Operazione amarcord, dal coro della Coca-Cola al BaBaBauli. Gli spot di Natale che non potete non ricordare

25 Dic 2023, 11:03 | a cura di
Dalla bambina che distribuisce i Baci Perugina, a Renato Pozzetto che mangia il panettone Motta prima del tempo. Tutti gli spot del Natale passati alla storia

Non è Natale senza gli spot di panettoni e pandori. E anche se qualcuno ha criticato il nostro dolce simbolo, rimaniamo fedeli alla tradizione: più pandori e panettoni, e pubblicità per tutti, ad alimentare lo spirito “buono” che si riscopre a fine anno, ma anche quello consumistico.

E fra un A Natale puoi, un BaBaBaBauli e campanellini, luci e renne, siamo passati tutti attraverso “i momenti felici” delle festività che chiudono l’anno.
Ecco per una voi una mega operazione nostalgia che vi racconta gli spot del Natale dei grandi marchi rimasti nella storia.

13 spot di Natale che hanno fatto la storia

Paluani

Andato in onda nel 1987, lo spot di Paluani è quello che ha reso meglio l’idea del Natale nell’immaginario comune: Babbo Natale, tanta neve, regali, e l’immancabile pandoro. Quel motivetto “PaPaPa” è stato il suono distintivo rimasto nella testa di tutti da quelle feste natalizie e oltre. Nel corso della storia, poi, Paluani ha abbandonato il classico Babbo Natale, per dare spazio nel 1996 a un più moderno PapaNatale, fino ad arrivare a oggi lanciando uno spot in partnership con Sperlari: non c’è Natale senza pandoro, ma nemmeno senza torrone.

Bauli

Il successo della sillaba canterina, non aveva colpito solamente la Paluani, anche Bauli.

Lo script è lo stesso: un uomo, che qui sarebbe un papà ma che simbolicamente rappresenta Babbo Natale, tanti bambini che intonano un BaBaBa ripetuto più volte per inneggiare al dolce di Natale per eccellenza: il pandoro Bauli. Nella storia degli spot Bauli, il BaBaBa non ha mollato fino all’introduzione del A Natale puoi, divenuto quasi più noto di All I want for Christmas is you di Mariah Carey, ma per fortuna l’operazione nostalgia ha riportato tutto in ordine: quest’anno il BaBaBaBauli è tornato a suonare su un treno in questo spot.

Coca-Cola 

Che c’entra la Coca-Cola con pandori, panettoni, torroni e dolci del Natale? Nulla. Eppure lo spot natalizio negli anni Ottanta venne fuori così bene che ancora oggi, dopo più di trent’anni, ce lo ricordiamo tutti. Parliamo del coro di ragazzi con delle candele fra le mani che intonano gli auguri e invitano a cantare tutti insieme.

Il 1996, poi, è l’occasione per far entrare un altro motivetto nella testa. Anche qui, è colpa della Coca-Cola: indimenticabile lo spot di decine e decine di tir rossi illuminati a feste che trasportano litri e litri della bevanda più consumata al mondo. Natale sta arrivando, arriva Coca-Cola è ancora nelle nostre teste.

Melegatti

La fortuna lo sai, con Melegatti è più dolce che mai. Sappiamo che la state canticchiando (!). Era il 1987 e una pimpante Franca Valeria elencava a un demotivato miscredente Babbo Natale una serie di premi, come due Ferrari, otto cucine Scavolini, trecento Enduro Vivì, messi in palio dal Grande Concorso Natale d’oro Melegatti. Ma di spot per promuovere il concorso ne furono trasmessi parecchi.

Maina

Erano gli anni Ottanta, quelli della tv commerciale. E i concorsi fioccavano ovunque e in qualsiasi momento dell’anno. Si vincevano premi telefonando in trasmissioni, collezionando punti dalle confezioni dei prodotti, si tentava la fortuna comprando un panettone. Dopo Melegatti, anche Maina in quegli anni invogliò a comprare il panettone mettendo in palio una cascata di diamanti.
Eletto a venditore natalizio fu Nino Frassica, scelto come portavoce del Gran Nocciolato Maina, più buono, più buono, più buono. Lo stesso attore si prestò anche per altri spot del panettone.

