Mixology

I barman diventano globetrotter, ecco i nomadi del bere

Bartender e locali itineranti, popup ed etichette limited edition: il mondo cambia e cambia il mestiere del barman. Cโ€™รจ chi decide che non ha piรน senso restare fermi, che il contenuto รจ piรน importante del contenitore e che le radici sono un limite

  • 02 Ottobre, 2023

Tra i piรน noti bartender fiorentini, Julian Biondi, carica la macchina di distillati, limoni biologici e bitter, Roner e bicchieri e parte per il locale dove lavorerร  un weekend, o una settimana, preparando cocktail e portando storie di sostenibilitร . Andrea Moser, inserito da Fortune tra i 40 under 40 che stanno segnando la rinascita del vino in Italia, lascia il โ€œposto sicuroโ€ dopo nove anni alle cantine Caldaro e va in cerca di vigne vecchie in luoghi poco battuti, per distillare vini in limited edition. Oggi in Toscana, lโ€™anno prossimo chissร . Seguendo lโ€™istinto, la curiositร .
Sono due casi estremi, ma potrebbero segnalare lโ€™avanguardia di un nuovo modo di lavorare e una nuova filosofia di vita. Forse anche conseguenza dal Covid che tanto ha flagellato, economicamente e psicologicamente, un settore che viveva di socialitร  e che improvvisamente si รจ trovato chiuso fino a data da destinarsi. Insomma, dopo i nomadi digitali arrivano i nomadi del distillato, della vigna e di quel mondo che ruota intorno al bere, miscelato e non.

Bartender globetrotter

Vero รจ che il bartender da sempre viaggia per il mondo. Basti pensare allโ€™amplissimo uso che i bar fanno delle โ€œguestโ€, le ospitate di bartender famosi che con lโ€™avvento dei 50 Best Bars ha assunto proporzioni di un vero e proprio flusso migratorio, con professionisti dello shaker che un giorno si trovano a miscelare a Singapore e tre giorni dopo sono magari a Parigi o a New York. Cosรฌ il cliente restando fermo puรฒ incontrare i suoi beniamini, provare i loro stili, immaginarsi su una spiaggia tropicale a sorseggiare un twist dโ€™un Margarita o un Yuzu Whisky Sour in un grattacielo di Singapore. E il barista? Viaggia, senza sosta e senza un perchรฉ, a volte. Ma spesso con lo sponsor di un brand che sostiene lโ€™operazione.

Julian Biondi di Seeds

Julian Biondi. Sopra il bartender nel pop-up fiorentino insieme ad Anastasia Kovrigina

Biondi e Kovrigina: “seminare” ecologia

Altra cosa รจ Seeds, il progetto di Julian Biondi e Anastasia Kovrigina: nato lo scorso aprile, fino a fine anno sarร  allโ€™Ostello Tasso di Firenze, ad agosto si รจ spostato allโ€™Hotel Atlantico di Castiglioncello, dal 2024 chissร : magari in una localitร  di montagna, poi forse nel Chianti. E magari pure allโ€™estero. โ€œLโ€™abbiamo chiamato cosรฌ perchรฉ vogliamo spargere semi, portare a un numero di persone maggiore possibile il nostro messaggioโ€. Che รจ quello di una mixology sostenibile che usa prodotti locali o da fornitori impegnati nella questione ambientale e distillati autoprodotti. โ€œAllโ€™inizio pensavamo a un locale, poi abbiamo capito che il contenuto era piรน importante del contenitore, che poteva cambiare. Dalla terrazza di un hotel sottoutilizzata per mancanza di personale alla settimana della moda o a un bar che vuole partecipare alla cocktail week. Ogni location รจ possibileโ€.
Che differenza cโ€™รจ con le ospitate? โ€œIn quel caso รจ il bartender che si sposta, nel nostro noi ci portiamo dietro tutto: il nostro approccio sostenibile alla mixology. Ma anche ricette, cucina, bicchieri, bag in box (piรน sostenibili delle bottiglie) e tutto ciรฒ che ci puรฒ servireโ€. Una vera โ€œcarovanaโ€ di idee pronta a partire: anche, รจ lโ€™ultima novitร , con il catering.

Mr Lyan, allโ€™anagrafe Ryan Chetiyawardana

Mr Lyan, allโ€™anagrafe Ryan Chetiyawardana

Mr. Lyan: chiudo, apro, resuscito

Una sorta di ispirazione (se cโ€™รจ) per Seeds, Biondi la trova nel mitico Mr Lyan, allโ€™anagrafe Ryan Chetiyawardana, un brand in sรฉ e deus ex machina dietro i bar piรน innovativi di Londra degli ultimi anni, dal White Lyan (primo bar a non usare materie prime deperibili) al Dandelyan, al Cub. Chiuso uno, ne apriva un altro con un nuovo concept. A Londra rimangono Seed Library e Lyaness, allโ€™Hotel Sea Container, dove i primi tre bar di Mr Lyan โ€œrisorgerannoโ€ dal 10 al 13 ottobre, ognuno con la sua filosofia e i suoi cocktail. Poi ci sono il Silver Lyan a Washington DC e il Super Lyan ad Amsterdam ma anche i โ€œlyan-pop upโ€. Insomma, il re dei cocktail apre e chiude bar senza drammi, compreso il Dandelyan che nel 2018 fu il migliore del mondo secondo i World’sย 50 Best Bars. Come dire, cogli il momento e segui lโ€™ispirazione, tanto il tuo nome รจ forte e il cliente, pure lui un poโ€™ nomade, ti seguirร  fiutando lโ€™aria, e i social, come un coyote nella prateria.

L'enologo Andrea Moser

L’enologo Andrea Moser

Andrea Moser: vai dove ti porta la vignaโ€ฆ

Cโ€™รจ chi nel nomadismo vede la suprema libertร  e chi evoca visioni di Unni che calano sulla meta una sera per tagliare la corda la mattina dopo, senza lasciare ostaggi nรฉ rimpianti.
โ€œSono e mi sento assolutamente un โ€˜nomadeโ€™ ma non ho interesse a sfruttare una zona per poi spostarmi in una nuova con nuove possibilitร , come il termine potrebbe far pensare โ€“ puntualizza lโ€™enologo Andrea Moser โ€“ In realtร  il mio nomadismo รจ incentrato alla protezione del territorio in cui lavoro e che percorro, al recupero di vigne molto vecchie e al loro miglioramento ma anche alla creazione di nuovi vigneti, dove sia necessario. Sempre e comunque in sinergia con il suolo e la sua relazione con la pianta e in relazione a una visione piรน dinamica di comunicazione degli obiettivi aziendali. Tutto questo mi permette di avere piรน flessibilitร  e piรน reattivitร  nel pensare ai miei progetti ma anche nel portare nuova linfa e nuove esperienze alle aziende con cui collaboroโ€. AMProject, che Moser ha sviluppato con il fratello Luca, anchโ€™egli enologo, si sposterร  โ€œnei luoghi che sceglieremo o che per elezione ci hanno scelti, per produrre ogni anno dei vini unici, non convenzionali ma fortemente territoriali. Vini senza rete di sicurezza, del cuore: ogni anno cambieranno e racconteranno luoghi, territori, persone, vitigni e ideeโ€. Il primo temporary wine โ€“ solo 726 bottiglie numerate โ€“ รจ disponibile in preordine a ottobre e viene da Anghiari, nellโ€™Aretino, da vigne di 80 anni abbandonate da 40.

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