La nuova guida

Tre Bicchieri 2026, i migliori vini di Brda in Slovenia premiati dal Gambero Rosso

Anche quest’anno nella guida Vini d'Italia troverete diversi vini della Brda: 22 sono approdati alle nostre degustazioni finali e 4 si sono aggiudicati il massimo riconoscimento. Ecco quali sono

  • 28 Settembre, 2025

Nel Nord-Est dello stivale, se ci addentriamo tra le splendide colline terrazzate del Collio Goriziano e attraversiamo il confine nazionale entrando in Slovenia, ci si trova improvvisamente nel comprensorio di Brda. Il panorama inizialmente è molto simile, ma proseguendo nell’entroterra si fa sempre più selvaggio, con colline più ripide caratterizzate da vigneti tradizionalmente piccoli, circondati da una flora endemica che mantiene la biodiversità e fornisce un habitat ideale per insetti, uccelli ed altri animali selvatici.

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© Photo Dario Bragaglia

Il territorio di Brda

Il terroir di Brda è caratterizzato da processi di interazione unici e complessi tra clima, suolo e uomo. Il clima submediterraneo, creato dalla vicinanza del Mare Adriatico e dalle Alpi Giulie, porta inverni miti, estati secche e calde e precipitazioni generalmente sufficienti che sono l’unica fonte d’acqua dei vigneti. Il suolo è principalmente costituito da flysch eocenico, in zona chiamato Opoka, formato da un cumulo di strati sedimentari alternati di arenaria e marna ricchi di calcite, che sono eredità dell’oceano di centinaia di milioni di anni fa.

Quando viene rinnovato un vigneto il terreno viene scavato fino a una profondità di almeno 1,5 metri per permettere la creazione di uno spazio vitale necessario per lo sviluppo dell’apparato radicale della vite, considerato che deve resistere a lunghi periodi di assenza di precipitazioni. Le pratiche vitivinicole nei vigneti di Brda sono orientate alla sostenibilità e in genere utilizzano materiali naturali per pali, legamenti, muretti di contenimento. La maggior parte del lavoro è svolto a mano, soprattutto la vendemmia, data la dimensione in genere contenuta delle aziende.

I vini di Brda da vitigni autoctoni e internazionali

Il vitigno più diffuso è la rebula (ribolla gialla), che rappresenta oltre il 20% di tutta la superficie vitata, e prospera sui pendii più ripidi del Brda, caratterizzata da un tipico bouquet floreale e fruttato che assieme alla mineralità e alla salinità che si riscontrano al palato sottolinea la peculiarità del territorio. Tradizionalmente viene coltivato anche il tocai friulano, che trasformato in vino assume nomi diversi: Sauvignonasse, Sauvignon Vert, Jakot, Zelena Sauvignon e altri ancora. Tra i vitigni internazionali spiccano lo chardonnay e il sauvignon tra i bianchi, mentre i rossi più coltivati sono merlot, cabernet sauvignon e pinot nero.

Ecco il quadro generale di una regione vitivinicola che da qualche anno trovate nella Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, un’eccezione, rispetto ai “Vini d’Italia” che però vale la pena conoscere. Anche quest’anno, nella pubblicazione troverete diverse cantine della Brda, per un totale di 87 vini. Di questi, ben 22 sono approdati alle nostre degustazioni finali e quattro si sono aggiudicati il massimo riconoscimento. Per la loro particolarità e unicità vale davvero la pena provarli.

Tre Bicchieri 2026 di Brda Slovenia

Ecco i vini che hanno ottenuto il massimo riconoscimento nella guida Vini d’Italia 2026 del Gambero Rosso.

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