Amarone Amarissimo

2 Mag 2012, 17:41 | a cura di Gambero Rosso
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Grandi produttori contro piccoli, etichette storiche contro etichette new entry, industriali contro cantine cooperative. Sono giorni di discussioni forti in Valpolicella. Il tema รจ uno solo: il prezzo dell'Amarone, eccellenza di un territorio che vanta 13,5 milioni di bottiglie, vendite in crescita anche nel primo trimestre 2012 (70% all'

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estero) e un fatturato che supera ormai i 200 milioni di euro.

Una denominazione in salute che, tuttavia, porta con sรฉ i difetti della notorietร . Quelli che Sandro Boscaini (patron di Masi Agricola) evidenzia da tempo: โ€œPer quanto puรฒ durare questo aumento incontrollato di superfici e produzione? Il risultato รจ che oggi l'Amarone รจ venduto a prezzi non degni di questo nomeโ€.

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Secondo dati del Consorzio della Valpolicella, al 31 marzo scorso il prezzo medio di un Amarone in Italia รจ pari a 15,81 euro. โ€œAlla luce della polarizzazione dei prezzi (fascia alta e fascia bassa) i timori piรน grandi โ€“ dice a Tre Bicchieri il presidente del Consorzio, Emilio Pedron โ€“ sono legati al fatto che la fascia piรน bassa possa prevalereโ€. Ed รจ su questo che sta lavorando l'Osservatorio dei prezzi del Consorzio che โ€œentro settembre fornirร  i reali prezzi di vendita dell'Amarone in tutto il mondoโ€.

Nel frattempo, la disputa sul โ€œlow costโ€, ha fatto finire sotto lente di ingrandimento le sette cantine cooperative (tra cui le storiche Negrar, Val Pantena e Soave), che detengono circa la metร  dei volumi prodotti e, secondo alcuni, hanno il demerito di aver deprezzato il vino veronese.

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โ€œChi ci accusa โ€“ risponde Daniele Accordini, direttore generale della Cantina di Negrar (230 soci e un fatturato a 26,5 milioni) โ€“ non capisce che noi riusciamo a comprimere i costi garantendo qualitร  alta e reddito ai viticoltori. Ci sono, invece, realtร  industriali ma anche piccole aziende agricole che stanno abbassando i prezzi. Il vero problema รจ che molti produttori fanno sรฌ Amarone, ma lo sacrificano e lo usano come testa d'ariete per vendere altri vini. Ricordo che anche tra i vini delle Famiglie storiche dell'Amarone non c'รจ grande omogeneitร  di prezzo. E' troppo facile criticare una coopโ€.

Aggiunge Bruno Trentini, direttore della Cantina di Soave: โ€œIl fenomeno Amarone va governato, soprattutto in tempi di crisi anche a causa di una mancata coesione internaโ€. Per la Valpolicella, come per altre denominazioni, la mancata coesione รจ un rischio, proprio ora che le funzioni erga omnes danno piรน forza al Consorzio, a cui ancora non aderiscono etichette come Masi Agricola e Allegrini.

โ€œNon escludo ripensamentiโ€ rivela il presidente Pedron che, tuttavia, ricorda come nei periodi floridi gli egoismi soppiantino spesso la condivisione dei meriti. Intanto, dopo la recente approvazione del bilancio, il Consorzio ha in serbo due mosse: prorogare il blocco dei nuovi vigneti per altri tre anni e abbassare ulteriormente da 50 a 45 quintali la resa per ettaro.

โ€œDue tasselli che assieme al lavoro dell'Osservatorio โ€“ conclude il direttore del Consorzio, Olga Bussinello โ€“ ci consentiranno di garantire il difficile e delicato equilibrio tra domanda e offertaโ€.

Gianluca Atzeni

02/05/2012

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