Edoardo Raspelli, dagli gnocchi alle miss: passioni e segreti del critico defenestrato

6 Gen 2024, 19:24 | a cura di
Negli ultimi anni di attività, il critico recentemente defenestrato da La Stampa e Repubblica si è dedicato a una quantità abnorme di feste, manifestazioni, sagre e - soprattutto - concorsi di bellezza

Un settantacinquenne forse non è la persona più adatta a scrivere le recensioni di ristoranti contemporanei, per quanto onusto di gloria e di competenze. Così come Giuliano Amato non era forse il più adatto a presiedere la commissione sull’intelligenza artificiale, dall’alto dei suoi 85 anni (ma lo sarà un sacerdote, Padre Paolo Benanti?).

Raspelli cacciato. Largo ai giovani, ma con giudizio

D’altro canto vengono un po’ i brividi a immaginare, come fa Massimiliano Tonelli, un venticinquenne a capo di una rubrica di critica gastronomica. In quanti ristoranti avrà mangiato, stellati e no? Quanti Paesi avrà visitato, l’imberbe, quante cucine scoperto? E dove li avrà trovati i soldi per andarci? Nella ridicola guerra delle età, basterebbe comunque un po’ di buon senso: che ne dite di un trentacinquenne o di un cinquantenne?

Edoardo Raspelli e la parabola (discendente) delle curve

Nella vicenda di Edoardo Raspelli, però, c’è un aspetto curioso e piuttosto divertente. L’uomo è un gigante della critica, lo si è detto e ridetto, ma forse negli ultimi anni ha subito una deriva un po’ laterale. E pare sia diventato esperto non solo di gnocchi ma anche di quell’altra cosa che una volta i più beceri e ignoranti (sì, lo eravamo un po’ tutti) chiamavano con una parola simile.

Leggendo distrattamente le mail che invia regolarmente da anni, non avevo potuto non notare come il Raspelli negli ultimi tempi si sia profuso, dandone conto nel suo magazine gratuito digitale, in una quantità abnorme di feste, manifestazioni, sagre e concorsi di bellezza. In quest’ultimo settore è attivissimo, rivaleggiando con Vittorio Sgarbi. Già, le varie Miss Gambelunghe e Miss Curveparaboliche che sopravvivono alla modernità, con il loro carico greve e godereccio di volgarità patriarcale e leggerezza antica.

Miss cioccolato e il carosello dei risotti

Leggiamo dalla rivista datata 15 agosto. C’è il vip master di tennis a Milano Marittima, dove il Raspelli si presenta in maglia bianca adorna di sponsor, al fianco di due procacissime signorine, evidentemente aspiranti tenniste. Presenta Gene Gnocchi. Qualche pagina più avanti si segnala che alla festa dell’uva di Borgomanero (Novara), Raspelli in persona nominerà la nuova Miss cioccolato. Dopo averci informato che parteciperà alla Tropea experience sulla cipolla rossa, ecco che la rivista ci segnala come il critico sarà anche a Biella, in veste «di cantante di karaoke» e di «testimonial del Carosello dei risotti».

Due pagine dopo, implacabile, la foto del Raspelli, braccia conserte, occhiale rosso e ventre prominente, in mezzo a tre simpatiche miss con fascia tricolore, in un groviglio di gambe nude: è la tappa di Zimone (a Biella) di Miss «La più bella del mondo».

Raspelli e il magazine casereccio

La sua rivista è una sorta di house organ casereccio, uno di quei dépliant colorati della Gs o della Pam, che offrono tonno in scatola e fustini di detersivo. Qui le foto e gli «articoli» sono soprattutto cassa di risonanza della rutilante attività da presenzialista di Raspelli. Nelle ultime due pagine del numero c‘è una postilla: «No, non è una bella donna, ed in copertina, mentre gli anni passano, è difficile che ci vada ma nelle pagine interne ci finisce spesso…». E via con l’elenco delle presenze del Raspelli, gloriosa firma del giornalismo enogastronomico: Novella 2000, Grand Hotel, Italia Oggi, Avvenire, Cronaca Vera, Panorama, La Verità, Il Sempione, Il Resto del Carlino.

Insomma, Raspelli ha un vitalità invidiabile, altro che i venticinquenni. Oltre ai suoi contributi sull’accessibilità dei ristoranti, nel programma di Rai tre «O anche no», si occupa anche di animali e di botanica, al fianco di Maura Anastasia, appariscente fotomodella e formidabile attrice nel film "Spremuta di Most(r)o" (indovinate con chi? Ma certo, con il Raspelli).

Liudmyla, miss senza trucco

Insomma, sarà stato un gesto poco nobile quello della Stampa e di Gusto, che lo hanno messo alla porta, e sarà necessario o meno un ricambio generazionale dei critici. Quello che è certo, però, è che Raspelli non resterà disoccupato e non si annoierà. Mal che vada, potrà andare a provare qualche nuovo ristorante con Liudmyla Platika, operaia di una carrozzeria, insignita a settembre della fascia di «Miss Senza Trucco», ideata proprio da lui, Edoardo Raspelli.

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