È la capitale dei giochi olimpici (da non perdere il grandioso Museo Olimpico, interattivo e innovativo, affacciato sul lago), la città prediletta da ospiti eccellenti, da Chaplin a George Simenon, che visse qui dal 1956 e qui morì giusto 30 anni fa (una targa lo ricorda al n. 22 di rue du Bourg al negozio Tabac Besson, dove acquistava le sue leggendarie pipe) a Coco Chanel, sepolta al cimitero di Bois-de-Vaux, accanto al barone de Coubertin, l’inventore delle olimpiadi. Ma oggi Losanna è anche una capitale svizzera del gusto e del design, un abbinamento che è la cifra della città di oggi e di domani.
Dal Flon alla Plateforme, alla scoperta della nuova Losanna
Accanto alla città storica, classica e pittoresca, dalla cattedrale a Place de la Palud, passando per le vie antiche del centro, c’è un’altra Losanna, animata e di tendenza. Il Flon, un tempo zona di magazzini dove venivano stoccate le merci che arrivavano dal porto sul lago, oggi è un quartiere di architetture contemporanee e di ristoranti, cocktail bar, boutique, cinema, locali della notte, in un’urbanistica ortogonale rigorosa che contrasta con quella irregolare e labirintica della città vecchia. Sta totalmente cambiando anche la zona attorno alla stazione, dove sorgerà entro il 2021 il nuovo quartiere dell’arte Plateforme 10, 25mila mq e tre musei, il Museo Cantonale di Belle Arti (MCBA), l’Elysée dedicato alla fotografia e il Mudac, museo del design. Appena inaugurato il primo, il MCBA, in un edificio minimalista, un parallelepido progettato dallo studio italo-spagnolo Barozzi-Veiga, esterni rigorosi scanditi da un’infilata di frangisole verticali, interni luminossimi (dove si ammira la mostra d’apertura Atlas, una bella e ricca esposizione ragionata dei tesori del museo).E intanto proseguono i lavori per quello che sarà il secondo polo, l’edificio del Mudac e dell’Elysée, e per il recupero dei vecchi portici e degli spazi comuni: il risultato sarà una vera piattaforma culturale e interdisciplinare, per tutti.
Lausanne à table, l’innovazione attraverso il food
Dal design al food il passo è breve. Si chiama Lausanne à table il festival gastronomico, arrivato alla terza edizione, che si declina per ben 8 mesi, fino a dicembre (buona occasione per un tour di fine anno in città), e riprenderà la prossima primavera. Un appuntamento ormai collaudato e di grande successo per la varietà degli incontri, che spaziano dalle cantine aperte ai picnic, dalle tavole effimere nei musei alle visite dei mercati - un must l’appuntamento con il mercato di Anne Sophie Pic, l’unica chef tre stelle di Francia, che qui sovrintende alle cucine dello chicchissimo Hotel Beau Rivage - dalle cene a quattro mani agli itinerari del gusto, la fonduta d’autunno, le pintes (le tipiche osterie), le ricette di Corto Maltese (anche Hugo Pratt viveva da queste parti, è sepolto nel piccolo cimitero di Grandvaux alle spalle della statua del suo eroe che scruta il lago). Come ci ha spiegato Romano Hansauer, presidente di Lausanne à table, e ristoratore lui stesso, “l’obiettivo è promuovere i prodotti, i produttori, i ristoratori locali e la tendenza attuale che va sempre di più verso il vegetale e il sostenibile, al giusto prezzo”.
Designer’s table e altre storie
Tra gli eventi-top di Lausanne à table c’è la Designer’s table: il talentuoso designer Raphael Lutz, specializzato in arti della tavola e la free-chef Kelly Montandon propongono nel laboratorio LAB di Melley, appena fuori città, una serie di cene sperimentali in cui contenuto gastronomico e contenitore (stoviglie, posate) sono pensati insieme, in modo da offrire un’esperienza sensoriale unica, grazie al gusto e al design. Tutto su base locale, dai prodotti cucinati agli artigiani che realizzano i contenitori (soffiatori di vetro, artisti della pietra e del metallo e via declinando). Così alla cena inagurale di 5 portate ci è capitato di gustare un salmerino in un cilindro di vetro riscaldato dalla fiamma d’alcol, di spingere fuori da un tubo orizzontale di vetro delizie da gustare grazie a uno strano aggeggio di metallo, o di mandar giù un trou normand in un vaso-bicchiere totalmente inedito. “Quel che mi interessa è il gesto che si compie nell’atto di mangiare, la sperimentazione di chi utilizza i miei oggetti-design” spiega Raphael Lutz, “in una ricerca continua di concept e materiali innovativi”.
Ma anche senza arrivare alla sperimentazione estrema di Designer’s table, le proposte della Losanna del food sono stimolanti. Dal classico cioccolato, un must (da Durig o dalla Chocolaterie) ai negozi di prodotti tipici, come l’epicerie Chez Ernest, il super-reparto food del grande magazzino Globus o Helvetimart, nuovo store che propone specialità culinarie di tutti i cantoni svizzeri. E naturalmente i ristoranti: da Eat me per esempio il concept è quello di una cucina di viaggio proposta in piccoli piatti di grandi ricette dal mondo, rielaborate con passione e un’attenta ricerca di materie prime e tecniche.
Ed è piacevole - e conveniente, in rapporto ai prezzi svizzeri- pranzare nei musei: alla Brasserie de Montbenon della Cinemathèque Suisse, al Nabi, il cafè-restaurant del MCBA, o al TOM Café, il ristorante del Museo Olimpico. Accompagnando il pranzo magari con un bicchiere di vino del Lavaux (i vigneti del Lavaux, appena fuori Losanna, con le vigne che arrivano quasi a sfiorare il lago, sono Patrimonio dell’Unesco), o un vino di Losanna: la città è una delle capitali mondiali del vino, inserita ufficialmente nel Great Wine Capital Global Network (GWC). Non solo: la Ville de Lausanne, ovvero il municipio, è il più importante proprietario viticolo pubblico di tutta la Svizzera, 33 ettari di vigneti che producono ogni anno 400.000 bottiglie. E dal 1803 ogni anno si tiene una grande asta dei vini di Losanna, la più antica d’Europa, nella Sala dei Duecento dell’Hotel de Ville, in Place de la Palud.
Losanna: mercatini e luci
Bell’idea insomma andare a Losanna adesso, a dicembre. Un modo per godersi un’atmosfera natalizia che non è solo quella dei mercatini di Natale in centro, ma soprattutto di Lausanne Lumières, installazioni luminose di artisti e designer sparse per tutta la città. Fra le più nuove, le gigantesche pile tascabili d’una volta collocate sulla passerella che sovrasta il Flon, le grandi meduse che danzano, magiche e colorate, sotto gli archi del Grand Pont, la spettacolare illuminazione del portale gotico della cattedrale, realizzata da Patrice Warrener, star del design della luce. Tra l’altro arrivare a Losanna ecologicamente in treno dall’Italia è comodo ed economico: 3 ore e 19 minuti da Milano, 4 treni al giorno. Hotel per tutte le tasche, e a tutti gli ospiti in albergo viene consegnata gratis la Lausanne Transport Card per utilizzare liberamente i mezzi pubblici (bus, metro, treno)
- Lausanne à table, www.lausanneatable.ch
- Le LAB – Losanna - Chemin de la Meunière 16 - www.le-lab.ch
- Durig – Losanna - rue Mercerie 3 - www.durig.ch
- La Chocolaterie – Losanna- place de la Palud - wwwlachocolaterie.ch
- Helvetimart - rue du Petit Chene, 3 - LABwww.helvetimart.ch
- Chez Ernest - rue Cheneau-de-Bourg, 17 - www.chez.ernest.ch
- Globus – Losanna - rue du Pont, 5 - www.globus.ch
- Eat Me – Losanna - rue Pepinet, 3 - www.eat-me.ch
- Brasserie de Montbenon – Losanna- allée Ernest-Ansermet 3 - www.brasseriedemontbenon.ch/
- Le Nabi –Losanna - place de la Gare 16 - www.mcba.ch/cafe-restaurant
- TOM Cafè – Losanna - Museo Olimpico, quay d’Ouchy 1 - www.olympic.org
a cura di Rosalba Graglia
foto di Dario Bragaglia