I ristoranti più visionari d'Italia (e il vincitore). Ecco la classifica definitiva del Gambero Rosso

9 Apr 2024, 14:13 | a cura di
Quali sono i ristoranti più visionari d'Italia? Il Gambero, Artribune e Feudi di San Gregorio e un comitato che unisce personaggi del mondo dell'arte e della cultura ha selezionato i 10 Visionary Places. E c'è un vincitore

Arte, architettura, proposta gastronomica, visione imprenditoriale, capacità di generare benessere: i locali più visionari d'Italia rispondono a istanze diverse. Le abbiamo scandagliate a fondo nel progetto Visionary Places voluto da Gambero Rosso con Artribune e Feudi di San Gregorio cominciando con il definire un manifesto e nominare un comitato scientifico che riunisce esponenti del mondo della gastronomia, dell’arte e della cultura per selezionare i locali più visionari d'Italia. Con Gambero Rosso, Artribune e Feudi di San Gregorio, ci sono l’artista e appassionato gourmet Gabriele De Santis, l’AD di MondoMostre Simone Todorow, ed Emilia Petruccelli, fondatrice di EDIT Napoli e co-fondatrice di Galleria Mia a Roma). Il comitato ha intercettato i 30 indirizzi più meritevoli – che vi abbiamo già illustrato - da cui poi è stata selezionata una rosa di 10 finalisti e da lì il podio, com i primi tre classificati.

Si tratta di locali molto diversi, per stile, design, genere di cucina, contesto e atmosfera. Tutti, però, hanno saputo imprimere nuove direzioni nel mondo della ristorazione esprimendo in modo originale i contenuti del manifesto e intrecciando un dialogo fruttifero con altre discipline artistiche e culturali. Il podio va a Luminist brillante esempio di ristoro museale all'interno delle Gallerie d'Italia di Napoli, si va in alta montagna per raggiungere il secondo classificato: il SanBrite di Cortina d’Ampezzo, ammiraglia di un organismo gastronomico che include anche allevamento e caseificio, mentre si piazza al terzo posto IO Luigi Taglienti di Piacenza, nato in sinergia con la galleria d’arte e design Volumnia che ha restituito alla città una preziosa chiesa sconsacrata. Gli altri nomi – pari merito – sono AlpInn a Plan de Corones (BZ), Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano, Il Sale di San Vincenzo (LI), Arnolfo a Colle Val d’Elsa (SI), Mazzo e Ninù a Roma, Vettor a Bari.

I ristoranti più visionari d'Italia. Il podio

luminist AlbertoBlasetti-7735

Foto: Alberto Blasetti

Luminist

Il progetto delle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo avanza a passo di carica mettendo sempre più a fuoco il rapporto tra arte, architettura, gastronomia. La sede di Napoli, negli spazi di Palazzo Piacentini restaurati e ripensati da Michele De Lucchi, ne è forse l'esempio più compiuto, con la caffetteria bistrot Luminist al piano terra, il fine dining 177Toledo e il cocktail bar Anthill, un organismo multiforme orchestrato da Giuseppe Iannotti, cuoco e patron del ristorante Kresios di Telese Terme.

Napoli - https://gallerieditalia.com/it/napoli/

Sanbrite

Foto: Stefania Giorgi

SanBrite

Quello sviluppato da Riccardo Gaspari e Ludovica Rubbini è un ecosistema che mette insieme gastronomia, ambiente, sostenibilità. Il nucleo originario è El Brite de Larieto, malga con cucina, baita, stalla con animali al pascolo libero nata 20 anni fa. Da lì si sono sviluppati il caseificio prima e il ristorante SanBrite poi: stesso approccio sostenibile, stessa visione etica, uno stile di cucina di montagna più raffinato basato in gran parte di materie prime autoprodotte e su prodotti spontanei del territorio. Un mix di produzione rigenerative, grande accoglienza, stile impeccabile, capacità di creare eventi e iniziative colaterali che consentono agli ospiti di vivere in pieno la montagna (come per l'evento Genesis o per la cucina mobile di Gaspari). Materiali di recupero si uniscono a un design che sa raccontare in modo contemporaneo l'estetica della montagna senza mai cadere dell'immagine da cartolina.

