“Chi produce vino è uno spacciatore di morte”. La provocazione di Stefano Cinelli Colombini

17 Lug 2023, 16:52 | a cura di
Il produttore di Brunello di Montalcino porta alle estreme conseguenze la tesi dell’Oms sugli effetti dell’alcol sulla salute: “Vendere vino dovrebbe essere equiparato a commettere una strage. Ma manca la certezza del nesso”

Io che produco vino sono uno spacciatore di morte, come uno che vende ecstasy?” è quanto si chiede il produttore Stefano Cinelli Colombini in un intervento sul wineblog Intravino, portando alle estreme conseguenze la tesi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui l’alcol nuoce alla salute, al di là delle quantità e delle modalità di assunzione.

Chi vende alcol commette omicidio?

Quello di Cinelli Colombini è un ragionamento che si basa sulla cosiddetta logica giuridica. “Se vendo come prodotto alimentare una sostanza che è gravemente nociva per la salute in qualsiasi dose, commetto una sfilza di reati”, scrive il produttore ilcinese: “Portando tutto all’estremo, è da vedere se si tratta di omicidio o di procurato danno alla salute, ma per la immissione al consumo di elevate quantità forse si potrebbe configurare anche la strage. Vi ricordo che in Italia l’azione penale è obbligatoria”.

Tuttavia, osserva Cinelli Colombini: “Nessun giudice, in Italia o altrove, sta agendo contro la somministrazione o la vendita per il consumo di alcolici. Manca la norma? A mio parere, da antico laureato in legge, quello che manca è la certezza del nesso causale. Sul fumo da sigarette quel nesso è stato accertato, e infatti in molte parti del mondo alcuni tribunali hanno condannato i produttori. Per quanto riguarda l’uso di ogni sostanza alcolica in ogni quantità, non mi risulta”.

vino rosso

Da bandire anche l’alcol utilizzato per disinfettare le ferite

Il titolare della Fattoria di Barbi di Montalcino finisce poi nel campo della medicina, ricordando come l’alcol sia di uso comune in tale ambito, pensando anche all’alcol utilizzato per disinfettare le ferite aperte. “Alcol” osserva “che va in circolo esattamente come quando lo si beve”.

Inoltre, fa notare molti farmaci sono venduti in soluzione idro-alcolica, “ma nessuno ha accennato a ridurre o proibire l’uso. Se l’ingestione di qualsiasi quantità di alcol nuoce gravemente alla salute, dovrebbero essere vietate soluzioni idro-alcoliche, disinfezioni con l’alcol e non parliamo del bicchiere di vino per il cardiopatico”.

Il dubbio: dismettere le vigne per essere una persona perbene

Amara conclusione: “Quando si chiede a Google quale è la droga più pericolosa, risponde l’alcol. Io mi considero una persona perbene, per cui se anche un bicchiere di vino è davvero mortale devo togliere le vigne e piantare qualcos’altro”.

Una provocazione la sua, considerato che a parlare è una delle memorie storiche di Montalcino e che la sua è una delle più antiche cantine del territorio (di proprietà della famiglia Cinelli Colombini dal 1790).

“Questo è il punto su cui non ho certezze” chiosa il produttore “e non è un punto facile. Non solo dal punto di vista economico, anzi; forse il problema economico è quello più facile da risolvere. Si vive anche con olio, grano, agriturismo o altro”.

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