"Il mondo del vino italiano paga le stesse tasse di Tesla, Meta e Google". La critica di Sandro Bottega

Il giorno dopo l’accordo tra Stati Uniti e Unione Europea sul tema dazi, in attesa di chiarimenti sul fronte alcolici, le reazioni del mondo del vino non si fanno attendere. Tra le più nette, spicca quella di Sandro Bottega, Presidente di Bottega Spa, cantina di Vittorio Veneto molto esposta sulle vendite di Prosecco verso gli Usa. Eclatante, in questo senso, il paragone che mette in campo tra le cantine rispetto ai colossi Tech Usa che operano in Italia.

Assurdo fiscale

L’effetto dell’accordo? Sarà immediato. «Oltre alla riduzione dei volumi, conseguente all’aumento dei prezzi a scaffale le cantine europee devono fare i conti con una riduzione dei margini, dal momento che la distribuzione americana chiede agli stessi produttori di farsi carico dei nuovi dazi. In tutto questo si verifica l’assurdo che quest’anno Bottega Spa ha pagato in Italia imposte pari a quelle di Tesla Italia, il 25% in meno rispetto a quelle di Meta Italia e il 50% in meno rispetto a quelle di Google Italia. Si tratta di un giorno triste per il vino italiano, anche se occorre comprendere meglio i dettagli di questo accordo».

Magazzini già pieni

Il problema, aggiunge, sarà anche culturale e identario. «I dazi al 15% porteranno gravi danni all’economia del nostro paese in ogni settore commerciale. Per quanto riguarda il mondo del vino sarà inevitabile una riduzione dei volumi nel prossimo futuro, anche in considerazione del fatto che gli importatori americani hanno i magazzini pieni, avendo fatto ampie scorte per prevenire i dazi annunciati. L’aumento dei prezzi allo scaffale avrà effetti pesanti anche per il consumatore americano, che dovrà scegliere tra pagare di più lo stesso prodotto Made in Italy o rinunciare alla nostra riconosciuta ed apprezzata qualità per scegliere qualcosa di diverso».