Uno storico caffè di Torino trasforma le mimose in caramelle

7 Mar 2024, 09:15 | a cura di
Sempre in linea con il periodo, la vetrina di Stratta in questi giorni si è tinta di giallo in vista dell’8 marzo, con edizioni speciali delle famose caramelle di casa, prodotte con i fiori di mimosa

Pochi metri quadri, un condensato eccezionale di bellezza: Torino ha un patrimonio ineguagliabile nei suoi caffè storici. Tra questi, uno si distingue per la proposta golosissima - e bellissima - di bon bon e caramelle: è Stratta, casa fondata nel 1836, che, da quasi due secoli, le prepara con la ricetta originale, ancora realizzate a mano.

Il Caffè di Cavour

La storia di questa insegna in piazza San Carlo parte da lontano, due anni prima che arrivasse il "caval d'brons", la statua equestre di Emanuele Filiberto. Amatissimo dal Conte di Cavour (in archivio ci sono ancora i suoi ordini) e fornitore di Casa Savoia, il Caffè fondato dai maestri confettieri e pasticceri Stratta e Reina conserva uno stile solidamente tradizionale, tra pasticceria, caffè, tramezzini e, ancora, marron glacé, gianduiotti, gelatine e caramelle.

Mimosa da mangiare

Con la fioritura delle mimose e l’avvicinarsi dell’8 marzo, la fine dell’inverno tinge di giallo la splendida vetrina e il bancone del caffè di piazza San Carlo. Tra bon bon, confetti, gelatine e praline, spiccano delle caramelline minuscole di un giallo vivo, pallini nella texture davvero simili alle mimose. Alla domanda su quale aroma si basassero, la sorpresa: nel cuore di ogni pallina di zucchero c’è un capolino di mimosa. Acacia dealbata, la mimosa è una pianta originaria dell’Australia, introdotta in Europa nel XVIII secolo e diventata dal 1946 simbolo della Giornata Internazionale della Donna in Italia. Le foglie non sono commestibili, ma i fiori si, spesso si mangiano pastellati e fritti, tra Provenza e Liguria. Da Stratta i capolini gialli vengono cristallizzati in caramelline piccole e deliziose, come da costume della casa, che ha mantenuto, nei decenni, il grande sapere artigiano, con le caramelle prodotte completamente a mano e la pasticceria che annovera classici ormai quasi scomparsi altrove.

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