Merenda a scuola. Basta cibo spazzatura, nei distributori automatici frutta e snack naturali: la proposta di legge

25 Lug 2016, 12:30 | a cura di

Le Camere si pronunceranno sul testo solo il prossimo ottobre, intanto però la proposta avanzata da tre deputati del PD trova l’appoggio del Ministro della Salute e si delinea all’orizzonte. Obiettivo? Ridurre la disponibilità di junk food e invogliare i ragazzi a consumare snack sani e nutrienti. Dalla frutta secca allo yogurt.


Mangiare bene a scuola. La proposta contro il junk food

Nutrirsi bene, un insegnamento che frutta. È solo uno degli slogan che da qualche tempo a questa parte informa l’orientamento del Ministero dell’Istruzione, che a incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini in età scolare ci pensa da diversi anni con iniziative di sensibilizzazione, campagne educative e programmi concreti che fanno capo al portale Frutta nelle scuole. Quella che arriva nelle ultime ore dal Parlamento, però, è una proposta di legge che conscia di una necessità urgente – ridurre il livello di obesità infantile – invoca un giro di vite sulle abitudini alimentari dei ragazzi, spesso spostate a favore di merendine confezionate e snack ipercalorici e ricchi di grassi. D’altronde i dati diffusi da Ministero della Salute e Miur parlano chiaro: in Italia il sovrappeso tra bambini e ragazzi è molto più diffuso che in altri Paesi europei, a dispetto delle nostre radici mediterranee. E il problema si concentra principalmente tra gli 8 e i 10 anni, dove sono il 25% a soffrire di problemi con la bilancia, spesso in mancanza di un controllo da parte dei genitori, che solo troppo tardi prendono consapevolezza delle conseguenze sulla salute dei propri figli.

Frutta fresca e marmellata bio: le macchinette che amano il cibo

E allora stop al cibo spazzatura, intimano i tre deputati firmatari della proposta contro il junk food nelle scuole; o almeno che sia difficile reperirlo. Il testo, firmato da Umberto D’Ottavio, Massimo Fiorio e Luigi Dallai (del Partito Democratico) chiede di introdurre l’obbligo per gli esercenti di distributori automatici – non dimentichiamo che l'Italia è uno dei paesi leader a livello mondiale nel vending – di rifornire le macchinette a scuola di yogurt, latte, frutta fresca e secca, snack salutari a naturali. Al bando invece “alimenti e bevande contenenti un elevato apporto di acidi grassi saturi, acridi grassi trans, zuccheri semplici aggiunti, sodio, nitriti e nitrati utilizzati come additivi, dolcificanti, teina, caffeina, taurina”, responsabili dell’accumulo di peso e poco interessanti, quando non addirittura nocivi, da un punto di vista nutrizionale. L’obiettivo però non è quello di incentivare i ragazzi a perdere l’attrazione per il cibo, anzi, al vaglio del tavolo interministeriale tra Salute, Agricoltura e Istruzione ci sarebbe proprio la selezione di alimenti e snack golosi ma sani, che portino gli studenti a riscoprire un rapporto più genuino con il cibo, persino quando scelgono le macchinette al posto della merenda preparata dalla mamma.

Gli equilibri economici. E la priorità educativa

Perché la proposta trovi un responso bisognerà aspettare ottobre, ma il più ambizioso programma di educazione alimentare negli istituti scolastici italiani è già in atto. Nel caso specifico però sarà importante coinvolgere anche gli esercenti, chiamati a gestire alimenti facilmente deperibili, come yogurt, frutta fresca e snack senza conservanti, che con le macchinette, si sa, non vanno proprio d’accordo. E allora, perché la proposta non si scontri con meri interessi economici, i firmatari scommettono sulla collaborazione delle aziende agricole locali, invitate a stringere sodalizi con i distributori. Il sostegno del ministro Giannini – che già aveva indicato tra le priorità della riforma della Buona Scuola l’educazione alimentare – c’è.

I precedenti

E gli esempi virtuosi che arrivano dalle scuole italiane sono di buon auspicio. Per tornare al progetto Frutta nella scuole di cui sopra, dal 2009 sono 82 gli istituti di Roma, Bologna e Bari che agli studenti offrono l’alternativa di distributori di merende sane a prezzi contenuti. E molte scuole hanno cominciato a muoversi autonomamente nella stessa direzione. Così mentre qualcuno chiede a gran voce regole più chiare per le mense scolastiche, c’è chi si muove per migliorare un altro momento cardine nella giornata alimentare dei ragazzi, la merenda. Che è probabilmente anche il più rischioso per quantità di schifezze ingurgitate. Aspettiamo l’apertura del nuovo anno scolastico per vedere che succederà.

 

 

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