Febbre dell'olio extravergine d'oliva in Texas. Crolla il prezzo del petrolio e i texani piantano due milioni di olivi per avviare un nuovo business

15 Gen 2015, 16:55 | a cura di
La storia della olivicoltura texana ha origini piuttosto recenti. Fino all'inizio degli anni Novanta nello stato a sud degli States non avevano mai visto una pianta di olivo. Poi alcuni contadini illuminati hanno avviato i primi impianti, intuendo il favore di condizioni climatiche non troppo dissimili da quelle di Spagna e Italia. Ora la crisi del petrolio determina un boom degli investimenti nel settore, anche per arginare il predominio delle importazioni di olio, i cui gli americani sono grandi consumatori.

Entro la fine del prossimo anno saranno impiantati due milioni di alberi di olivo. Ma qui non si parla di qualche sconfinato appezzamento di terreno lungo le coste del Mediterraneo. Il Paese in questione è il Texas, Stati Uniti. Tempi duri per lo stato americano affacciato sul Golfo del Messico che ha fatto del petrolio il suo business più fiorente, e ora di fronte al crollo del prezzo al barile non ha nessuna intenzione di stare a guardare. Delusi dall'oro nero, i texani cercano di rifarsi delle perdite dell'ultimo anno puntando su un investimento più redditizio e in crescita, come la produzione di olio extravergine d'oliva.
L'ha scritto nero su bianco Bloomberg, che parla di una vera e propria febbre dell'olio d'oliva, con una settantina di proprietari terrieri locali pronti a impiantare nuovi uliveti, dopo che i dati dell'ultimo anno hanno attestato l'incremento di 500mila unità nel computo totale delle piante coltivate nell'area (fino a venti anni fa qui non c'era neanche un olivo). A oggi solo il 3% dell'olio consumato negli Stati Uniti è prodotto sul suolo americano, specialmente in California, e il giro di affari legato all'import di extravergine d'oliva da Italia e Spagna costa all'America un miliardo e cento milioni di dollari l'anno.
Secondo quanto riferisce il Texas Olive Oil Council, gli olivi saranno impiantati nell'area più a sud dello stato, affacciata sul Golfo del Messico, perché possano crescere in una situazione ambientale e climatica idonea alle caratteristiche della pianta, simile all'ecosistema della Spagna meridionale. Insomma, c'è sempre tempo per rivedere la vocazione di una comunità che fino a ieri viveva di rendita sul business di un altro tipo di oil (il petrolio, in lingua inglese) e oggi è pronta a scommettere sull'olio, accelerando quel processo avviatosi alla metà degli anni Novanta, quando i contadini locali riuscirono a costruire intorno alla coltivazione dell'olivo una storia prima sconosciuta.
D'altronde arriva dal Texas la cartolina della cascina Florence, l'azienda agricola circondata dagli uliveti della Texas Hill Country Olive Company, un'illusione di Toscana oltreoceano. Ed è tutto un rincorrersi di Bella Vista (ranch) e Sola Stella (company), oli da competizione che già provano a conquistare qualche riconoscimento in occasione dei concorsi internazionali.

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