La Vendemmia di MonteNapoleone District a Milano. I vini degustati da Gambero Rosso

12 Ott 2022, 14:05 | a cura di
In occasione de La Vendemmia di Montenapoleone District di Milano, presso Palazzo Serbelloni si è tenuta la grande degustazione del Comitato Grandi Cru d’Italia. Ecco gli assaggi di Gambero Rosso.


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La Vendemmia di Montenapoleone District. Grand Tasting del Comitato Grandi Cru d’Italia

Aziende che producono grandi vini da almeno 20 anni, con rating ai massimi livelli incrociando i voti della stampa italiana ed internazionale. È il filtro selettivo del Comitato Grandi Cru d’Italia che mette insieme circa 90 cantine storiche, promuovendole con pubblicazioni ed eventi mirati in Italia e nel mondo, specialmente in Asia. Il Grand Tasting del Comitato, live venerdì 7 ottobre, era l’evento di cartello de La Vendemmia organizzata da MonteNapoleone District. La manifestazione che porta nel cuore della moda i grandi territori del vino italiano, tra degustazioni, aste di beneficenza e menu dedicati: la formula è già stata replicata anche a Roma e Shanghai, promuovendo insieme i due settori trainanti del made in Italy. Ora, bicchiere alla mano, vi proponiamo un viaggio con alcuni vini assaggiati nello storico salone napoleonico di Palazzo Serbelloni, nel centro di Milano.

Wine tasting MonteNapoleone District

Cartizze V. La Rivetta Brut 2021 Villa Sandi

Partiamo dalla collina del Cartizze, a Valdobbiadene, 108 ettari divisi in oltre 50 proprietari, per una cuvée che si propone a livello internazionale come una delle più felici e articolate espressioni dell’uva glera da singola vigna. Profumi delicati, ariosi di salvia, basilico e pera, per un sorso morbido, cremoso e appagante, di notevole armonia e grazia. Chiama naturalmente un risotto alle erbe mediterranee.

Trento Perlé Bianco Riserva 2015 Ferrari

La sensazione è che in casa Ferrari le gerarchie siano sempre più sottili, con un livello medio davvero impressionante. Appena uscito il Perlé Bianco Riserva 2015, annata calda e solare, è già in forma esaltante per fragranza e definizione. C’è tutto lo stile della casa per freschezza, ha profumi di menta, grano e pesca bianca: è sferzante, sapido e balsamico. Solo uve chardonnay, oltre 6 anni sui lieviti, bevibilità quasi illegale.

Franciacorta Dosaggio Zero Annamaria Clementi Riserva 2014 Cà del Bosco  

La cuvée dedicata alla fondatrice di Ca' del Bosco, blend di chardonnay, pinot bianco e pinot nero, rappresenta sempre un punto di riferimento. E anche la 2014, da pochissimi giorni sul mercato, offre la consueta ricchezza di richiami e dettagli, con un profilo agrumato più spiccato rispetto alle ultime versioni, per via di un’annata sicuramente più fredda. L’apporto speziato è perfettamente calibrato, ha solo bisogno di tempo, ha energia e carattere per viaggiare in bottiglia a lungo.

Alto Adige Valle Isarco Kerner Praepositus 2021 Abbazia di Novacella

Una ventata di freschezza dalla Valle Isarco per conoscere un convento con cantina che produce vino dal 1142. Siamo nel complesso dell’Abbazia dei Canonici Agostiniani, prepositus era il termine per indicare un superiore del convento e oggi identifica la gamma alta della cantina. Ci colpisce questo vino perché la vena delicatamente erbacea si unisce a profumi iodati, per un profilo vibrante e succoso, dal finale lungo, polposo e disteso. Da provare su un pesto fatto in casa e spaghetto al chiodo.

Greco di Tufo Cutizzi 2021 Feudi di San Gregorio

Un bianco che voleva fare il rosso. E’ il greco a parlare nel bicchiere con quel suo classico piglio deciso, grintoso, di profonda tensione sapida e sprint agrumato. Il vino è ancora contratto, ma ha slancio e sapore, per una trama che siamo sicuri sarà capace di viaggiare nel tempo anche per più di 10 anni. L’abbiamo detto tante volte, il potenziale d’invecchiamento dei bianchi campani è veramente ancora troppo poco valorizzato. A tavola? Sicuramente accanto a un’impepata di cozze.

Salice Salentino Rosso Donna Lisa 2017 Leone de Castris

Ci spostiamo in Salento per saggiare una delle cantine storiche del Sud Italia (i primi ad imbottigliare il primo vino in rosa già nel 1943), la linea produttiva dedicata a Maria Luisa de Castris. Si tratta di un negroamaro con saldo di malvasia nera di Lecce, vecchie vigne ad alberello che affondano su suoli ricchi di sabbia. I profumi ci portano tra la confettura di lamponi e il pomodoro al sole, la bocca è morbida, ricca, calda, leggermente alcolica, ma è supportata dal frutto.

I Sodi di San Niccolò 2018 Domini di Castellare di Castellina

Dal Salento ai terreni sodi, ripidi e difficili da lavorare a Castellina in Chianti, nel Chianti Classico, per un cru prodotto dal 1977. In questo caso un saldo di malvasia nera va ad arricchire il sangioveto, clone di sangiovese. Il 2018 si propone su note di frutti scuri, tè nero ed essenze balsamiche. La bocca è ricca, lunga e croccante. Bussare alla porta del vino tra 10 anni, lo troverete ancora molto giovane.

Brunello di Montalcino Prime Donne 2016 Donatella Cinelli Colombini

Incontriamo Donatella Cinelli Colombini, proprietaria e da anni impegnata nel ruolo di presidente nazionale delle Donne del Vino dal 2016. Il Brunello Prime Donne è il simbolo della prima cantina italiana con un organico interamente al femminile, il Casato Prime Donne nella zona Nord-Ovest di Montalcino. Scopriamo l’acqua calda, la 2016 è un’annata stellare: il vino sussurra su toni ariosi di ciliegia e menta; al palato è fine, fragrante e setoso. Montalcino al ritmo jazz.

Ornellaia 2017 Tenute dell’Ornellaia

Il vino italiano ha bisogno di icone. Eccoci con il celebrato blend di cabernet sauvignon, merlot, con un saldo di petit verdot e cabernet franc. La vigna è seminascosta ai piedi delle colline di Bolgheri, baciata dalla fresca brezza marina nei mesi estivi, protetta dai venti più freddi in inverno. Un giro di vaniglia, pepe nero e tabacco dolce introducono l’assaggio. Le spezie ritmano una bocca densa e succosa, affondo tannico deciso e serrato, e poi allungo. E’ figlio di un’annata, la 2017, che per noi è tra le più complicate in Italia degli ultimi 20 anni, non lontana dalla 2003.

Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2011 Le Ragose 

Chiudiamo insieme a Marta Galli, la nuova generazione di questa cantina boutique della Valpolicella che continua a puntare sui vigneti di alta collina, solo botti grandi e lunghissimi affinamenti prima della commercializzazione. L’annata qui è grande, il vino canta nel bicchiere, siamo vicini al suo apice. Danza su toni ricchi e maturi, abbina densità e concentrazione di polpa ma anche slancio e ottimo allungo acido. Riavvicina alla tipologia anche coloro che si stanno allontanando.

a cura di Lorenzo Ruggeri

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