draft (in piazza Aldrovandi 13/2a) che interpreta la cucina bolognese in chiave di street food affiancato a cocktail alla spina creati con ricette originali e artigianali.
Volare
via Belvedere, 10d
tel. 0513511907
@volarebologna
Da non perdere a Bologna è senza dubbio Volare, capace di racchiudere all’interno di quattro mura e un bancone tutta la magia dell’Italia. Ispirato infatti ai bar tradizionali del Bel Paese degli anni Sessanta, il locale è curatissimo in ogni suo particolare: dalla tabella del totocalcio al vecchio frigo e al televisore in bianco e nero, fino alle targhe degli alcolici d’epoca con dizioni ormai desuete come “Cognac Florio”. Giuseppe “Beppe” Doria e i suoi soci, già rodati dall’esperienza del Macondo (altro bar cittadino dal vivace e contemporaneo) hanno girato l’Italia per portare questo incredibile numero di memorabilia dal sapore d’infanzia collettiva in via Belvedere.
Come in qualsiasi bar di paese, qui si viene a godere del momento conviviale dell’aperitivo, dove al drink si affiancano noccioline e olive ma anche pane e mortadella o uovo sodo con sale, pepe e olio. Sui cocktail si riscopre e si innova al tempo stesso, ad esempio uno dei drink più iconici e richiesti è senza dubbio il Fellini, a base di bitter, succo di limone, aceto balsamico e sanbitter dry, un vero must per i clienti abituali. Ma non solo, chi viene qui per la prima volta può scoprire che al posto dello spritz Aperol si può bere un Biancosarti con cocktailino San Pellegrino, brandy e ginger beer, o anche crodino e vermouth, oppure Amaro Ramazzotti e gassosa, whisky & soda o, perché no?, rabarbaro e cedrata.
Velluto Botanique Eclectique
via de' Toschi, 2 g
tel. 0510142325
vellutobologna.com
Il terzo locale da provare in città si trova a due passi da Piazza Maggiore e dalla Basilica di San Petronio, si chiama Velluto Botanique Eclectique e si presenta come concept store e cocktail bar. Locale multifunzionale che fa partire la propria offerta dalle colazioni per poi lavorare sui pranzi e ovviamente con un forte focus sull’aperitivo, Velluto si contraddistingue anche per la ricercatezza degli interni in un alternarsi di ispirazioni jungle, atmosfere urban ed echi di stile coloniale sospesi tra il soffitto a volta stuccato e i pavimenti in marmo e in legno. Tra tessuti multicolore, piante vere e carte da parati si svolge il lavoro quotidiano di Enrico Scarzella, che dopo esser stato in molte realtà note a livello nazionale ha deciso di creare qui in via de’ Toschi un bar che potesse accogliere dalle 9 del mattino alle 2 di notte.
La filosofia del locale segue i trend più attuali sulla scena internazionale, dalla politica zero plastica a quella del zero waste e massima resa con gli ingredienti a disposizione, applicata non solo alla proposta cocktail ma anche a quella food di accompagnamento, come per le tapas. L’offerta sul fronte cibo è più o meno quella di un bistrot che lavora sulla ricerca anche in chiave internazionale partendo dalla ricchezza del territorio. La drink list viene rinnovata ogni due mesi e spazia dai grandi classici rivisti in chiave moderna a cocktail più elaborati: viene presentata su un vero e proprio magazine esuberante ed accattivante, da sfogliare, leggere, ridere e portare a casa.