Né grande hotel né casa privata. Ma qualcosa a metà tra i due, che include caratteristiche di entrambi mettendo a punto una nuova forma di ospitalità. “Nel mondo non esiste una cosa del genere, solo qualche esperienza isolata: un paio a Roma, qualcuna a Londra e a Parigi”. Insomma nulla che somigli al progetto The Grand House, ideato da Massimo e Maurizio Micangeli che mirano a imporsi come leader del settore a livello internazionale.
Eredi di una famiglia da sempre nel mondo dell'ospitalità – il nonno ebbe tra i suoi ospiti anche Re Vittorio Emanuele, il padre è stato lo storico presidente della mitica azienda alberghiera Ciga, e loro si occupano di alberghi all'estero - i due hanno dato seguito a un'esigenza personale e ne hanno fatto un format innovativo. Che mira a intercettare la domanda di quei viaggiatori (non solo low budget) che preferiscono soggiornare in appartamenti privati godendo dei comfort e dei servizi propri di un hotel di lusso. “Siamo convinti che ci sia una richiesta crescente e due anni di studi di fattibilità, interviste e verifiche ce lo confermano”.
The Grand House. Il progetto
L'idea nasce in aereo verso New York, “leggendo di un giornalista americano che ha vissuto per un anno in affitto con Air b&b, cambiando almeno una abitazione al mese” spiega Massimo “raccontava di case bellissime e incontri interessanti, ma anche di problemi ed esperienze negative, come sporcizia o malfunzionamenti, per cui Air b&b non è responsabile né interviene in nessun modo”. Cercando ha scoperto altre piattaforme simili, che sono solo intermediarie e non si occupano delle strutture, “non sanno neanche se le case sono pulite o no, non danno servizi, al massimo qualcuno consente di prenotare esperienze di vario tipo senza garantire nulla”. Da lì nasce la scintilla: “case con pulizia, vantaggi e servizi come quelli degli alberghi”. E oltre.
Il progetto è appena partito e a oggi include 7 case a Roma (ma il numero cresce con buon ritmo), tutte bellissime, dimore storiche e maisons particulières indimenticabili, in posizioni strategiche e con qualcosa di particolare come la vista negli angoli più belli della città o qualche elemento che le rende uniche, con una storia da raccontare che si può leggere nel ‘cahier de maison’ insieme a informazioni sul quartiere e i suoi dintorni. Uno degli omaggi che attende ogni ospite per rendere indimenticabile il soggiorno. Così come il ventaglio di extra di cui possono godere gli ospiti.
E a breve (il 9 maggio) inaugurerà anche The Grand Club, a via Arco della Fontanella, ovviamente in pieno centro, uno spazio aperto 24 ore al giorno in cui lasciare bagagli, fare check in e check out, ma anche fermarsi per un caffè o un drink, approfittare di un'area relax o delle postazioni internet, chiedere consigli o servizi.
Cosa è The Grand House?
Una collezione di appartamenti in cui soggiornare godendo dei servizi di un grande hotel. I servizi sono uno dei pilastri su cui si basa il progetto.
Che genere di servizi?
Di vario tipo. Partiamo da quelli base, come la pulizia quotidiana degli appartamenti: il nostro personale - qualificato e in divisa - ogni giorno si occupa della pulizia come in un hotel, rifare i letti e pulire ogni cosa nei momenti in cui gli ospiti non sono presenti, tutto organizzato e informatizzato.
E poi?
Tantissime cose. Per esempio il servizio di baby sitting: abbiamo un accordo con Le Cicogne, una struttura che ho testato più volte con i miei figli. E poi personal shopper, personal trainer, accompagnamento da e per l'aeroporto. Poi secondo le esigenze, dal frigo pieno, ai kit di cortesia per adulti e bambini, con i pannolini e il necessario per i più piccoli.
The Grand House e i tour esperienziali
Gli altri pilastri?
Il turismo esperienziale: abbiamo studiato una collezione di iniziative a disposizione dei nostri ospiti, che noi stessi abbiamo già testato. E lo abbiamo fatto coinvolgendo diversi nomi, tra i più importanti nel loro settore. Ciceroni d'eccezione che guidano alla scoperta di alcuni aspetti particolari della cttà.
Per esempio?
Un concerto privato a casa della pianista Alessandra Celletti, le visite guidate con un narratore e uno sceneggiatore, un tour alla scoperta della storia della comunità lgbt con Vladimir Luxuria o ancora la visita dei luoghi della street art con Sten e Lex.
Per quanto riguarda l'aspetto gastronomico?
