La birra belga diventa patrimonio dell'Unesco: nuove regole di tutela in arrivo

6 Dic 2016, 13:52 | a cura di

La birra belga è fra le più conosciute e apprezzate a ogni latitudine. E a partire dal 30 novembre scorso è anche patrimonio culturale immateriale dell'umanità riconosciuto dall'Unesco. Ecco perché e cosa cambierà.


La birra diventa patrimonio dell'umanità

Amiamo la nostra birra e ne apprezziamo l'infinita diversità, qualcosa che non ha eguali in nessun altra parte del mondo”. È stato questo il commento di Sven Gatz, direttore manager di Belgian Brewers, l'associazione che riunisce i birrifici belgi e che da anni si impegna a promuovere e diffondere la cultura della birra artigianale di qualità. Un prodotto che da pochi giorni è stato ufficialmente dichiarato ad Addis Abeba, in Etiopia, patrimonio culturale immateriale riconosciuto dall'Unesco, per la sua valenza storica e culturale.“In Belgio”, ha aggiunto Gatz, “la birra non teme paragoni con il vino o altre bevande alcoliche in termini di qualità”. E il suo valore simbolico è talmente significativo per la comunità belga che esistono ben 30 musei in tutto il Paese dedicati a questa bevanda. Nella cittadina di Bruges poi, da qualche tempo è operativo un sistema di tubature in grado di portare direttamente la produzione del birrificio locale Burges Zot fino all'impianto di imbottigliamento: è ilbirradotto, realizzato da quattrocento appassionati fra assaggiatori, produttori e consumatori grazie a un crowdfunding.

Le motivazioni e gli obiettivi

Perché questa bevanda in Belgio è “molto più che alcol” secondo l'Unesco. Infatti, per patrimonio culturale immateriale si intende, secondo la convenzione Unesco del 2003, l'insieme di “tradizioni ereditate dai nostri avi e tuttora praticate, grazie alla trasmissione di generazione in generazione”.A stilare il comunicato congiunto per il riconoscimento Unesco, iministri della Cultura della Comunità Germanofona del Belgio, che hanno inoltrato la richiesta oltre un anno fa.“Il dossier è stato introdotto all'Unesco dalla Comunità Germanofona a nome di tutto il Belgio, con il sostegno dell'organizzazione dei birrai, di varie associazioni, di promotori della birra, di ong specializzate e di istituti di formazione. La valutazione del dossier ha richiesto un anno e mezzo e ha superato una selezione molto rigida".

Una delle motivazioni che è stata portata alla luce dalla Comunità per il riconoscimento Unesco è il fatto che la birra in Belgio non viene esclusivamente consumata come bevanda, ma anche impiegata in cucina: “È usata dalle comunità locali per cucinare, per produrre prodotti come i formaggi aromatizzati alla birra, e viene abbinata al cibo”, ha rilevato la commissione Unesco. Proprio come per il vino, dunque, si tratta di un prodotto a 360°, perfetto da gustare da solo ma anche per pasteggiare. Birre da meditazione, di facile beva, chiare e scure: la distinzione fra le varie tipologie, metodi di produzione e modalità di consumo sono molteplici e da oggi devono essere più tutelate che mai. Il Belgio infatti sarà obbligato – secondo le consuetudini Unesco – a promuovere ancora di più la sua birra. Al punto da emanare, se necessario, delle apposite norme di tutela per difendere i diversi stili produttivi.

a cura di Michela Becchi

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