La storia di Francesco che a cent'anni vuole diventare chef: "Vivo da solo, ma faccio delle crostatine buonissime"

7 Feb 2024, 09:46 | a cura di
Il centenario Francesco ha frequentato un corso alla Gambero Rosso Academy. Guida la macchina, cucina i dolci e mangia cotolette. Ecco il suo racconto

Latte e biscotti a colazione e pastasciutta a pranzo. E se ci scappa, anche una cotoletta doppia panatura. Ecco la dieta di Francesco, 100 anni, l’allievo più longevo della Gambero Rosso Academy. È già sera quando alla reception si affaccia ben vestito, con l’aria curiosa e si accredita per il nostro corso sui dolci d’inverno. È venuto solo, con la sua auto: «Io devo guidare, mica posso andare con i mezzi pubblici a trovare le figlie, e allora utilizzo questo mezzo: mi hanno concesso la patente ancora per tutto il 2024», spiega.

L’autonomia non gli manca: «Vivo solo, stiro pure. Ho una persona che mi aiuta due volte a settimana in casa. Le mie figlie mi hanno chiesto di andare da loro, ma io fino a quando ce la faccio voglio stare da solo», e aggiunge: «Ho cento anni e qualche giorno, compiuti il 4 gennaio e ancora cammino senza bastone, fortunatamente».

 

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Francesco e la dieta del centenario

È ironico Francesco, quando dice che non gli piace cucinare. E mentre arrotola palline fa una confessione: «Voglio imparare alla mia giovane età». Si compiace, con il benestare dell’insegnante del corso, Flavia Beniamini, e della ragazza, anche lei allieva per una sera, che fa coppia con lui in postazione: «Come sono bravo a fare queste palline rotonde rotonde (frittelle di ricotta e arancia, ndr.)».

Ma qual è la dieta di un centenario per stare così attivo? «Cucino io a casa», sottolinea. E tra un piatto di pastasciutta e l’altro, ci infila anche una cotoletta: «Prima la passo con l’uovo, poi con il pangrattato, poi ripasso un’altra volta in uova e ancora pangrattato, ci metto un po’ di sale». L’attenzione alla salute, poi, è fra i suoi capostipiti in fatto di cucina: «Metto tutto al forno e non friggo, perché la frittura mi hanno detto che è bene evitarla».

I dolci non mancano, nella sua alimentazione, anzi è anche un ottimo pasticcere amatoriale: «Faccio le crostatine con la marmellata di mele cotogne (rigorosamente fatta da lui, ndr) e faccio pure le formette di marmellata, però vanno lasciate all’aria e al sole, qui non siamo in Sicilia, il sole è molto debole». Ed è l’aria della sua Sicilia che un po’ gli manca: «Sono nato a Messina, ma i mei genitori erano di Avola, il paese delle mandorle». E se si prova a specificargli che è anche il paese in cui si produce vino, sospira e dice: «Il vino, certo…un pochino lo bevo».

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