Per quanto riguarda il food e vino ci sono due accordi importanti. Il primo è con Cristina Bowerman che ha creato per noi un ventaglio di opzioni: dalla cena a domicilio con qualcuno del suo team o addirittura lei stessa, a brevi corsi tematici, dalla vista al Mercato di Testaccio in cui fare la spesa insieme per poi cucinare con tutor d'eccezione, ai kit che forniscono tutto l'occorrente pesato e preparato per essere cucinato per chi desidera mettersi ai fornelli.
Per il vino, invece?
Lì il nostro partner è Gelasio Gaetani d’Aragona Lovatelli, un enologo molto noto negli Stati Uniti. Con lui si possono costruire degustazioni su misura, visite in cantina a Bolgheri, da raggiungere in auto oppure in elicottero.
La colazione nei grandi alberghi è un elemento importante. Cosa proponete, rimanendo in casa?
Si può scegliere: possiamo far trovare in cucina tutto l'occorrente per preparare la colazione, consegnare la colazione già pronta al mattino o mandare un cuoco che cucini.
Chi è Alfred?
Alfred è il maggiordomo di Batman, un uomo che ha conoscenze, informazioni e gli indirizzi giusti per risolvere problemi grandi e piccoli o soddisfare qualsiasi necessità. A lui ci siamo ispirati per Ask Alfred, il nostro servizio conciergerie, attivo tutti i giorni 24 ore al giorno, per rispondere a varie esigenze, esaudire desideri, o suggerire servizi e tour su misura per gli ospiti che ha davanti.
Può farci qualche esempio?
Può fornire l'ingresso in esclusivi club sportivi, organizzare un tour tra negozi antichi o botteghe da scoprire, far conoscere i luoghi più segreti della città, trovare biglietti per eventi di vario tipo, prenotare baby sitter o personal trainer. Ci rifacciamo al portiere Renzo Chiaranda, figura mitica della Ciga.
The Grand House: gli appartamenti
Che caratteristiche deve avere un appartamento per essere parte di Grand House?
Di due tipi, da una parte estetici: deve essere bello, particolare, caratteristico e in Centro Storico. Dall'altra strutturali: verifichiamo per esempio che la caldaia e tutti gli impianti siano in regola e perfettamente funzionanti. La selezione è molto lunga.
Fate anche interventi sulle case?
Non strutturali. Spesso cambiamo i materassi, installiamo il wifi o aggiungiamo un mobile dove riteniamo sia necessario. Poi ci occupiamo di alcune dotazioni: accappatoi, lenzuola, kit da bagno e caricabatterie, provvediamo a riempire il frigorifero per gli ospiti.
Le case devono essere libere?
Non è detto. Abbiamo qualche appartamento di persone che vivono in un'altra città o all'estero e che dunque si riservano di tenere qualche giorno per loro.
Quali sono i prezzi?
Da 380 euro a 2500 per un appartamento da 5 stanze, ideale anche per famiglie numerose, tutto incluso, eccetto la tassa di soggiorno. Decisamente meno di un albergo di lusso.
Ma voi quanto avete investito in questo progetto?
Per ora siamo sopra i 2 milioni di euro, principalmente per il personale, anche perché la struttura esiste da parecchi mesi prima della partenza, abbiamo investito in corsi di formazione, informatizzazione e creazione di piattaforme web per le prenotazioni e la gestione di tutti i processi, e poi in comunicazione, soprattutto orientata su canali di fascia (e costi) alti negli Stati Uniti.
Chi c'è dietro Grand House?
Grand House è una start up innovativa posseduta al 100% da una holding, Compagnia Grandi Alberghi. Tra i soci numerosi vengono dal mondo della cultura, dell'arte e dell'imprenditoria.
Come è la procedura?
Il proprietario ci firma un mandato per la gestione della casa poi ha una percentuale sul ricavo, intorno al 50% o 60%, tra le modalità anche il mandato in esclusiva con minimo garantito al proprietario. Con il tempo acquisiremo delle case con un affitto classico per gestirle direttamente.
Quali sono le difficoltà maggiori che avete incontrato?
Soprattutto il rapporto con i proprietari, che è complesso: ognuno è diverso dall'altro, con esigenze e peculiarità proprie.
Ma se dovesse rompersi qualcosa durante l'affitto?
La copertura assicurativa che abbiamo noi non la offre nessuno: garantiamo il proprietario e l'ospite.
Quanti appartamenti avete?
Al momento 7 di dimensioni diverse: da una a 5 camere da letto, perfetta per famiglie numerose, ma stiamo crescendo al ritmo di 3-4 al mese, contiamo di arrivare a circa 40 case entro la fine dell'anno e crescere poi ancora.
