Il ritorno del gianduiotto, Pernigotti si riappropria degli scaffali con nuovo packaging e ricetta migliorata

19 Ott 2023, 12:56 | a cura di
L’arrivo – o meglio, il ritorno – è previsto per fine ottobre. Dopo un lungo periodo di crisi, il marchio di Novi Ligure si ripresenta in una nuova veste.

Per la gioia degli amanti del cioccolato, a breve nei supermercati torneranno i gianduiotti della Pernigotti, tra le aziende simbolo dell’industria dolciaria italiana, una realtà che cinque anni fa aveva rischiato di chiudere uno stabilimento a Novi Ligure, salvato in extremis da due imprese italiane, Spes e Giordano Emendatori. Sparito dagli scaffali per diversi anni – la crisi era cominciata già nel 2013, quando la multinazionale turca Toksoz ne aveva rilevato la proprietà – il gianduiotto ora torna in una veste rinnovata, che abbandona l’iconico incarto dorato in favore dei toni del rame.

I nuovi gianduiotti della Pernigotti

Cambia anche la ricetta, con un uso massiccio di nocciole italiane, e intanto l’azienda sta già lavorando ad altri prodotti per arricchire il suo paniere, previsti per l’inverno 2023. Attualmente di proprietà del fondo americano Jp Morgan, Pernigotti sembra aver studiato nel dettaglio il ritorno del mitico gianduiotto, che sarà disponibile in tre versioni: classico, fondente ed extra fondente (70% di cacao).

Ad accompagnare la pralina, i classici del periodo natalizio come Pepitas, Nocciolato e torroncini, “l’intera offerta è stata rinnovata per il riposizionamento in Italia di questo marchio storico, ma anche per sostenere il forte impegno alla conquista dei mercati internazionali", ha detto in una nota il direttore commerciale Luigi Leonetti.

Una drogheria di Novi Liguri

Del resto, dopo aver acquistato il brand, Jp Morgan ha sottoscritto un accordo per lo sviluppo dell'impresa. Un bel passo avanti per l'azienda nata nel 1860 per iniziativa di Stefano Pernigotti: tutto ha avuto inizio con una drogheria di Novi Liguri specializzata nella produzione di torrone, creazione nata per necessità in tempo di guerra, quando l’impossibilità di usare lo zucchero avevo fatto virare gli artigiani verso il miele. La fondazione della società avviene nel 1868, anno di nascita della Stefano Pernigotti & Figlio.

Gianduiotti

Il figlio in questione è Paolo, che entra in azienda nel 1919 e nel '27 parte la prima produzione industriale del gianduiotto. Nel '35 c’è l’acquisto della Enea Sperlari, negli anni Sessanta il passaggio alla terza generazione. E nel frattempo il quartier generale, distrutto da un bombardamento durante la guerra, si trasferisce negli ex magazzini militari di viale della Rimembranza, nello stesso stabilimento che nel 2018 ha rischiato di chiudere i battenti.

I momenti di crisi non sono mancati per l’azienda, dalla cessione temporanea agli americani di Heinz nell’81 alla perdita in un tragico incidente stradale degli eredi che avrebbero dato continuità all’azienda, fino a quell’epilogo che sembrava incontrovertibile dopo l’acquisizione dei turchi. E invece Pernigotti resiste, e torna in grande spolvero tra gli scaffali. Giusto in tempo per Natale.

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