Food hall mania
Se è vero che il fascino della buona tavola continua ad alimentare le speranze di chi individua nelle potenzialità del settore enogastronomico un potente alleato per la ripresa economica, l'investimento che va per la maggiore, in Europa e al di là dell'Atlantico, ha eletto nel modello della food hall una panacea per tutti i mali. Capace di riunire in un unico, grande spazio gastronomia e ristorazione, la formula del tempio di delizie che somma intrattenimento e velleità di educazione al gusto ha trovato in Italia un campione indiscusso nell'Eataly di Oscar Farinetti (che di recente ha decisamente ampliato l'orizzonte con il parco di Fico). E non è raro ricondurre a imprese del genere un fine protezionistico, che nel segno del corporativismo promuove l'eccellenza di una determinata cultura gastronomica, al motto di “l'unione fa la forza”. Di fatto, nell'epoca in cui il cibo ha conquistato ogni palcoscenico possibile, la corsa a dotarsi del proprio spazio gastronomico sembra coinvolgere tutti. E i grandi centri commerciali, che dell'intrattenimento fanno un presupposto per stimolare il commercio, offrono un'idea concreta del fenomeno. Sull'offerta gastronomica selezionata e di qualità, meglio se in partnership con grandi nomi del settore, scommettono da tempo El Cort Ingles nei suoi molteplici punti vendita spagnoli, le Galeries Lafayette a Parigi, La Rinascente in Italia (a Milano, e più di recente a Roma). Presto anche Harrods, a Londra, vivrà la sua rivoluzione del gusto (The Taste Revolution, entro il 2019). Solo per citare i gruppi più conosciuti sulle principali piazze europee.
I formaggi di Laurent Dubois
Au Printemps scommette sul cibo
Da poche ore, con un po' di ritardo considerando la storia che porta in dote, anche i grandi magazzini Au Printemps, icona dello shopping parigino, sfoggiano la propria ambiziosa food hall. In Boulevard Haussmann, i magazzini nascevano nel 1865 con l'idea di portare in città una ventata d'aria nuova, non distante dall'imponente edificio che solo 30 anni dopo, nel 1895, avrebbe visto nascere le Galeries Lafayette. Magniloquente esempio di architettura ottocentesca, con incursioni Art Nouveau, come la celebre cupola realizzata nel 1923, Printemps entrerà nella storia della moda parigina, rinnovandosi nel corso di tutto il XX secolo. L'ultima sfida, dunque, operativa da un giorno appena, si chiama Printemps du Gout, un grande spazio di 1700 metri quadri al settimo e ottavo piano del reparto Magasin Homme, tutto dedicato all'enogastronomia nazionale. Epicerie, cantina (1000 etichette francesi, un centinaio di champagne e 350 referenze di whisky) e vendita a scaffale con oltre 2500 referenze da 350 produttori di Francia (tre anni ci sono voluti per selezionarli) al settimo piano, mercato gastronomico con ristorante e tavoli in terrazza all'ultimo piano dell'edificio, con vista panoramica su Parigi.
Printemps du Gout
Un'operazione importante (100 milioni di euro l'investimento stanziato per la riqualificazione che sta interessando l'intero complesso) che potrà contare su molti validi alleati. Quattro i nomi di riferimento: il pasticcere Christophe Michalak, lo chef Akrame Benallal alle prese con una proposta di mare e verdure agli Ateliers Vivanda, il boulanger Gontran Cherrier a dirigere il laboratorio di panificazione con proposta di panini gourmand e viennoiseries per la colazione, Laurent Dubois nello spazio dedicato ai formaggi, con 80 proposte dal territorio nazionale e una carta informale tra croque monsieur e dessert al latte.
Il pane di Gontran
Ognuno potrà disporre di un corner di degustazione dedicato, 260 coperti in tutto, di cui una settantina all'aperto, in terrazza. Poi, tra qualche mese, aprirà il ristorante gastronomico al nono piano, con 150 posti in terrazza a disposizione. Il nome di chi lo guiderà è ancora top secret. Mentre ha già trovato spazio una piccola libreria gastronomica inclusa nel percorso. L'obiettivo è quello di conquistare i parigini, ma soprattutto quel 40% di clienti stranieri che ogni anno visitano i magazzini, con un'offerta che presenti al meglio la storia e il presente della gastronomia francese. E prezzi per tutte le tasche. Sicuramente il progetto ha già incentivato nuovi sodalizi, come quello tra Thierry Marx, chef del Mandarin Oriental a Parigi, e la Maison Dubernet, specializzata in foie gras e charcuterie: insieme proporranno in degustazione nella boutique dedicata allo storico brand una nuova linea di prodotti messa a punto con la collaborazione dello chef.
Printemps du Gout – Parigi – Boulevard Haussmann, 64 - www.printemps.com
a cura di Livia Montagnoli