Vini d'Italia 2023: Premio Rosato dell’Anno

2 Gen 2023, 16:58 | a cura di
La guida Vini d'Italia è il frutto del lavoro di oltre 70 persone, che per mesi viaggiano in lungo e in largo per il Bel Paese, degustando e valutando migliaia e migliaia di vini. Anche quest'anno sono stati assegnati i Premi Speciali. Ecco il vincitore del Premio Rosato dell'Anno.

Premio Rosato dell'Anno

Un vino spettacolare il Lettera C ’20 dei Pasini. Ha un colore rosa pallidissimo e brillante, e nel calice s’apre con eleganza, intensità e finezza insospettabili per una tipologia fino a qualche anno fa considerata “minore” nel modo dei grandi vini. Ma tempo fa è partita, proprio dalle sponde del Lago di Garda, dalla Valtènesi, una sfida importante che sta ridisegnando le gerarchie del territorio. «Non siamo figli della moda – ci dice Paolo Pasini che con i cugini Luca, Sara e Laura è al timone dell’azienda di famiglia – nel nostro territorio il rosato è di casa da sempre: dal 1896 il Chiaretto (che allora era di Moniga) raccoglie consensi in Italia e nel mondo. Ma in questi ultimi anni, grazie all’impegno delle nostre aziende i riflettori si sono accesi di nuovo su questo vino». Meritatamente, diciamo noi, grazie a un grande lavoro sul terroir, sul vitigno groppello e sulle tecniche di vinificazione portato avanti con entusiasmo dalle aziende della denominazione. Anni di ricerca e di sperimentazione sulle uve, sui contenitori e sui sistemi di vinificazione che hanno coinvolto i Pasini come altre aziende, e che ha portato a una sorta di rivoluzione nel mondo del rosato italiano.

Riviera del Garda Classico Valtènesi Chiaretto Lettera C ’20

Tutto questo ci regala vini di straordinaria tessitura ed eleganza, capaci di sfidare il tempo, proprio come il Lettera C. «C come Chiaretto, C come cinquantotto, l’anno di fondazione dell’azienda, C come Ceramica (il vino è vinificato e matura in botti di ceramica), e C come un cerchio, che rappresenta l’armonia, ma con un tratto libero, aperto all’evoluzione…», spiega Paolo. Un vino di ricerca, insomma, da groppello in purezza – dalle vigne più vecchie dell’azienda – che sosta a lungo sulle fecce fini e grazie alla micro-ossigenazione acquista quel nitore e quella profondità espressiva che ne fanno un grande vino, tra le migliori espressioni dell’angolo più settentrionale del Mediterraneo. Un vino stratificato, verticale, che esce a due anni dalla vendemmia, capace di regalare sensazioni di straordinaria freschezza fruttata e di grande bevibilità, ma capace anche di durare anni in bottiglia. Impossibile non premiarlo.

Scopri tutti i Premi Speciali della guida Vini d'Italia 2023

a cura di Marco Sabellico

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