Vino, l'etichetta "nuoce alla salute" probabilmente non servirà a nulla

2 Set 2023, 10:58 | a cura di
Secondo Vincenzo Russo, professore associato di Psicologia dei consumi e neuromarketing, un'eventuale etichetta che riporti i rischi per la salute legati al consumo di vino sarebbe inutile. Ecco perché.

Dopo la decisione irlandese di introdurre gli alert sulle bottiglie di alcol, la commissione Ue ha annunciato una revisione comunitaria dell’etichettatura. Ma l'etichetta "nuoce alla salute" servirà a qualcosa? Secondo Vincenzo Russo, professore associato di Psicologia dei consumi e neuromarketing, no. Il professore Vincenzo Russo nello speciale sul neuromarketing del Settimanale Tre Bicchieri del 31 agosto 2023 scrive:

Le preoccupanti notizie di pericolosità dell’alcol che la Commissione Ue sarebbe intenzionata a introdurre in etichetta, impongono attente riflessioni. La riflessione parte dalla consapevolezza che già molti secoli fa si conosceva il valore salutistico della quantità moderata del vino. Ippocrate, tradizionalmente inteso come il padre della medicina, suggeriva di bere del buon vino rosso per curare una molteplicità di malattie. Il letterato Alvise Cornaro era convinto che l'uomo potesse vivere sui 90-100 anni se avesse prestato attenzione all'igiene. Nel suo scritto, a 83 anni (nel 1550 era un record), suggerì alcune regole per raggiungere la vecchiaia nella pienezza delle facoltà fisiche e mentali, a partire dalla dieta quotidiana composta di 12 once di cibo e 20 once di vino. Anche Louis Pasteur diceva: “Wine is the most healthful and most hygienic of beverages.”

Studi sul valore del consumo moderato di vino

In effetti, esistono innumerevoli studi sul valore del consumo moderato di vino che ha effetti benefici sulla salute cardiaca, sulla prevenzione di diabete, invecchiamento cellulare e del cancro. Influenza positivamente il benessere psicologico e sociale delle persone, migliorando la qualità della vita e riducendo lo stress. Effetti non banali. Tali benefici sono dovuti alla presenza dei polifenoli, composti con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Questi sembrano avere non solo un effetto benefico sulla funzione gastrointestinale (riducendo l'infiammazione e migliorando la digestione), ma anche sul cervello (migliorando la funzione cognitiva) e sono stati associati sia a un aumento dell'attivazione della corteccia prefrontale (regione del cervello coinvolta nella regolazione di umore, motivazione e attenzione selettiva), sia a una riduzione dei sintomi depressivi in quanto modulano l’attivazione dell'amigdala, la più importante ghiandola del sistema limbico capace di regolare emozioni e umori e di garantire la nostra “intelligenza emotiva”.

Ma che effetto avrebbe l’inserimento di questa etichetta?

Per similarità possiamo usare il caso dei messaggi di allarme inseriti tempo fa nei pacchetti di sigarette. Un importante ricerca neuroscientifica con fRMI ha dimostrato che alla vista del messaggio i non fumatori si attivano con l’insula (disgusto) producendo un allontanamento, ma i fumatori si attivano con il Nucleo accumbens (l’area del piacere), trasformando il messaggio da respingente a preludio dell’arrivo di ciò che piace, ovvero la sigaretta. Probabilmente, questi messaggi sul vino non modificheranno così profondamente il mercato, soprattutto la passione del winelover.

L'articolo completo è stato pubblicato sul Settimanale Tre Bicchieri del 31 agosto 2023

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