Gelà Monfrà: il gelato di carne che fa impazzire i social (e pure i piemontesi)

20 Mar 2024, 20:14 | a cura di
L'idea è dei titolari di un agriturismo piemontese di un paesino in provincia di Asti che non conta nemmeno 1.500 abitanti. E adesso, grazie ai social, il gelato di carne è diventato famoso

Sono bastati un paio di video sui social per incuriosire e spingere molta gente, soprattutto del Nord Italia, ad assaggiare il Gelà Monfrà, il gelato di carne che si fa in Piemonte: «La gente si fa anche cinquanta chilometri per assaggiarlo, sono venuti da Milano apposta e un gruppo anche dei dintorni di Pavia», racconta così Alessio Macchia, ideatore del nuovo street food made in Monferrato. Si tratta di un nuovo modo per consumare la carne di Fassona mentre si è a passeggio. Tutto nasce dalle menti dei titolari di Cascina Rosengana in provincia di Asti, precisamente a Cocconato, un paesino che non conta nemmeno 1.500 abitanti. «In occasione di una fiera in cui eravamo ospiti, abbiamo scelto di portare il piatto rappresentativo del nostro agriturismo – carpaccio di Fassona con crema tiepida al gorgonzola – all’evento ma proponendola come street food per facilitare il consumo anche in piedi», spiega Macchia.

Gelà Monfrà: com’è fatto il gelato di carne

Gli ideatori del nuovo street food, nato già nel 2018, hanno riprodotto un vero e proprio gelato con tanto di cialda e di logo con una piccola mannaia al posto della paletta del gelato. Tutto viene fatto al momento in un food truck fisso piazzato proprio fuori dall’agriturismo (anche itinerante, in occasione di eventi): «Siamo in due nel camioncino, uno batte la carne al coltello al momento, l’altro fa le cialde fresche sul posto con uno stampo per fare i gofri (variante piemontese dei waffle, ndr)», racconta Macchia. Per il cono gelato gli ingredienti sono solo tre: riso venere macinato e reso in farina, latte e un po’ di farina 00. La carne di Fassona è fresca e viene dal Monferrato stesso, come spiega Alessio Macchia: «Mio nonno è un allevatore e prendiamo principalmente da lui la carne, quando ne è sprovvisto andiamo a sceglierla di contadino in contadino». E poi continua: «La fortuna è che in Monferrato c’è un valore aggiunto: esiste ancora la tradizione delle cascine che posseggono pochi vitelli per famiglia e dove ognuna macella il vitello una volta all’anno».

Oltre alla cialda che contiene la carne condita solo con un pizzico di sale si gioca con le salse fresche, realizzate al momento messe come topping a mo’ di panna, Macchia spiega: «La salsa fatta con gorgonzola DOP oro è quella classica da cui siamo partiti e viene semplicemente scaldata a bagnomaria al momento. Poi abbiamo anche quelle al bagnet verd piemontese e cipolla caramellata che arriva a essere quasi una composta». In caso di eventi particolari, gli ideatori del Gela Monfrà realizzando anche altre salse topping: «Abbiamo partecipato a un evento con la birra e ne abbiamo creata una con la birra scura; ne abbiamo creata anche una con mosto d’uva concentrato per un evento sul vino», racconta Alessio Macchia.

Chi mangia il gelato di carne

Il Gelà Monfrà o molto apprezzato dai ragazzi fra i diciassette e diciotto anni, gli ultracinquantenni storcono un po’ il naso, come racconta Macchia: «Nel Monferrato i ragazzi sono abituati a mangiare carne cruda già da bambini e l’apprezzano in questa nuova formula, gli adulti vogliono mangiarla in purezza, liscia, senza salse. Mio nonno, per dire, quando vuole assaggiarla si fa dare un piattino!”

Cascina Rosengana, l’agriturismo del gelato di carne

Nasce nel 1999 da un’idea di Stefania Vigna e Massimo Macchia, genitori di Alessio che ora, insieme al fratello, gestisce l’agriturismo. Ma Cascina Rosengana è anche un’azienda agricola che produce vino, latte e nocciole in cui lavora tutta la famiglia, compresi zii e cugini di Alessio. In cucina c’è mamma Stefania che realizza una cucina piemontese tradizionale, con una ventata di novità dal 2016 quando Alessio, adesso sommelier, torna alla base dopo alcune esperienze lavorative gastronomiche fuori dalle Langhe.
Ed è così che la cucina tradizionale del Piemonte, viene leggermente rivisitata o proposta in altre vesti: «Cerchiamo di fare accostamenti, sempre stando nella tradizione, ad esempio giochiamo sui ripieni della pasta proponendo diverse versioni come taleggio e nocciole; la carne cruda viene servita con tuorlo d’uovo impanato e fritto; oppure la robiola servito con gelatina al peperone». Tradizione e innovazione, come Gelà Monfrà dimostra.

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