In albergo, c’è un modo perfetto per attirare l’attenzione a colazione. Provate a servirvi, con una certa nonchalance, un calice di Prosecco mentre preparate con cura il vostro piatto dal buffet. Sarete presto oggetto di sguardi giudicanti, risatine, gesti di disapprovazione. Per molti il vino a colazione è ancora un tabù, nonostante nei grandi hotel non manchino mai due bottiglie di spumante in fresco accanto ai succhi di frutta. Sorseggiare del buon vino, magari in una colazione domenicale senza l’assillo dell’orologio, è un lusso che in alcune occasioni speciali vale la pena concedersi per allungare il piacere del primo pasto della giornata. Parole d’ordine: moderazione e conoscenza minima delle regole d’ingaggio.
Vino a colazione: le regole base
Al mattino le papille gustative sono vergini e tendono a essere più pronte e reattive, non a caso gli assaggi delle nostre guide Vini d'Italia sono sempre realizzati sin dalle prime ore della giornata. In quel caso, però, il vino viene sputato. Altro discorso quando si parla di prima (o seconda) colazione, anche se molto dipende da quel che si mangia. Senza troppi giri: con la colazione all’italiana aprire una bottiglia ha davvero poco senso. Espresso e cornetto regalano poco alla fantasia, e non solo il caffè, dato che l’altro nemico del vino è il latte; cerchiamo di non intermezzarlo mai con il vino, mettendo in mezzo altri sapori e lasciando passare almeno un certo intervallo di tempo. Stesso discorso per la spremuta d’arancia.
Champagne breakfast: partire con le bollicine
Con una colazione di stampo anglosassone, andando quindi sul salato, è tutta un’altra musica. Prendiamo dunque in prestito il rituale dello “Champagne breakfast” in cui le bollicine sono le grandi protagoniste di colazioni leggermente alcoliche, una categoria che ha davvero motivo d’essere in una ricca colazione o in un brunch. Magari senza gli eccessi di Gerard Depardieu, che qualche anno fa si vantava di stappare tutti i giorni una bottiglia di Champagne al posto del cappuccino nelle prime ore della giornata. Che sia Champagne, Prosecco, Oltrepò, Trento o Franciacorta, preferiamo cuvée con un piccolo residuo zuccherino, magari anche un Brut che attenua il vigore acido e ci aiuta negli abbinamenti mattutini. Ecco alcuni match da concedersi per coccolarsi in un giorno di festa. Con il salmone affumicato optiamo per uno Champagne Rosé da pinot nero o un Cerasuolo d’Abruzzo, abbinando i colori principali di fondo non si sbaglia mai.
Gli abbinamenti migliori: salmone affumicato e Champagne Rosé, pancake e Moscato d’Asti
Se partiamo con un panino con salame e formaggio perché non stuzzicare il palato con la freschezza di un Lambrusco di Sorbara? Tema uovo – altro grande protagonista delle colazioni salate - su una omelette classica, possiamo optare per un bianco morbido, magari uno Chardonnay fermo, se le uova strapazzate incontrano il bacon o il rinforzo proteico delle salsicce, possiamo invece ipotizzare anche un rosso leggero servito alla giusta temperatura: una Schiava, un Frappato o un Grignolino. Per una torta rustica di verdure ci giochiamo l’aromaticità di un Riesling renano. Giornata di pancake, magari con della frutta fresca a coprire: un Moscato d’Asti, con la sua freschezza e basso tenore alcolico, ci sta proprio bene. Se, invece, siamo davanti a un ampio assortimento di cornetti, possiamo accompagnare un Franciacorta o uno Champagne Demi-sec per rilanciare sensazioni di lievito e di burro. Una volta finiti i giochi, ordiniamo un caffè. Doppio.