Cortina d’Ampezzo (BL) - https://www.sanbrite.it/sanbrite

IO Luigi Taglienti

Nasce nell’ex falegnameria annessa al complesso di Sant’Agostino, riqualificato dalla gallerista Enrica De Micheli e oggi sede della galleria d’arte Volumnia, il ristorante di Luigi Taglienti. Si chiama IO; e è aperto dall’estate 2022. Con l'adiacente galleria condivide tanti pezzi di design, tra i più importanti e noti del Novecento, lampade d'autore e uno stile nitido in dialogo fecondo con la cucina, che guarda alla migliore tavola classica, che vive di spinte contemporanee anche molto audaci, ma sempre comprensibili.

Piacenza - https://www.ioristorante.it/

Visionary Places. Gli altri finalisti

AlpInn

AlpiNN – Food Space & Restaurant

Gli interni dell'altoatesino doc (ma di base a Londra) Martino Gamper segnano una cesura netta con gli stereotipi dei rifugi alpini rafforzando però il legame con l'ambiente circostante, anche grazie alla condivisione degli spazi con Lumen (il Museum of Mountain Photography) che consolida l'intima relazione con le vette alpine in un progetto artistico e ambientale. Molto del merito è della sala con cucina a vista: un box in vetro e cemento, moderna palafitta, nell’ex stazione della funivia del Kronplatz con vista ipnotica su Plan de Corones. Un impatto che toglie il fiato ancor prima di entrare, con quella palafitta affacciata nel vuoto. Dentro, invece, c'è la cucina solida e concreta di Fabio Curreli, a cui  Norbert Niederkofler e Paolo Ferretti hanno affidato il compito di  proiettare la filosofia del Cook the Mountain a quota 2.275 metri, dove la disponibilità limitata di risorse detta il ritmo di una cucina che interpreta in modo moderno, profondo e sostenibile l'ambiente circostante.

Kronplatz (BZ) - https://alpinn.it/it/

arnoldo

Arnolfo

La nuova casa di Arnolfo è un edificio schiacciato, allungato, che si adagia sulla collina di fronte Colle Val d'Elsa. Il sogno di una vita della famiglia Trovato (Gaetano, Giovanni e Alice), è uno spazio dedicato alle prossime generazioni, progettato su misura, dalle cucine - due, una al livello della sala e una al piano sottostante con enormi e organizzatissimi spazi di servizio - all'ampia cantina al piano interrato, bellissima. Pezzi di design, tecnologie all'avanguardia completano lo spazio moderno ma armoniosamente inserito nella natura. Arrivare è già di per sé un’esperienza, sia di sera, con la scenografica promenade e la struttura illuminata, che di giorno, quando la superficie riflettente regala altre sensazioni visive. La luce trionfa anche in sala, ampia, dominata dalla lastra in rarissimo marmo giallo di Siena proveniente dal circondario come molti dei materiali impiegati nel progetto, a partire dal travertino di Rapolano, elemento di continuità con la storia di questo posto.

Colle Val d’Elsa (SI) - https://www.arnolfo.com/

fondazione prada

La Torre in Fondazione Prada

Al sesto e settimo piano della Torre progettata da Rem Koolhaas per Fondazione Prada, il ristorante e cocktail bar del polo culturale ospitato in una ex distilleria degli inizi del Novecento, offre una vista sullo skyline della città tra le più belle di Milano. All’interno, arredi di design e opere d’arte sono allestiti in coerenza con l’estetica del luogo e la visione della collezione esposte ai piani sottostanti (bonus sono i piatti d’artista realizzati appositamente per il ristorante). In cucina, dopo una prima fase di rodaggio, nel 2020 è arrivato Lorenzo Lunghi (scuola Pierangelini), che ha reso anche l’esperienza gastronomica meritevole di visitare la Torre, come lo è il Bar Luce, ideato da Wes Anderson per omaggiare i vecchi caffè milanesi.

