A Padova approda il kebab palestinese made in Emilia Romagna

20 Gen 2024, 16:38 | a cura di
Nuova apertura in Veneto di Ciao Kebab, l'insegna bolognese eletta campione regionale nella guida Street Food 2023. Un premio che è diventato un piccolo caso internazionale

È una bella e nuova realtà, da qualche settimana, la seconda sede, a Padova, di Ciao Kebab, già stella dello street food bolognese. Il locale è noto ormai in Italia e all'estero per una curiosità che ci coinvolge: nel 2022 il fatto che il Gambero Rosso gli abbia conferito il premio di Campione Regionale dell’Emilia Romagna nella guida Street Food ha allertato la stampa di mezzo mondo. Dal The Times ad Arab News, molte testate si sono chieste come ha fatto una bottega di kebab a spodestare tigelle e piadine in un’Italia tanto conservatrice, soprattutto in materia gastronomica.

Le radici in Palestina e in Emilia Romagna

L’insegna narra di “kebab e felafel autentici dal 1991”, ma la storia è un po’ più articolata di così. Il locale è trentennale, è vero, ma non nasce con la formula di oggi. Tutto parte da Jamil Shihadeh, palestinese, che apre un ristorante mediorientale a Bologna nel 1991, Al Salam. È il primo per la città: in centro, non lontano né dalla Stazione né da Piazza Maggiore, in trent’anni si consolida come un riferimento per gli appassionati di cucine dal mondo. Omar, figlio di Jamil, nasce a Gerusalemme, ma è a Bologna che cresce, studia e lavora. Dopo 11 anni nella metalmeccanica, a un certo punto, nel 2020, cambia vita e prende in gestione l’attività del padre, per il quale è ora di andare in pensione.

Street food palestinese

Faccia fresca, spirito dinamico, passione, Omar Shihadeh non vuole lasciar morire l’eredità dell’insegna paterna, ma trasforma il locale a sua immagine e somiglianza, con una specializzazione sullo street food: è ora di ridare dignità al kebab, si dice. Qui comincia la storia di Ciao Kebab, che in pochi anni si è fatto conoscere e apprezzare per la proposta gastronomica radicata nella tradizione palestinese - kebab, hummus (ricetta mitica, l'abbiamo raccontata qui), babaganoush, pita, falafel, le preparazioni sono quelle classiche – ma con la marcia in più della cura, della tecnica esperta in cucina e della selezione di materie prime di qualità.

L'attività cresce, Omar trova nuovi soci, come lui giovani imprenditori della scena gastronomica bolognese (l'altra loro insegna, Indegno, è dedita alle crescentine). Arrivano i piani di espansione ed ecco che diventa realtà un nuovo locale in Veneto, nella città del Santo.

Il nuovo locale di Padova

La sede padovana è in piazzale Mazzini, a due passi dalla Stazione. Un locale piccolo e informale, con qualche seduta alta: anche qui il kebab di qualità è il vero protagonista.
 Il menu riprende quello già consolidato a Bologna: cavallo di battaglia, in primis, il panino Gerusalem Kebab 1991, pita farcita (non arrotolata) con kebab di manzo, insalata, cavolo cappuccio marinato in aceto, pomodori e cetrioli tritati.

Le salse? La tahina, classica di sesamo, e la turca, con pomodoro e spezie. Tra le proposte certificate halal c’è il panino Tre Radici, con kebab di agnello, crema di melanzane, salsa di yogurt, insalata e mandorle, mentre per i vegetariani il Falafesta, con felafel, salsa di yogurt e hummus, insalata, trito fine di pomodori e cetrioli. Oltre ai panini non manca qualche proposta al piatto, dai roll di fogli di vite all’Hummus in Palestina (con kebab di manzo e hummus), fino alle Zaatatine, le patatine fritte condite con lo zaatar, il mix di erbe simbolo della cucina palestinese.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram