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ProWein รจ lo specchio della crisi del vino che non abbiamo ancora capito

La trentesima edizione della fiera di Dรผsseldorf doveva essere quella del rilancio. Per molti รจ stata un'occasione mancata, ma la veritร  รจ un'altra: le fiere raccontano la crisi che riguarda tutto il vino. Le file per superalcolici e no alcol lo dimostrano

  • 15 Marzo, 2024
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Qualcosa รจ cambiato, ma non รจ solo la fiera di Dรผsseldorf. Cโ€™รจ di piรน e ci riguarda tutti. La percezione รจ netta non appena mettiamo piede a ProWein. Attraversiamo i padiglioni 15 e 16, dedicati allโ€™Italia, quindi prendiamo di slancio la prima uscita e raggiungiamo i cugini francesi, raccolti tra il 9 e il 10. Lโ€™afflusso รจ parecchio lento, continuo, ma flemmatico per una fiera di questa portata. Dopo pochi minuti, raggiungiamo il padiglione 5, quello dedicato agli spirit. Cโ€™รจ molta piรน gente che nelle sale che ospitano grandi produttori di Barolo o Bordeaux, lโ€™etร  media? Nettamente piรน bassa.

Una scena simile lโ€™avevamo vissuta, poche settimane fa, a Wine Paris, con il rinnovato spazio per gli spirit ben piรน frequentato di tanti padiglioni che accoglievano territori blasonati. In entrambi casi abbiamo avuto provato un brivido lungo la schiena. Sรฌ, qualcosa sembra esseri inceppato nel mondo del vino. E le fiere internazionali di settore sono solo specchio di una crisi di cui ancora non sโ€™intuisce a fondo la portata, ma che genera paura e incertezza. Non preoccupano solo i numeri dellโ€™export, in calo ovunque, o lo spostamento dei consumi, quanto lโ€™idea di una diversa percezione del prodotto vino, a partire da una nuova fruibilitร  e una diversa consapevolezza sullโ€™alcol. Che non รจ ancora ben chiara, o quantomeno difficile da leggere, visto lโ€™exploit numerico dei mosti dโ€™uva fermentati oย la crescita di diversi superalcolici. Il rischio รจ di scambiare il sintomo con la malattia.

Meno visitatori, ma Prowein รจ ancora viva

Comโ€™รจ andata la fiera di Dรผsseldorf? I 1.200 produttori italiani presenti โ€“ anche in questโ€™edizione lโ€™Italia primeggiava per numeri – sono rientrati mediamente poco soddisfatti. Eppure, la sensazione complessiva รจ che sia andata leggermente meglio dellโ€™edizione 2023, funestata da scioperi, ma non cโ€™รจ stato quel rilancio auspicato. La migliore giornata per gli incontri e il business si confermata quella di lunedรฌ 11 marzo, con un martedรฌ a dir poco deludente, mentre si mantiene alto il livello degli operatori chiave, che perรฒ รจ fermo, se non in diminuzione, da anni.

ย “Nessun’altra fiera offre una gamma cosรฌ ampia come ProWein. Tutte le regioni vitivinicole internazionali sono rappresentate a Dรผsseldorf”, afferma il direttore Peter Schmitz a caldo. “Siamo lieti non solo di registrare la massima qualitร  da parte degli espositori, ma anche di vedere persone di alto livello recarsi a Dรผsseldorf da tutto il mondo, tra cui un numero crescente di manager con potere decisionale”.I numeri rilasciati dalla fiera parlando di 47mila visitatori nei tre giorni di fiera, 2mila in meno dellโ€™edizione 2023, provenienti da 135 Paesi e ben 5,400 espositori in rappresentanza di 65 nazioni.

โ€œAttenti a dare ProWein per finito. Di sicuro cโ€™รจ una corrente che vuole affossarlo, ma la veritร  che รจ Wine Paris & Vinxepo Paris non sostituirร  i clienti che porta Dรผsseldorfโ€, commenta Flavio Geretto, direttore commerciale di Villa Sandi. โ€œรˆ vero che Parigi รจ forse meglio organizzata, questโ€™anno ho visto una gestione che sta venendo meno e se non reagiscono perderanno terreno. I taxi che accettano solo contanti, bagni chimici fuori dai padiglioni, scale mobili ferme. Perรฒ con grande onestร  dobbiamo ammettere che cโ€™erano molti piรน operatori asiatici qui che a Parigi, anche molti operatori da Stati Uniti e Sud America, oltre a tanto est Europaโ€. Geretto punta, poi, il dito contro le stesse aziende: โ€œVedo ancora troppe cantine che non preparano la fiera e bisogna saper fare business, girando e informandosi. Vedo ancora tantissima gente ferma a guardare, un atteggiamento passivo. Cosa aspettano? Godot?โ€.