Milano - https://torreristorante.com/it/ristorante

Mazzo roma

Mazzo

Dopo 4 anni di interruzione, la ormai leggendaria trattoria contemporanea dei Fooders (ma loro, in una recente chiacchiera l'hanno definita una post-trattoria) ha trovato finalmente una nuova casa, nel quartiere San Lorenzo a Roma. Ottima selezione di dischi, vini naturali e piatti strepitosi allo stesso tempo nostalgici e futuristi: sfidiamo chiunque a non trovarsi bene a cena. Lo stile è quello ormai consolidato in cui grande cucina, street culture, divertimento si mescolano in modo chiaro e promettente. E un'atmosfera rilassate, amichevole e calda che invita alla sosta. PS: le mattonelle a terra sono niente po' po' di meno di Nathalie Du Pasquier, membro fondatore del gruppo Memphis.

Roma - https://mazzoroma.it/

ninù libreria

Ninù

In una stradina incantevole nel pieno centro storico di Roma, Ninù è uno spazio articolato, intimo e personale. Nato nei locali che sono stati la casa della proprietaria, che ancora oggi parlano della sua storia, il suo gusto, la sua personalità, è un ristorante/casa per artisti, con caffetteria, cocktail bar, ristorante di pesce e locanda con tre stanze. 850 metri quadrati complessivi dove trovare ninnoli e opere d'arte, ricordi di casa e pezzi di Ontani, Marc Quinn o Paola Navone della collezione personale della propieatria. Un luogo pieno di charme, calore, con dettagli curati, opere d'arte e di design, e tanti angoli originali, come la stanza libreria o la cucina con il grande bancone per cene private e show cooking. In cucina c’è Simone Ianiro a mettere in pratica una proposta gastronomica chiara, riconoscibile, firmata da Marco Gallotta.

Roma - https://ninuroma.com/

il sale la meravigliosa terrazza panoramica del ristorante il sale a poggio ai santi

Il Sale

Nascosto tra le suggestive vie di San Vincenzo, sulla costa tirrenica, Il Sale è un gioiello inaspettato. Per la magnifica vista sull'arcipelago toscano e per il giardino rigoglioso, ma anche per la cucina che sa fondere tradizione e intuizioni moderne. Si parte da ingredienti freschi e locali, scelti con criterio o autoprodotti nell'azienda agricola biologica di casa, per celebrare i sapori autentici della Toscana ma con un tocco personale. È quello della coppia al timone: Shimpei e Sayuri che infondono richiami giapponesi alla cucina del territorio, regalando impennate di sapore, intensità e sfumature impreviste con garbo ed equilibrio. Il merito è di Francesca Vierucci, patronne lungimirante, attenta imprenditrice del buono, del bello e del giusto.

San Vincenzo (LI) - https://ristoranteilsale.com

vettor bari

Vettor

Dedicato all’artista barese Vettor Pisani, Vettor è un ristorante-galleria d’arte aperto nel 2019 dal collezionista Michele Spinelli, in zona Umbertina, per unire l’arte e il design con la cultura del cibo. La proposta gastronomica, curata da Nicola Ricci, si orienta sull’incontro tra Mediterraneo e tradizione nipponica, in nome di una fusion attenta. Oltre all’esposizione permanente di progetti di Pisani, Vettor ospita mostre e progetti artistici temporanei e site-specific. E tutti gli spazi beneficiano di questa visione. Creatività anche in cucina che parte da un brain storming sui concetti, gli ingredienti, e le tecniche da sviluppare in ogni menu.

Bari - https://ristorantevettor.it/

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram