La saga dell'Amarone continua. Le Famiglie Storiche non partecipano all’evento del Consorzio (e ne organizzano un altro)

1 Feb 2024, 21:16 | a cura di
Pace solo apparente tra Consorzio e Famiglie, che hanno approfittato dell’evento per invitare i giornalisti in arrivo a Verona a una loro iniziativa. Il Consorzio: “Rifiutato il nostro invito”

Chi si aspettava un lieto fine nella saga dell’Amarone tra Famiglie Storiche e Consorzio della Valpolicella non potrà che rimanere deluso. Dopo la pace firmata lo scorso 18 maggio (arrivata dopo anni di scontri, a colpi di avvocati e ricorsi in tribunale), l’evento del Consorzio “Amarone Opera Prima” (2-4 febbraio) poteva essere lo scenario perfetto per sancire la ritrovata armonia. Ma così non sarà.
Niente photo opportunity o bottiglie delle Famiglie in degustazione a Palazzo della Gran Guardia.

«Ci speravamo anche noi» confessa al Gambero Rosso il presidente del Consorzio di tutela Christian Marchesini «tant’è che per la prima volta abbiamo aperto la partecipazione all’anteprima anche ai non soci. Il nostro voleva essere una sorta di invito informale rivolto proprio alle Famiglie. Ma loro, in via ufficiosa ci hanno fatto sapere che non parteciperanno».

Il contro evento a Verona

Ma c’è di più. «Con grande dispiacere apprendiamo che sabato, in concomitanza con l’evento Amarone Opera Prima, organizzeranno sempre a Verona (all’Antica Bottega del Vino; ndr) un loro evento rivolto alla stampa». Una vecchia usanza, risalente agli anni della “guerra”, che si pensava sarebbe stata messa da parte dopo l’annuncio della pace. Invece anche quest’anno sono partiti gli inviti sia per la serata sia per le visite in azienda rivolte ai tanti giornalisti in arrivo a Verona per la manifestazione del Consorzio.

«Al di là del significato ultimo del gesto, credo sia una mancanza di rispetto per le oltre 70 aziende del territorio che saranno all’Anteprima», sottolinea Marchesini che, però, non si arrende e lancia un appello alle Famiglie: «Il Consorzio è la casa di tutti. Quando vorranno noi siamo qui. Tenendo presente che tra due anni si eleggerà il nuovo cda, quindi, se vorranno fare parte della partita, c’è poco tempo». A buon intenditore…

Questo articolo è stata pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 1 febbraio 2024

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