Chi lo ha detto che i vini bianchi vanno bevuti giovani? Roma celebra il lungo affinamento con la terza edizione di Berebianco

Gli amanti dei vini bianchi da lungo affinamento saranno accontentati. Perché sabato 10 maggio, a Roma, torna la manifestazione dedicata a questi speciali prodotti, grazie alla terza edizione di Berebianco. La sede scelta è il The Westin Excelsior Hotel di via Veneto, che ospiterà i vini di cantine provenienti dai territori più vocati del Paese, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia: 60 le aziende presenti per oltre 160 vini in degustazione.

I pregiudizi sui vini bianchi

L’evento nasce per sfatare il pregiudizio secondo cui l’Italia non è considerata nel mondo come riferimento per il vino bianco di fascia alta. «Permane tuttora – spiega Francesco D’Agostino, direttore di Cucina & Vini, che organizza Berebianco – l’idea di un Paese che propone bianchi semplici, profumati, agili, da consumare già nella primavera successiva alla vendemmia. In realtà, le nostre terre da vino più vocate esprimono straordinari prodotti che amano affinare in vetro e che riescono a emozionare dopo cinque, dieci anni e anche oltre».

Il valore all’export di un litro di vino bianco italiano nel 2024 è stato di 3,19 euro, sotto la media nazionale di 3,7 euro, come nota il direttore D’Agostino, sottolineando come il dato confermi come il vino bianco si posizioni al livello più basso della proposta italiana, alla luce dei quasi 5 euro del vino rosso e dei 4,29 euro al litro degli spumanti.

Ospiti d’eccezione i vini del Sannio

Il programma di Berebianco, che si svolgerà dalle 14:30 alle 22:30, comprende anche cinque masterclass dedicate a grandi annate. In questa edizione l’ospita di eccezione sarà il Sannio Consorzio tutela vini, che proporrà una masterclass di dieci etichette, dedicata alla capacità di invecchiamento della Falanghina del Sannio e un banco di assaggio consortile per la degustazione libera. Previsti anche momenti dedicati alla gastronomia e, in particolare, ai supplì.