Cโera una volta (e non cโรจ piรน) il Ristorante del Colonnato a via del Mascherino. Nella strada in cui oggi ci sono un McDonald’s, Tonnarello, un fast food asiatico e chissร quanti b&b e hotel, a qualche passo dal colonnato del Bernini, cโera appunto una tavola frequentata pure dagli illustri abitanti del Vaticano. Ne “La cucina romana e del Lazio in 400 ricette tradizionali” (Newton Compton), Livio Jannattoni, gastronomo e fine conoscitore della tradizione capitolina, scrive che, intorno al 1935, lโallora cardinale Eugenio Pacelli – il futuro papa Pio XII – chiede a Cesaretto Simmi, patron del Ristorante del Colonnato, di preparare una pasta speciale per degli ospiti stranieri: da qui la nascita delle fettuccine alla papalina, piatto diventato poi culto nei ristoranti dellโUrbe.
Come erano fatte? Fettuccine allโuovo, prosciutto crudo a listarelle, cipolla, Parmigiano Reggiano, uova e burro. Cremose e avvolgenti, per molti ricordano una versione ingentilita della carbonara. E infatti cโรจ discordanza sulle date: cโรจ chi fa risalire il piatto a prima della guerra – e al momento in cui Pacelli era segretario di Stato – e chi invece pone lโorigine della ricetta nel Dopoguerra, periodo in cui Pio XII era in carica e nella ristorazione di Roma si era certamente diffusa la carbonara. Quindi prosciutto crudo a sostituire il guanciale, parmigiano invece del pecorino, burro per mantecare. E la scelta delle fettuccine? ยซMito della Capitale negli anni Trenta del Novecento e di quelli della Dolce Vita, non mancano mai nelle trattorie della cittร ยป narra il “Dizionario delle Cucine Regionali Italiane” di Slow Food Editore. Che la carbonara cโentri o no, Simmi inventa un piatto di successo, dimostrato anche dal fatto che le fettuccine alla papalina negli anni si sono diffuse e sono state rivisitate in mille modi (con prosciutto cotto, speck, panna, con piselli, con funghi).
Aldo Fabrizi con Cesare Simmi e Maria Pirolli a La Cisterna – da facebook.com/osteriaromanadisimmi
Nella versione originale portata avanti da Simmi e dalla sua famiglia, troviamo le fettuccine alla papalina negli anni che lo vedono, con la moglie Maria Pirolli e i figli, alla gestione de La Cisterna di Trastevere, mitico ristorante in via della Cisterna 13 (tuttโora attivo, con insegna Da Carlone) risalente pare addirittura al Seicento. Un locale frequentato da artisti e letterati romani, Petrolini, Trilussa, assiduo amante di osterie (un suo ritratto a La Cisterna รจ conservato al Museo di Roma in Trastevere), Aldo Fabrizi (che su una sua versione della papalina – gratinata in forno – scrisse pure un sonetto).ย Un locale stratificato nel tempo, affrescato dal pittore Bartolomeo Pinelli a inizi Ottocento, che custodisce nei sotterranei lโantico piano stradale di Trastevere, comโera nei secoli prima della costruzione dei muraglioni di contenimento del fiume, con tanto di pozzo, ben conservato, che i Simmi amavano far ammirare ai propri clienti.
Walt Disney a La Cisterna nel 1957
Scendere in quegli ambienti รจ unโesperienza e lo era anche nei favolosi anni โ50, nella Trastevere visitata da personalitร come Ranieri di Monaco o Walt Disney. Si racconta che questโultimo, frequentando la tavola dei Simmi, rimase molto colpito dallโantico pozzo sotterraneo, tanto da trarvi ispirazione per le gesta dellโapprendista stregone Topolino nel film Fantasia.
Osteria Romana di Simmi, cantine sotterranee
Finita lโavventura a La Cisterna, ritroviamo oggi la terza generazione della famiglia Simmi allโOsteria Romana di via San Paolo alla Regola 29, con Elisabetta Simmi, nipote di Cesaretto. Un ristorante avviato negli anni ’90 che resta in linea con le esperienze precedenti della famiglia, sia per il jet set che si avvicenda tra gli ospiti (nel poderoso album fotografico si va da Bill Clinton a Jane Fonda) sia per lโambiente che ancora una volta offre un viaggio nel tempo eccezionale. Siamo nella zona di Campo de’ Fiori, nelle cantine del ristorante ecco un altro angolo di Roma sotterranea, antichi spazi che risalgono allโepoca imperiale: del resto in questa strada, negli anni ’70, durante il restauro di alcuni edifici intorno a Palazzo Specchi, vennero alla luce le case romane di San Paolo alla Regola.
Fettuccine alla papalina – Osteria Romana di Simmi
All’Osteria Romana di Simmi, locale che sembra fermo nel tempo, tra ambienti vintage, zeppi di quadri e decorazioni, in menu sono devotamente riproposte ricette di famiglia dal tocco rรฉtro, come il tacchino alla Trilussa (petto panato con funghi, piselli, prosciutto crudo e mozzarella) e le fettuccine alla papalina, rigorosamente alla maniera di Cesare Simmi: quindi niente piselli o panna, ma fettuccine all’uovo, prosciutto crudo San Daniele appassito nel burro, cipolla, crema di uovo e Parmigiano Reggiano, pepe nero. Prezzo in menu? 20 euro.
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