Giuseppe Iannotti. Dal Sannio a Barcellona
Stavolta la sorpresa arriva da Barcellona. E che sorpresa. È la patria dei fratelli Adrià, capitale dell’avanguardia gastronomica catalana ad accogliere uno degli chef più talentuosi del panorama italiano, finora mortificato da un indirizzo sempre troppo defilato dalle più comuni rotte gastronomiche. Lui è Giuseppe Iannotti da Benevento, classe 1982, emblema di quel made in Sud che sa partire dalla tradizione e da grandi prodotti per innalzarsi al livello della cucina creativa. Una prova d’autore che ogni giorno si rinnova sulla tavola del Kresios di Telese Terme, una delle più interessanti insegne di Campania; ma all’inizio del 2016 lo chef raddoppia (anzi triplica, dopo l'esperienza a Milano all'Hotel Boscolo), portando la sua filosofia al servizio dell’hotel Mercer Barcelona, che annuncia l’imminente apertura del Kresios in terra spagnola.
Il nuovo Kresios al Mercer Hotel
L’indirizzo in questione è un elegante boutique hotel situato nel cuore del quartiere Gotico della città; conta solo 28 camere tra camere superior e suite e può vantare un design d’autore affidato all’architetto Rafael Moneo, che ha saputo preservare l’eredità delle preesistenti fortificazioni di epoca romana e medievale, inglobandole nel restyling moderno dell’edificio. E certo il fascino non fa difetto all’intero complesso, che annovera tra gli spazi più suggestivi il cosiddetto Patio degli Aranci: qui (o sulla terrazza panoramica) i clienti potranno consumare i piatti ideati dallo chef, che si è detto particolarmente soddisfatto del sodalizio raggiunto: “Il ristorante del Mercer garantirà un sostegno ideale alla mia idea di cucina, fondata tanto sulla tradizione, quanto sull’evoluzione costante. Come sempre continuerò a servire ingredienti di qualità scovati in tutto il mondo”. Mentre Francesc Holgado, direttore del Mercer Hotel, parla di una “cucina innovativa e ispirata” per definire le principali qualità di Giuseppe Iannotti.
Fino ad oggi l’hotel ha ospitato un ristorante fine dining incentrato su una proposta mediterranea, uno spazio più informale a metà tra il tapas bar e un bistrot francese (Le Bouchon) e un moderno cocktail bar. Staremo a vedere come cambieranno gli equilibri in seguito all’apertura del Kresios. In attesa di scoprire nuovi dettagli. Una cosa però è certa: “Kresios Telese non si tocca”, come suggerisce lo chef sulla sua pagina Facebook, rassicurando gli avventori affezionati. Come gestirà il doppio impegno? Ci risponde determinato: “e Ducasse o Robuchon, che hanno decine di insegne, come fanno...?”