Le case sono bellissime: come le avete trovate?
Inizialmente grazie a rapporti personali e a una rete di amicizie. Ma a breve partiremo con campagne mirate sui social, iniziative ed eventi.
The Grand House: dopo Roma, anche Milano e Firenze
Il progetto è circoscritto a Roma?
No. Siamo partiti da Roma perché è la nostra città: è stato più facile trovare le abitazioni e mettere insieme esperienze particolari. A Milano dovremmo partire entro la fine dell'anno e poi passiamo Firenze, arrivando, a regime, a 50 e 35 appartamenti. Stiamo pensando anche a Palermo e ovviamente all'estero, così da creare una rete.
Una rete di case in diverse città?
Sì, i nostri ospiti soggiornano a Roma ma spesso vengono o vanno in altre città, vogliamo offrire loro altre destinazioni: le persone preferiscono avere a che fare con un unico interlocutore se si sono trovati bene, anche in diverse città.
Puntate solo al turismo o anche ai viaggi di lavoro?
Ci stiamo muovendo per stringere partnership per i grandi eventi cittadini a Milano e Firenze, e adesso che anche a Roma c'è una struttura congressuale all'altezza della città, abbiamo in programma di fare accordi per la parte business.
Da dove arrivano i vostri clienti?
Per ora soprattutto California, New York, Texas, sia perché sono la principale risorsa di turismo di fascia alta in Italia, sia perché è lì che abbiamo concentrato gli investimenti nella comunicazione. Poi dal nord Europa.
Quale è la permanenza?
A Roma la media è 3 notti e mezzo, ma abbiamo un cliente che ha prenotato già per un mese intero.
The Grand House e il mondo degli alberghi
“Siamo convinti che nei prossimi anni questa sarà una modalità normale, una terza via tra albergo e casa privata” e anche le grandi catene alberghiere mondiali hanno cominciato a interessarsi questa nuova forma di ospitalità, differenziando l'offerta come per esempio il gruppo Accor e il Marriot.
Come vi considerano gli albergatori?
Molto male. Siamo visti come il piccolo operatore che lavora in nero, un po' come Uber per i tassisti. In realtà il nostro interesse è lo stesso degli alberghi: fare uscire dal mercato chi non rispetta nessuna regola o non paga le tasse, chi fa nero o non si preoccupa della sicurezza delle case. Tra l'altro in Italia per questo tipo di ricavi c'è la cedolare secca, una tassazione con una aliquota conveniente per cui non avrebbe senso evadere.
Argomento tasse: come siete inquadrati?
Non siamo una struttura alberghiera, siamo all'interno di una tipologia che purtroppo in Italia è regolamentata in modo differente da regione a regione, e da comune a comune: c'è molta confusione. Paghiamo le tasse come qualsiasi società, poi ci occupiamo di quelle per conto del cliente, come la tassa di soggiorno, e degli agli altri obblighi di legge, come la comunicazione de nominativi degli ospiti alla Questura, cosa che purtroppo spesso non vengono ottemperati.
Ma questa è una nuova forma di turismo esclusivamente extralusso?
I numeri sono in crescita e le previsioni sono buone, non escludiamo, un domani, di fare due fasce di livello diverso. Gli studi dicono che ci sarà carenza di 5 stelle nei prossimi 10 anni e già nei prossimi 5 anni, solo dalla Cina, arriveranno migliaia di turisti altospendenti, giovani e acculturati, che spesso hanno studiato in università occidentali che cercano vacanze ed esperienze. Per questo ci siamo concentrati sulla fascia alta, anche perché quando abbiamo cominciato piattaforme come Air b&b, che invece ora ha anche un upgrade, non la consideravano.
Come vi rapportate alla città?
Roma soffre un turismo che lascia ben poco, il nostro piccolo contributo è di fare rimanere più soldi alla città.
In che modo?
Cerchiamo di fare proposte interessanti per i turisti, stiamo lavorando molto sulle cose da fare e luoghi da visitare a Roma e nelle vicinanze. Perché non è raro che un turista da Roma vada a Pompei in giornata, ma mai a Viterbo.
Quali sono i punti critici?
C'è molto da fare per alzare la qualità, via Veneto nell'immaginario comune di un americano è ancora il luogo in cui andare a passeggiare e invece oggi non è più così attrattivo. Mancano tante cose: una persona molto ricca a Roma non sa come spendere i soldi.
https://www.thegrandhouse.com/it/
a cura di Antonella De Santis
foto di apertura Giulia Venanzi