Ne è passata di acqua sotto i ponti (anche Paolo Hendel fu testimonial con il famoso Mainatale più buono o anche Fiorello con il A Natale mai senza Maina o ancora Teo Teocoli), prima di arrivare al pay-off Piano, piano. Buono, buono. Siamo passati anche da qui

Bistefani

Nota azienda di biscotti (i krumiri sono il prodotto di punta) la Bistefani nel 1985 lancia lo spot del panettone, quello che lievitava addirittura cinque volte, era fatto con il miele e le uova. Nel video, il titolare dell’azienda richiama all’ordine il suo pasticcere e chiede spiegazioni con tono alterato sulle qualità del loro panettone, e poi lancia una domanda-rimprovero: Ma chi sono io, Babbo Natale eh?

Sperlari

Fosse stato un spot pubblicato in questa era, sarebbe stato censurato. I protagonisti sono dei Re Magi un po’ sui generis, tra cui spicca uno di colore che parla l’italiano con marcato accento africano. I torroncini Sperlari, i Morbidelli, sono i doni da portare al bambin Gesù che nasce a Natale, ma ahimè, qualcuno è molto goloso e si arriva al 25 dicembre sprovvisti di doni.
E adesso che gli portiamo? Un mazzo di fiori! Quella frase ironicamente menefreghista è rimasta nell’immaginario comune. Era il Natale 1996.

Motta

Il blu Motta è riconoscibile ovunque nel periodo natalizio. E anche la nota marca di panettoni e pandori, negli anni, ha saputo dare il meglio di sé con gli spot. Il più memorabile è quello con Renato Pozzetto del 1998 che ha lanciato la famosa espressione Il Natale quando arriva arriva, a giustificare il fatto che il panettone si può mangiare sempre, anche se il 25 dicembre non è ancora arrivato.

Ma ci sono stati altri spot nel passato che hanno avuto un grande successo, come quella del bambino che ripone nel camino un panettone scartato e invita Babbo Natale a saltare perché è morbido.

Tartufone Motta

Spin-off del classico panettone, la Motta promuoveva il panettone al cioccolato. Probabilmente anche lo spot del Tartufone, come quello della Sperlari, sarebbe stato censurato adesso: per promuovere il dolce al cioccolato viene assoldato un attore di colore. Non stiamo a spiegare il collegamento, ma è lapalissiano.

Condorelli

Era il 1991 quando un giovane Leo Gullotta, in quel periodo in hype con la compagnia del Bagaglino e il programma crème caramel di Pier Francesco Pingitore in onda su RaiUno, compariva sugli schermi degli italiani nelle vesti di un maggiordomo del signor Condorelli. Approfittando dell’assenza del suo datore di lavoro, rubacchia in casa dei squisiti torroncini ma per un piccolo incidente viene scoperto. Cavalier Condorelli? È sempre un piacere! La frase con cui si giustifica, è rimasto nella testa di tutti. Il revival c’è stato nel 2010, ma non ha avuto lo stesso successo. Si sa, buona la prima!

Lavazza

Tanti auguri a te, tanti auguri! Era il coro di voci bianche spedite in Paradiso che la Lavazza aveva scelto per lo spot del Natale 1997. Ma tutti ricorderanno quello per Natale con il trio Paolo Bonolis, Luca Laurenti e Riccardo Garrone in cui inscenavano un presepe vivente. Erano i primi anni 2000.

Nutella

Era il 1995 quando un Babbo Natale con il panciotto davanti a un camino raccontava il dolce episodio capitato durante la notte mentre consegnava i regali. Dopo aver finito il giro, scopre sulla sua slitta un barattolo di Nutella con un cucchiaino. Individua il piccolo donatore, gli lancia il cappello e poi sfreccia via nel cielo con la sua slitta.

Baci Perugina

Chiudiamo con un tenero spot che ammorbidì anche i cuori più duri. Parliamo di quello dei Baci Perugina del 1994 dove una bambina era intenta a dividere i suoi baci per ogni componente della famiglia in base al livello di bontà dimostrato durante l’anno. Rimase nella testa la sua tenera voce e la sua domanda: Adesso vediamo un po’ chi è stato buono

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