Dai balletti di Heather Parisi al pandoro-gate di Ferragni, trionfi e fiaschi di Balocco un impero dolciario costruito sulla comunicazione

19 Dic 2023, 17:25 | a cura di
Non vorremmo essere nei panni di Balocco dopo il pandoro-gate che l'ha vista coinvolta insieme a Chiara Ferragni nell'affaire “beneficienza”, anche considerando gli ultimi anni tragici che ha passato l'azienda.

È notizia di questi giorni la multa dell'Antitrust a Chiara Ferragni e Balocco (con scuse, non convincenti, dell'influencer in lacrime). Un provvedimento che si inserisce in un quadro, infausto, aziendale, a cominciare dalle morti di Aldo Balocco il luglio 2022 e del figlio Alberto, a causa di un fulmine, ad agosto dello stesso anno.

Un po' di storia

Nel 2022 è arrivata a un giro d’affari di 222 milioni di euro, con un patrimonio netto di 85 milioni di euro e una spinta verso l'estero che la vede presente in oltre 67 paesi e un export che ha raggiunto, sempre nel 2022, i 29 milioni di euro, il 13% delle vendite totali: a vederla oggi, è difficile immaginare che Balocco sia nata nei primi anni Venti come una semplice pasticceria di paese per volere di Francesco Antonio Balocco, il quale nel 1933 raddoppia, sempre a Fossano. Un comune piemontese, di 24mila anime, rimasto indissolubilmente legato al nome dell'azienda che qui dà lavoro a 300 famiglie e sempre qui ha mantenuto – dopo la distruzione di entrambe le pasticcerie per mano dei fascisti durante la Seconda guerra mondiale – la loro Bottega (per altro presente nella nostra guida Bar d'Italia con 2 Chicchi e 2 Tazzine), fortemente voluta da Alberto Balocco, entrato in azienda nel 1990 insieme alla sorella Alessandra.

Aldo Balocco e le pubblicità con le gemelle Kessler e Heather Parisi

Nel mezzo delle due generazioni (nonno Francesco Antonio e i nipoti Alberto e Alessandra) c'è però tutta una storia di espansione che probabilmente comincia nel 1955, quando Aldo Balocco, rimasto orfano di madre alla sua nascita, decide di assumere Ermanno Crespi, giovane lombardo che aveva lavorato alla Motta e all’Alemagna, all’epoca due colossi dell’industria dolciaria, e che introduce la lievitazione naturale. Una mossa, forse all'epoca non di marketing, che caratterizzerà l'azienda da quel momento in poi, determinandone il successo. È sempre idea di Aldo quella di farsi conoscere a livello nazionale puntando sulla pubblicità in televisione: il primo spot nella storia della Balocco va in onda il 1° dicembre del 1975 su Carosello. E pochi anni dopo la fama del mitico Mandorlato Balocco viene affidato alle gemelle Alice e Ellen Kessler, format (di successo) che viene replicato negli anni ’80 con Heather Parisi, la quale in questi giorni lo ha ricondiviso su X con caption eloquente: “Pubblicità NON ingannevole”.

“Il Signor Balocco”, una campagna pubblicitaria riuscita

Comincia così una crescita inarrestabile: nel 1987 la superficie produttiva raggiunge i 32.000 mq e il fatturato supera i (circa, c'erano ancora le lire) 14 milioni milioni di euro. Un exploit consolidato dai figli Alberto e Alessandra, che hanno deciso di entrare pure nel mercato dei frollini da prima colazione e di di lanciare il brand Bottega Balocco con l'intento di posizionarsi nell'alta gamma. Sempre loro il merito di aver lanciato, nel 2006, la campagna pubblicitaria “Il Signor Balocco”. Ve la ricorderete sicuramente: una fabbrica d'altri tempi, atmosfera magica e il Signor Balocco (nella realtà Aldo Stella) a controllare la qualità di ogni prodotto. Una campagna riuscita che con tutto il clamore degli ultimi giorni sembra di un'epoca fa. Eppure, dal sindaco di Fossano, ai sindacati, ai lavoratori, allo stesso attore Stella (al quale Ferragni ha “soffiato” il lavoro), chi conosce questa azienda familiare crede nella buona fede di Alessandra Balocco, ad dell’azienda in seguito alla morte prematura del fratello. «Non so cosa sia successo – ha dichiarato il sindaco Dario Tallone al Corriere della Sera - ma questa è un’azienda sana e solida che dà lavoro a 300 famiglie e tra l’altro fa molta beneficenza, senza dirlo a nessuno». “Fate i buoni”, verrebbe da suggerire a tutti. Siamo curiosi di vedere gli sviluppi.

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