Il confronto con Wine Paris

โ€œQui a sinistra cโ€™รจ un Consorzio, alla mia destra due imbottigliatori, lรฌ uno che vende bag in box e vino sfuso: Prowein sta diventando questa cosa qui, una fiera da volumi. Per il singolo produttore di qualitร  รจ diventata una spesa troppo altaโ€, ci dice Luca Cuzziol, presidente di Cuzziol Grandi Vini e del club Excellence, che riunisce i maggiori importatori di Champagne in Italia. โ€œDi sicuro, il principale motivo per venire qui, vista lโ€™offerta, รจ quello di girare per il Nuovo Mondo. Ma ancora una volta Dรผsseldorf ha dimostrato che non vuole sostenere ProWein, tra tariffe alberghiere molto gonfiate e collegamenti aerei complicati. E cโ€™รจ un problema storico, il nord Europa รจ storicamente un mercato dove il prezzo medio viene prima della qualitร , penso a Germania, Paesi Baltici. Questo condiziona sempre piรน la natura della fieraโ€, aggiunge.

Accanto a lui Bruno Paillard, della celebre maison di Champagne, conferma quanto sia piรน conveniente lโ€™offerta di Parigi, a partire dai prezzi di alberghi e spostamenti. I manager di Prowein, dโ€™altro canto, hanno sottolineato i giudizi positivi degli espositori tedeschi โ€“ commenti che trovano conferme nei nostri assaggi e interviste al padiglione 1 โ€“ elogiando la professionalitร  degli operatori presenti e la conferma di una vocazione internazionale senza eguali. In generale, abbiamo visto grande partecipazione alle masterclass e a tutti quegli incontri dove il vino veniva proposta in una formula diversa dal solito assaggio al banchetto.

Per Perrucci, una fiera triste in un mercato triste

Dritto e lucido il pensiero di Gregory Perrucci della cantina Felline: โ€œUna fiera triste. Un Prowein difficile, incerto e allโ€™insegna della minaccia (di mercato in crisi, di assenze di operatori, di scioperi e disagi).ย E infatti la vigilia รจ stata sfregiata dai numerosi voli cancellati da Lufthansa, che ha lasciato a casa o procurato innumerevoli ritardi e frustrazioni ai visitatori che erano in partenza da ogni parte del mondo.ย Il primo giorno si รจ capito che non solo lโ€™affluenza era minore, cosรฌ come il numero degli espositori, ma che anche i servizi erano in disarmo (niente punti distribuzione caffรจ, niente acqua) ma addirittura le toilette interne soppresse e sostituite con dei โ€œcessi containerโ€ unici per uomini e donneโ€ฆย Infine lโ€™ultima giornata รจ stata segnata dallo sciopero di tutti i mezzi pubblici, che ha impedito il regolare afflusso alla fiera. Taxi introvabili, treni per lโ€™andata e per il ritorno saltati, cosรฌ come molti voli Lufthansa. Risultato: pochissimi visitatori e fuggi-fuggi generale degli espositori, alla disperata ricerca di una via di fuga per il rientro a casaโ€.

Conclusione inappellabile: โ€œSe il mondo รจ nel caos, la Germania รจ nel casino totale e una volta tanto possiamo dire che non siamo affatto peggio degli altri in questa Europa sfibrata da emergenze pandemiche, guerresche, energetiche, finanziarie e sociali.ย Anche il suo presidio culturale che รจ il vino ne soffre le conseguenzeโ€.

E ora tocca a Vinitaly

Tiriamo le somme. Prowein 2024 ha visto la defezione di alcuni produttori di grande qualitร , che davano vitalitร  e risonanza alla fiera tedesca, la sensazione confermata dai nostri intervistati รจ che si stia profilando una fiera per grosse aziende, lascando alla Wine Paris un carattere piรน centrato sulle aziende medie e piccole. Anche se Parigi, nonostante i progressi delle ultime due edizioni, mantiene una vocazione francese ancora forte โ€“ 3 padiglioni su 7 โ€“ sia sul fronte visitatori che su quella dei visitatori. ย Commentando entrambe le fiere, non vediamo perรฒ grossi riscontri sulla percezione reale che vuole ora il Prowein sotto scacco matto e Parigi con il pieno vento in poppa.

Attenzione a dare per spacciata Dรผsseldorf, 10 anni fa doveva soppiantare Vinitaly, oggi sembra sul viale del tramonto per molti. La storia della fiera di Verona ricalca ironicamente quella del pattinatore australiano Steven Bradbury che vinse lโ€™oro alle olimpiadi di Salt Lake City nel 2002. Parte ultimo, ma i suoi competitor, in questo caso Prowein e Wine Paris, cadono in modo rocambolesco uno dopo lโ€™altro. E si ritrova, incredibilmente, a tagliare il traguardo per prima.

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