Dehors e tavolini "selvaggi", i cittadini scrivono a Mattarella per impedire la proroga

3 Nov 2023, 19:26 | a cura di
L'emendamento di Fratelli d’Italia al ddl Concorrenza punta a spostare al 31 dicembre 2024 le norme introdotte durante la pandemia. Ma chi vive in centro non sopporta più la malamovida

Contro la proroga dei dehors i cittadini si rivolgono al presidente della Repubblica. I comitati di residenti di alcune delle principali città d’arte d’Italia, riuniti nella “Rete di Associazioni per una città vivibile” hanno inviato al capo dello Stato Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni una lettera. Si dichiarano pronti a tutto per evitare che venga approvato in via definitiva il provvedimento che proroga fino a dicembre 2024 il regime semplificatorio per dehors e tavolini all’aperto. La lettera è firmata da Laura Franchitti, presidente della Rete di associazioni, che raccoglie oltre venti comitati di Roma, da Trastevere a Prati, fino a Città Giardino. E ha anche il sostegno di associazioni di cittadini di Napoli, Lucca, Catania, Foligno e Gubbio.

Cosa prevede il provvedimento

Ma cosa prevede esattamente il provvedimento inserito nel Ddl Concorrenza contro cui si scagliano i cittadini? L'emendamento, a prima firma del senatore Andrea De Priamo (Fratelli d’Italia), proroga di un altro anno la possibilità per i titolari di bar e ristoranti di usare temporaneamente il suolo pubblico senza pagare il canone di occupazione. L'attuale termine, inizialmente fissato per il 31 dicembre 2023, viene così spostato al 31 dicembre 2024. La misura era stata introdotta nel 2020 per offrire un sostegno ai locali, che avevano pagato un caro prezzo a causa del lockdown e delle restrizioni legate al Covid.

“Abusivismo e malamovida”

Il provvedimento, però, a detta dei cittadini ha causato il proliferare del cosiddetto “tavolino selvaggio”, con fenomeni di abusivismo e degrado. E ha provocato la “perdita d’identità dei centri storici” e una “malamovida che, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine, regna senza alcun rispetto per il diritto alla quiete e al risposo dei residenti”. I cittadini hanno intenzione di scrivere anche al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Non solo. “Questo, oltre la manifestazione del 18 novembre in piazza Mastai, non è che l’inizio della nostra lotta” spiega al Corriere della Sera Nicola Barone del Comitato Rione Monti.

A Roma le zone rosse anti-dehors

Sempre a Roma, intanto, la vicepresidente e assessora del primo municipio (che include il centro storico) Alessandra Sermoneta, in accordo con la Prefettura e con i gabinetti di sindaco, vigili e questura, sta lavorando a una mappatura dei luoghi ad alto rischio dove vietare l’occupazione di suolo per motivi di ordine pubblico. Questo per evitare il proliferare della “malamovida”, individuando delle “zone rosse” in cui non si potranno installare dehors.

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram